Oggi l'Assemblea francese vota la questione di fiducia

Oggi l'Assemblea francese vota la questione di fiducia BmffSOSS^SSe fare pronostici sui risaitato Oggi l'Assemblea francese vota la questione di fiducia La caduta del governo Fame indebolirebbe la posizione della Francia nell'Africa settentrionale e nella Sarre proprio alla vigilia del plebiscito (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 ottobre. Domani, il voto di fiducia che Edgar Faure ha chiesto all'Assemblea Nazionale sul problema dell'Algeria viene a situarsi in mezzo a due avvenimenti che non mancheranno di influenzare la decisione dei deputati. Il primo è l'insediamento del Consiglio del guardiani del trono marocchino, avvenuto oggi a Rabat; l'altro è il plebiscito per l'europeizzazione del territorio, che avverrà domenica nella Sarre. Nessuno può naturalmente affermare che la sopravvivenza del governo Paure basti ad assicurare l'esito del referendum sarrese, è certo però che una crisi ministeriale in Francia verrebbe sfruttata dagli avversari dell'europelzzazione ed aumenterebbe i pericoli di un voto negativo che comprometterebbe seriamente le relazioni franco-tedesche. La questione sarrese è tanto più seria, in quanto — se si deve credere al sondaggio effettuato da un Istituto tedesco per lo studio dell'opinione pubblica — lo statuto europeo ha molte probabilità di essere respinto. Soltanto il 17% delle persone consultate sarebbero decise a votare per lo statuto, approvato dai governi francese e tedesco; il 35% sarebbe contrario, 11 36% indeciso, ed 11 restante 12% avrebbe deciso di non presentarsi alle urne. Oltre a ciò, 1 gruppi parlamentari non potranno fare a meno di tenere conto domani che 11 27 si apre la conferenza dei Quattro, preceduta il 24 da un incontro dei tre ministri degli Esteri delle potenze occidentali. Assumendo la responsabilità di una crisi, l'Assemblea Nazionale provocherebbe l'assenza della Francia da queste riunioni d'importanza mondiale. L'insediamento del Consiglio del trono marocchino è invece un'arma a doppio taglio perchè, se da un lato distrugge definitivamente le speranze di quei gruppi di destra che, rovesciando Edgar Faure, contavano di far fallire l'applicazione del piano di riforme già approvato per il Marocco, da un altro lato l'introduzione di un « quarto uomo » nel Consiglio stesso ha provocato vivaci risentimenti negli ambienti socialisti e del centro sinistra, i quali accusano il governo di avere ancora una vol- ta ceduto all'imposizione dei generali. Secondo gli accordi di Aixles-Bains, i guardiani del trono avrebbero dovuto essere tre, ma all'ultimo momento il generale Boyer de Latour ha preteso che fosse aggiunto anche il giovane Caid di una tribù di dodicimila uomini del Maghreb, il trentottenne Si Tahar Uassu, una figura piuttosto secondaria, ma che viene osteggiata dal dirigenti dello Istlqlal perchè la sua intrusione viene considerata una violazione degli Impegni presi dalla Francia, Negli ambienti democratici francesi il risentimento non è rivolto personalmente contro di lui, ma contro la debolezza del governo che mostra di non rendersi conto dell'estrema gravità di queste continue ingerenze dei generali in dedisioni politiche che non sono di loro competenza. Il «quarto uomo» di Rabat minaccia in ogni modo di far fallire l'operazione che sembrava bene avviata per ottenere l'astensione dei socialisti dal voto di domani, unica possibilità che rimane al governo per non essere rovesciato. Il gioco è però ancora aperto e lo decideranno soltanto le dichiarazioni che Edgar Faure farà prima del voto, Certo le notizie che questa sera giungono da Rabat sono tutt'altro che tranquillizzanti. Anzitutto il Consiglio del trono non è riuscito a nominare, in una lunga seduta, il Primo Minestro che dovrà costituire un governo indigeno « rappresentativo!. E non è probabile che i quattro uomini, cosi diversi, del Consiglio riescano' a trovare un'Intesa, Inoltre la reazione del nazionalisti, o almeno di molti di essi, alla nomina del Consiglio, è tutt'altro che favorevole. Sono scoppiati vari incidenti In Marocco; ed oggi la città di Marrakesc, oh«t già ieri 0' ve rierdì era stata teatro di disordini ad opera di studenti nazionalisti marocchini, è stata invasa da turbe di dimostranti, che hanno incendiato dieci negozi e si sono scontrati con le truppe senegalesi comandate da ufficiali francesi. Le truppe hanno aperto 11 fuoco contro i dimostranti, uccidendone quattro e ferendone altri quindici. I manifestanti chiedevano l'immediato ritorno nel Marocco dell'esiliato sultano, Mohammed Ben Tussef. Inoltre 1 rapporti tra Francia e Spagna sono entrati in una aperta fase di tensione. Il ministro degli Esteri francese ha convocato al Qua! d'Orsay l'ambasciatore spagnolo e gli ha consegnato una nota, in cui il governo di Parigi smentisce le affermazioni di Ma drid, secondo le quali le notizie 'd'incursioni di ribelli prò venienti dal Marocco spagnolo sarebbero « completamente false ». Di ritorno da un'ispezione al fronte, il Residente generale De Latour ha affermato che truppe francesi sono state attaccate a fuoco da ribelli, che operavano dietro la frontiera del Marocco spagnolo. Si attribuisce al Presidente del Consiglio l'intenzione di impegnarsi ad indire a brevissima scadenza elezioni veramente libere in Algeria. E' ciò che reclamano tanto Pierre Mendès-France quanto i dirigenti socialisti e, se egli lo farà in modo chiaro e senza possibilità di equivoci, è mol to probabile che il Ministero riesca a salvarsi Ogni pronostico sull'esito del voto appare, peraltro, impossibile. Anzitutto non si può sapere quanti deputati si troveranno domani in aula: non si esclude che taluni, pensando alle prossime elezioni, si astengano dalla seduta. In secondo luogo, quanti deputati obbedì ranno agli ordini delle direzioni dqps del partito? Molto spesso, in questi ultimi tempi, i vari gruppi parlamentari si sono divisi su questioni fondamentali; e attuale momento vede I partiti singolarmente divisi. S. V.

Persone citate: Boyer De Latour, De Latour, Edgar Faure, Mohammed Ben Tussef, Pierre Mendès-france