L'affascinante mostra della moda e delle vanità di Francesco Rosso

L'affascinante mostra della moda e delle vanità - TRIONFO DELLA DONNA A PARIGI — L'affascinante mostra della moda e delle vanità Non più labbra laccate, o dipinte a ferita; ma truccate con naturalezza... - Acconciature da gran sera, con capelli platinati, alette, caschi, turbanti - La macchina per dimagrire, lavarsi, massaggiarsi - E tuttavia le donne francesi in fatto di vestiti sono più econome dei mariti (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 13 ottobre. Una ventata di femminismo si alza in questo momento sulla Francia. Non c'è manifestazione d'arte, cultura, commercio, industria su cui la donna francese non eserciti direttamente, o indirettamente, la sua influenza offrendo la propria esperta collaborazione, o insinuandosi col pretesto che, in certe cose, le donne hanno piti gusto degli uomini. A volte frivolo, a volte intinto di politica e sociologia, il femminismo francese non può tuttavia essere trascurato solo perchè 4 periodici e gli spettacoli satirici lo prendono come spunto per le loro garbate ironie. Ad un certo momento ci si accorge che ogni iniziativa, per importante che sia, è stata presa perchè interessa le donne. Anche i grandi austeri quotidiani dedicano ogni settimana una pagina alle frivolezze della moda, alla maniera di acconciarsi i capelli, di stendere sul viso una determinata crema per togliere le rughe. Sanno che le loro lettrici possono influire sul marito nella scelta del giornale. Ad inaugurare il * Salon de la femme et de la beante », una rassegna autunnale delle <Frivolités parisiennes», è andato il vice-ministro degli Affari economici, signor Gilbert Jule, ed il presidente della Repubblica René Coty non ha trovato disdice¬ llllliuillllllllllllfllllllltlllllllllillllllllilltllllll vole accettare l'alto patronato di questa manifestazione organizzata dai parrucchieri parigini. E tutto questo perchè il « Salon » interessa alcuni milioni di donne francesi ed altrettanti di donne sparse in tutto il mondo. L'importanza della donna nella vita della Francia è stata rilevata dal signor Jule nel suo discorso inaugurale: « Se la Francia — egli ha detto — continua ad esercitare tanto fascino sul mondo, il merito è delle sue donne per le quali i grandi parrucchieri, i sarti, i gioiellieri, i profumieri creano ogni anno quegli squisiti nonnulla che diffondono ovunque il prestigio francese non meno delle ope*. di Voltaire, Montaigne o Balzac». Le cose da nulla Finito il discorso, questo grave signore più abituato alle cifre ed alle statistiche che non ai misteri della moda, si è fatto fotografare accanto ad una deliziosa indossatrice che, in vaporoso e trasparente deshabillé reggeva una candela accesa, e con lei ha soffiato per spegnerla. Quella fotografia è prestato a quel gioco. Che non era poi un gioco, ma uno dei tanti aspetti dell'attività economica di cui il suo Ministero si interessa. Perchè in Francia esiste una stata riprodotta dai giornali, ma nessuno si è meravigliato che il vice-ministro si fosse lllllllllllllllltllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllt industria di ciò che interessa la donna sviluppata come in nessun altro Paese del mondo. I francesi lo hanno capito così bene, che metà della loro attenzione la rivolgono a lusingare le donne da cui traggono guadagni per qualche miliardo ogni anno. Le sole esportazioni di modelli di abiti e cappellini, di profumi e gioielli, veri o falsi, raggiungono cifre vertiginose. Non c'è donna al mondo che sappia resistere al fascino di un vestito firmato da un sarto parigino, anche se al suo Paese ci sono sarti altrettanto abili e geniali. ' E questa è la tirannia che la Francia, senza parere, esercita sul mondo offrendo un nulla: una nube di cipria, la scia di un profumo, un abito che può essere indossato forse due volte in una stagione. Bisogna riconoscere che a vendere questo nulla avvolto in confezioni di lusso i francesi sono insuperabili. Anche questo « Salon de la femme et de la beante > aperto al « Palais de giace » sotto" gli alberi dei Campi Elisi indorati dall'autunno, è costruito su cosette che paion da nulla, eppure oggigiorno le donne lo affollano a mi ' gliaia. |. Su di un palcoscenico di un bianco gessoso, sfilano le indossatrici con abiti che nessuna delle presenti potrà indossare e tanto meno le camicie da notte in vaporoso chiffon di nylon; ma le visilllllllllllllllltllllllllllllllllllllllltllllllltlllllllllll tatrici applaudono grate per l'illusione che quelle splendenti figliole hanno regalato. Ptr un attimo si sono sentite fasciare da quell'abito, avvolgere dal soffio impalpabile del deshabillé e sono contente. I maghi del pettine suggeriscono le più astruse, barocche acconciature e le visitatrici Janno ressa al loro banco per farsi spiegare come possono infilarsi tra i capelli lucide « aigréttes >, diademi di gioielli falsi, senza provocare le risa del prossimo. Un grande parrucchiere, inventore della pettinatura « plein feu », ha lanciato le acconciature da gran sera confezionate con capelli naturali, turbanti, alette, caschi in capelli platinati. Sono posticci che acquistati in un negozio qualsiasi costerebbero qualche centinaio di franchi; qui hanno) prezzi che variano fra i 15 ed i 20 mila franchi. Al suono di orchestre Gli esperti del « maquillage., al suono di orchestre in sordina, danno lezioni pratiche sul trattamento del viso, come stendere le creme, allungare le ciglia, dipingersi le labbra. Quest'inverno saranno di moda le labbra truccate con naturalezza, con toni più accesi all'esterno e smorzati verso l'interno della bocca. Le labbra laccate, o dipinte a ferita sanguinante, devono scomparire — ha imperiosamente ' spiegato la maestra di trucco. Sempre per le donne è stato cosiruito il più costoso e complesso meccanismo per dimagrire, lavarsi, massaggiarsi. E' una specie di polmone d'acciaio in cui là paziente, ermeticamente chiusa, assorbe i vapori di ozono dai raggi infrarossi iniettati da un nebulizzatore. Uscita da quella camera di tortura si sottopone al nemectron, una sfera che aziona rulli di acciaio per i massaggi. Infine, per togliersi ogni impurità dalla pelle, ha a sua disposizione l'activator, un altro aggeggio irto di ventose e ampolle multicolori che prepara i bagni di schiuma e, dicono, elimina gli ultimi residui di grasso. Prezzo globale 295 mir la franchi, oltre mezzo milione di lire. Le donne che affollano questo Salon, è immaginabile, appartengono alla categoria delle assidue frequentataci dei saloni di bellezza, possono cioè spendere le somme considerevoli che i costosi restauri richiedono, ma esse rappresentano una minoranza rispetto ai milioni di donne francesi le quali, benché abbiano fama di essere tra le più raffinate del mondo, sotto ogni aspetto, con statistiche alla mano, dimostrano di essere più econome degli uomini, conside- rati questi ultimi i meno eie iiiiiiiiiiiimimiiimiiiimiiiiMiiiiiiimiiiii ganti, almeno dell'Europa occidentale. Secondo una statistica pubblicata di recente, nel 1954 le donne francesi per vestirsi hanno speso infatti, in media, 20.900 franchi. Nello stesso periodo gli uomini hanno speso 27.000 franchi. Ma, come sempre accade, anche questa statistica ha le sue manchevolezze, e lo vedremo. Benché spenda meno dell'uomo per. vestirsi, la donna entra sempre più da dominatrice nella vita e accredita la già diffusa opinione che la Francia si avvii al matriarcato. Nei pomeriggi domenicali, nei parchi di Parigi e delle città di provincia, sono i padri a spingere le carrozzelle con dentro l'ultimo nato. Le madri, il più delle volte, alla passeggiata preferiscono il torneo di canasta. Questo abbandonare all'uomo parte delle funzioni che sono sempre state femminili è spiegabile col fatto che in Francia la donna è pienamente entrata nella vita sociale ed economica, lavorando quanto l'uomo. Sempre secondo la citata statistica, durante il 1954 sono stati venduti 18 milioni di abiti da lavoro maschili e 11 milioni femminili. Tuttavia c'è una sfumatura tra il femminismo francese e quello di altri Paesi. In Francia la donna assume un po' il ruolo di tutrice e tende ad allargare la sua influenza sostituendosi all'uomo nella direzione del « ménage ». Per questo forse è disposta a fare dei sacrifici fino a spendere meno di lui per abbigliarsi. E questa per la donna francese è una grossa rinuncia, sottoposta com'è ogni giorno alla tentazione dei negozi, delle vetrine, delle esposizioni che presentano le più fantasiose frivolezze, quei nonnulla che possono riempire di gioia l'intera giornata. Al « Salon de la femme et de la beante » alcuni orefici hanno riprodotto in oro i famosi arazzi del Museo Cluny, « La dama e il liocorno ». Nelle vetrine le bambole vestite di broccati, adorne di perle e brillanti, con i capelli in oro filato, indurrebbero in tentazione anche le sante. Con sottile perfidia, in ogni vetrina è stata messa una scritta in oro: « Sul quadrante della vita i gioielli segnano le ore più belle ». Le ore segnate dai gioielli sono indubbiamente indimenticabili, soprattutto per chi li ha pagati. Quella statistica, dicevamo, ha una lacuna: non spiega, ad esempio, quanto spende in media la donna francese in profumi, cosmetici, acconciature, cappellini e, soprattutto, in gioielli. Francesco Rosso 11111111111111111111111111111111111111 mimimi

Persone citate: Balzac, Gilbert Jule, Janno, René Coty