II vivace dibattito dopo un tentativo di rinvio di Delio Mariotti

II vivace dibattito dopo un tentativo di rinvio II vivace dibattito dopo un tentativo di rinvio (Nostro servizio particolare) Roma, 11 ottobre. Quando il Presidente della Camera on. Leone, alle sedici in punto, si è assiso al suo seggio per dar corso alla prima seduta dedicata al dibattito sulla competenza dei Tribunali militari, egh aveva dinanzi a sè i settori di estrema sinistra agguerriti e -pronti alla battaglia; i settori di/ centro - erano pressoché deserti (soltanto dopo una mezz'ora si sono moderatamente popolati); quelli di estrema destra erano occupati da qualche decina di deputati. Il vuoto al centro u»leva forse significare la meditata intenzione dei democristiani di non dare alla seduta odierna quella importati*» politica che le attribuivano invece gli oppositori. E' sembrato, appena il Guardasigilli on. Moro ha concluso la lunga illustrazione degli emendamenti governativi ai progetti oggi in discussione, che la seduta dovesse volgere verso una inopinata conclusione e cioè con il rinvio di tutta la materia alla commissione di giustizia per un esame supplementare. La proposta è stata avanzata dal deputato missino Formichella: « Siamo sorpresi da questa valanga di emendamenti governativi. Qui si tratta Addirittura di modificare profondamente il codice militare di pace. L'intenzione del Governo è, davvero, superficiale e straordinaria. Rinviamo quindi alla commissione questa congerie di emendamenti e non per accantonare il " tormentato " problema, ma per averne idee più chiare ». Con irruenza, il monarchico Degli Occhi, avvocato, che aveva chiesto la parola per opporsi °l rinvio è venuto stranamente a dar ragione all'on. Formichella allorché nel rimproverare al Governo di * voler complicare le cose semplici » ha concluso il suo dire riconoscendo la «fatalità del rinvio* e scusandosi col Presidente di aver chiesto la parola per dire una cosa che poi è stata un'altra: c Mi perdoni, ma volevo esprimere la mia ,opln<one». L'on. Leone ha ricordato che la discussione generale avrebbe potuto ignorare gli emendamenti governativi, restando imperniata sul concetto interpretativo dell'articolo 103 della Costituzione e cioè] c se gli appartenenti alle Forze armate siano soltanto i militari in servizio attivo, oppure anche i congedati fino a quando siano stati posti in congedo assoluto*. Degli emendamenti — ha soggiunto l'on. Leone — l'Assemblea se ne occuperei quando si tratterà di discutere gli articoli del progetto dt legge della commissione e, nel frattempo, questa può avere il tempo di studiarli. La test del Presidente è stata accolta, la discussione é incominciata con un intervento del comunista on. Cavallari. I/oratore, riecheggiando una affermazione del ministro Moro basata sul < diritto del governo a presentare Qualsiasi emendamento ad una legge >, ha osservato che ciò non sottraeva l'assemblea dallo spiacevole compito di < recitare a soggetto ». Attribuendo al governo intenzioni di opportunità politica, lia accennato a < certi mercanteggiamenti > che sarebbero intercorsi con i socialdemocratici i quali, aderendo alla tesi governativa avrebbero avuto in cambio concessioni di favore sulla prossima legge elettorale La tesi dèi deputato comunista, a lungo illustrata, è estremamente semplice: l'art. 103 della Costituzione non può essere interpretato se non nel senso che i cittadini in congedo non possono essere considerati militari: <Non è ammissibile volere interpretare la Costituzione attraverso quelle norme che la Carta costituzionale ha inteso abolire corno, nel caso del Codice penale militare fascista del 1941; quel Codice, oltretutto, ohe ebbe tra gli artefici il famigerato Tringali-. Casanova, presidente del tribunale specialc... ». •: Gray (missino) — Vi ci vorrebbe ora Tringali Casanoval Lasci stare i morti! Al lieve clamore che ne è seguito ha posto fine il presidente Leone il quale subito dopo ha amabilmente rimproverato l'on. Cavallari dt usare espressioni poco rispettose verso il relatore on. Riccio che « pure era stato suo professore d'Università», e Cavallari: «E' vero, signor Presidente, ho avuto da lui J,i laurea... ». / deputati hanno riso e il deputato comunista ha concluso richiamandosi all'impegno dell'on. Segni di restai n fedele alla Costituzione. Degli umori della destra monarchico-laurina si è fatto portavoce l'on. Greco secondo il quale, «forte della sua passata esperienza di giudice di un tribunale militare >, la questione non merita la drammatica ventata di preoccupazione che artificiosamente si è destata nell'opinione pubblica. Il servizio militare obbligatorio poggia sulla equazione < uguali diritti ad uguali doveri di tutti i cittadini ». Più. che un problema di giurisdizione, quello dei Tribunali militari è un problema di ailllllEIIIIIIMIMlflIIII llllllllllllllI1IIIIIIIIIll ordinamento militare dello Stato, e il deputato del P.N.M. ha auspicato la creazione di Corti d'Appetto militari. Garbatamente, ma severamente negativo, è stato il giudizio dell'esponente del P.S.I. on, Targetti. < Questa questione — ha detto il parlamentare fiorentino — è un triste episodio e non sarebbe dovuta sorgere. E' sorta perchè il primo Parlamento repubblicano non ha attuato la Costituzione; è sórta per l'interpretazione positiva data alle norme del Codice penale militare del fascismo dalle Sezioni Riunite della Cassazione ». Volto all'on. Moro, il deputato ha esclamato: € Signor Ministro, invece di tanti arzigogoli giuridici, sarebbe stato meglio presentare al Parlamento un solo semplice emendamento di poche righe per riportare il problema sul binario costituzionale. Badi che i costituenti non ebbero dubbi interpretativi sull'articolo 103 ed autorevoli parlamentari quali Villabruna, liberale, il democristiano Mortati, lo scomparso Guardasigilli Grassi erano tutti favorevoli alla limitazione della giurisdizione dei Tribunali militari. Io che facevo parte della sottocommissione di giustizia alla Costituente, mai ebbi il dubbiò che quell'articolo potesse far sorgere una questione interpretativa. Del mio parere erano tutti i democristiani ». Cuttitta (monarchico) : Bella roba. Targetti ha concluso osservando che se la Repubblica llllIIIIIIIIIIIllfMIIIMIIllll9lllI11llliei1IIIlll11Illlll fosse stata più coraggiosa e la Cassazione meno sorda, le norme del codice fascista del 1941 sarebbero da un pezzo abrogate, sia pure mantenendo in vita il codice penale militare del 1869 che era ben chiaro nel definire la posizione del cittadino non alle armi. Atteso era il discorso del costituzionalista Dominedò dei gruppo democristiano. Secondo questo oratore, due sono i problemi: uno di costituzionalità, l'altro di opportunità politica. Non ci si può tuttavia richiamare alla Costituzione per avanzare preclusioni che impediscano valutazioni sovrane del Parlamento. Ora, l'espressione dell'art. 103 della Costituzione «appartenenti alle Forze armate» costituisce un genus in cui rientrano variate species. Sono perciò da considerarsi appartenenti alle Forze armate non soltanto { militari in servizio ma anche coloro che sono in esse incorporati, ad esclusione dei militari in congedo assoluto. Non esistono lavori preparatori nella Costituente che possano ora regolare H nostro giudizio critico. L'art. 103 ha un contenuto tecnico e una specie di sviluppo naturale che emerge da tutto il nostro ordinamento giuridico (codici del 1869 e 194D per confluire nella formula ex posteriore ad priorem pertlnet. Gli emendamenti governativi sono quindi legittimi e se c'è una riserva da fare si riferisce ad una certa incompiutezza in cui si disciplina l'ordinamento militare. Il liberale Colitto, ultimo oratore della giornata, si è augurato che il progetto raccolga una forte maggioranza di voti: « Viviamo in un momento i.i cui si parla di distensione la quale suscita però perplessità. Il governo deve essere giustamente preoccupato della difesa dèi valori della Patria e netta sua opera è confortato dal giudizio dàlia Cassazione >. Poco prima che Colitto esprimesse tale punto di vista, si erano riuniti nel palazzo di Montecitorio i deputati del P.L.I. per decidere del loro a'. teggiamento. Era stata una riunione non priva di reciproco imbarazzo, non potendo cimenticare taluni di questi deputati (De Caro, Cortese, Budini Gonfalonieri) di aver sottoscritto proposte di legge, documenti e mozioni in contrasto con l'attu le tesi governativa sui Tribunali militari.- Villabruna era/assente. Egli voterà contro gli emendamenti Moro. Badini Gonfalonieri Malagodi, vincendo perplessità di ordine etico-giuridico, hanno infine convenuto che gli emendamenti proposti rappresentano un passo avanti verso la prevista riforma di tutta la materia oggetto del Codice panale militare di pace. Quindi solidarietà col governo. Domani due sedute alla Camera sullo stesso argomento. Per ora è rinviata la discussione sul bilancio del Lavoro che era continuata per tutto nlllllllllMIIIIIIIlllMHIIIIII I 11 11 ■ 111111111111111 ■ 1111 la mattinata. Al Senato il mi nistro Martino concluderà domani -il bilancio degli Esteri. Han parlato oggi il socialista Cianca, il comunista Negarville, il monarchico Taddei, i democristiani Ciasca e Tartufali sui temi svolti alcuni giorni fa dagli oratori di Montecitorio. AU'indipendente di svnistra Nasi, che aveva acerbamente criticato l'ambasciatrice Luce, l'on. Martino, nel riaffermare stima e amicizia per gli Stati Uniti e il suo rappresentante a Roma, ha detto: < On. Nasi, alla fine di questo dibattito io non. risponderò alle sue affermazioni ». Delio Mariotti

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