Gli italiani finalisti con russi ungheresi e polacchi di Carlo Filogamo

Gli italiani finalisti con russi ungheresi e polacchi Iniziato 11 torneo di sciabola a squadre ai mondiali di Roma Gli italiani finalisti con russi ungheresi e polacchi L'eliminazione della Francia nelle semifinali costituisce la sorpresa della giornata - Il clamoroso esordio dei sovietici -1 magiari sono ancora i favoriti (Dal nostro inviato speciale) Roma, 18 ottobre. La prima ed unica giornata di sosta è apparsa benvenuta e salutare dopo un'intera settimana di lotte accanite e incessanti, che hanno visto quale ultimo episodio il rinnovato eccezionale trionfo degli spadisti azzurri con il torinese Giorgio Anglesio, il vercellese Franco Bertinetti e il milanese Carlo Pavesi al vertice della classifica della sfibrante individuale di spada disputata domenica. Un esempio ed un auspicio incoraggiante per i nostri sciabolatori che stamane hanno iniziato, eliminando gli Stati Uniti, il carosello del torneo di sciabola a squadre, con la speranza di riconquistare almeno la tradizionale medaglia d'argento alle spalle della favoritissima Ungheria, sopravanzando Polonia e Francia, piazzatesi ai posti d'onore l'anno acorso al Lussemburgo con cooente delusione per i nostri colori. A • dare scacco matto alle previsioni è però sopravvenuta l'Unione Sovietica che, tra la sorpresa generale, al suo esordio in campo internazionale, si è brillantemente imposta per 9 a 7 sui malcapitati sciabolatori francesi, i quali non si attendevano certo di trovarsi di fronte degli atleti impostati alla danubiani, oon un magnifico senso della misura, plastici e morbidi nei movimenti, e che daranno certo del filo da torcere a tutte le altre finaliste. Evidentemente gli accurati studi svolti a Budapest e a Mosca da Rysltiy e compagni, con proiezioni di film documentari e inappuntabile applicazione dei sistemi magistrali ungheresi, uniti alla prestan- za fisica dei tiratori, hanno dato frutti eccellenti che con la esperienza potranno provocare sorprese anche più clamorose dell'eliminazione degli sfortunati transalpini. Questi ultimi, infatti, cascati dalla padella nella brace nell'incontro deci sivo di semifinale con la Polo nia, nonostante le rinnovate prodezze di Lefèvre e la di sperata volontà di tutti, dovevano inchinarsi ai ragazzi polacchi guidati da Pawlowski, sempre proiettati all'attacco, mobili e acrobatici. Fine analoga faceva la meno quotata squadra germanica, presa nella stessa morsa inesorabile degli sciabolatori polacchi e sovietici. Nell'altra semifinale, la consueta galoppata travolgente degli specialisti magiari orchestrata dai famosi Kovacs, Oerevich e Karpati, attorno ai quali sono ruotati i giovani già forti rincalzi. Anche il quartetto azzurro — schierati in lizza gli anziani Renzo Nostini e Dare, combattenti esperti ed agguerriti, accanto al < tricolore » romano Ferrari, invero piuttosto sfasato, e al giovane Uomini — ha superato il disagevole ostacolo del Belgio, presentandosi così con i nervi distest dinanzi alla Gran Bretagna per ottenere l'ultimo lasciapassare al girone finale. La lotta decisiva s'inizierà domattina con l'atteso incontro Ungheria-Unione Sovietica; contemporaneamente si svolgerà pure l'incontro Polonia-Italia, molto arduo per noi, rimasti ormai quali unici, strenui difensori delle armi latine dinanzi alla montante marea dell'Oriente europeo. Carlo Filogamo

Persone citate: Carlo Pavesi, Franco Bertinetti, Giorgio Anglesio, Karpati, Kovacs, Pawlowski, Renzo Nostini