La tecnica della circolazione e le varie esigenze urbanistiche
La tecnica della circolazione e le varie esigenze urbanistiche La tecnica della circolazione e le varie esigenze urbanistiche Oggi ha inizio la Conferenza di Stresa con ampio intervento di esperti e studiosi Stamane, a Strerr. la 12» Conferenza del Traffico e della Circolazione richiamerà a raccolta, sotto l'egida dell'Automobile Club di Milano, l'ormai consueto stuolo — ogni anno ricco di nuovi elementi — di studiosi, di esperti, di appassionati, di autorità, di giornalisti. A vero dire, nel ricorrente cammino di questo annuale raduno esplorativo e polemico, temi e pubblico si sono alquanto spostati: ma a vantaggio pratico dell'istituzione. L'affollamento (I primi anni i congressisti si contavano a decine; oggi-occorreranno per contarli numeri di quattro cifre) non è indice di sterile curiosità o di presuntuosa verbosità su problemi cosi concreti come quelli del traffico. Significa invece che, dalla sfera dei giuristi puri che ab initio agitavano problemi astratti, si è passati anno per unno ad una sfera di tecnici della strada, dell'urbanistica e della viabilità — ingegneri, geometri, funzionari, costruttori, dirigenti di aziende municipalizzate — affiancanti i pochi avvocati specializzati rimasti al culto della teoria, mentre lo stuolo innumere del clienti incidentati ne invoca l'assistenza professionale... Naturalmente, con l'eBtendersi del personaggi, l'azione si è concentrata: più vario e ricco il pubblico dei congressisti, sempre più circoscritti, tecnici e concreti gli argomenti. La disciplina normativa della circolazione, la discussione di diritto. 1 problemi del cosiddetto giure automobilistico han cessato di comparire all'ordine del giorno degli autunnali congressi verbanesl — sopraffatti dai più urgenti e delicati problemi del traffico e della viabilità. E' vero che, a riagitare il diritto circolatorio accanto alla tecnica del traffico, c'è ogni anno un certo numero di congressisti che provvede largamente (l'altr'anno si prestarono alla bisogna non pochi ingegneri, con giubilo dei muti avvocati presenti...) ma le intenzioni, in sostanza, son buone. E grandiosi i mezzi apprestati dai solertissimi organizzatori. E confortante l'adesione delle auto¬ rità governative e provinciali interessate. Quest anno, a vero dire, qualche sconfinamento dalla materia tecnica è previsto anche in temi all'ordine del giorno: infatti il secondo (relatore l'avv Vittorio Colasso) tratta della Tutela assicurativa (assicurazione automatica sulla benzina, .ovvero fondo di garanzìa, ovvero assicurazione obbligatoria nelle forme usuali) ; e il terzo tema, ancor più genericamente, porrà la discussione sui mezzi per addivenire a un'efficace opera di educazione popolare sui problemi stradali (relatori Meomartini e Mariani). Tuttavia la discussione più importante ed a base più larga, sulla quale già si annunciano numerosi e preparati interventi, riguarderà 11 prirrlo tema, sui problemi tecnici della circolazione urbana, diviso in tre sottotemi: la scienza urbanistica (relatore l'ing. Di Renzo), i trasporti collettivi (relatore l'ing. Stagni) e il ricovero degli autoveicoli (relatore l'arch. Piccinato). Benché le singole relazioni a stampa ancora non siano state distribuite, è possibile qualche indiscrezione sul pensiero dei relatori, che servirà di canovaccio alla discussione. Sul problema urbanistico — in senso, diremo, archltettonlco-topograflco — il relatore ritiene che non si possa agire in modo integrale, se non sacrificando esageratamente la circolazione (il che sarebbe un rimedio simile alla decapitazione per curare il dente), o ricostruendo ex novo le nostre città. Bisogna quindi limitarsi ai compromessi: decentrare al possibile e ridistribuire la zona dei centri commerciali e degli uffici pubblici; riattrezzare le linee di comunicazione con strade sopraelevate o sotterranee e abolendo gli Incroci a livello tra arterie importanti; separare le sedi per i vari tipi di veicoli; realizzare gli accessi alle autostrade collegandoli tangenzialmente alle vie di circonvallazione; favorire le metropolitane; creare un corpo di teonici del traf- fico per dar vita a veri e propri uffici di viabilità. Sul tema dei trasporti collettivi, le conclusioni non si prospettano particolarmente positive, nè accoglibili senza riserve. L'interdire vie e zone alla I circolazione individuale per iso- lare quella collettiva, è senza dubbio un sano principio democratico: ma quando poi sì propone di concentrare in appositi grandi parcheggi decentrati le auto private, parcheggi allacciati, naturalmente, col centro, da speciali linee pubbliche esclusive, si ritorna in sostanza ad aggravare i problemi connessi con i trasporti collettivi. Il tram domina ancora, come personaggio principale, il campo di questi ultimi, sia pure tendenzialmente invitato a diventare « metropolitana >. Insomma, soltanto la discussione orale potrà fornire orientamenti attendibili in questa materia, la cui sintesi, a parte ogni problema di contorno, rimane nel dubbio: tram, filobus, o autobus? Larghe visioni d'assieme son contenute anche nella terza relazione, sul ricovero degli autoveicoli, nel suo duplice aspetto: di rimessa notturna, e di sosta negli intervalli della circolazione. Il relatore invoca provvidenze presso i compilatori dei piani regolatori, associandosi al postulato del decentramento non solo delle zone commerciali, ma anche residenziali. L'urbanista deve pensare la casa, la via, la piazza, l'opificio, in funzione dei relativi spazi di sosta e di ricovero; i regolamenti edilizi devono inquadrare nello stesso stabile di abitazione la soluzione del problema dello spazio privato. Forse l'uomo della strada osserverà: sta bene decentrare, cioè estendere nell'attuale zona campestre il comprensorio urbano: ma ciò non porterà, allungando le distanze, ad una maggior necessità dell'automobile, ed a più lunghi e più veloci percorsi unitari, aggravando per altra via il problema de.la circolazione? Insomma: attendiamo la parola di Stresa. Poi, se del caso, la commenteremo, j £ f
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