Trecento tiratori di 30 Nazioni ai mondiali di scherma a Roma di Carlo Filogamo

Trecento tiratori di 30 Nazioni ai mondiali di scherma a Roma CRONACHE DELLO SPORT Trecento tiratori di 30 Nazioni ai mondiali di scherma a Roma Per la prima volta vi partecipa anche la Russia con 26 schermitori - Presenti tutti i Paesi de l'Europa orientale - Mai la competizione aveva radunato così imponente lotto di concorrenti - Domen ca l'inizio (Dal nostro inviato speciale) Roma, 6 ottobre. Trenta nazioni in rappresentanza dei cinque continenti e comprendenti quanto di meglio vanti la scherma internazionale inizeranno domenica B ottobre nel grandioso Palazzo dei Congressi dell' E.U.R. di Roma i campionati del mondo alle tre armi, per concluderli il SI ottobre. Una cifra record, mai raggiunta iti precedenza, Uno sforzo imponente è stato compiuto per ospitare i 300 concorrenti, con i relativi dirigenti, accompagnatori, giurati, un migliaio circa di persone che dovranno riportare nei loro Paesi un ricordo indelebile della manifestazione, cosi come gli spettatori che giornalmente affluiranno nei cinquemila posti disponibili nel salo' ne delle finali. Tutto l'abbondante materiato necessario per gli impianti tecnici, specialmente nel settore della segnalazione elettrica (pedane e giubbetti metallizzati, fioretti e spade, ecc.} è stato interamente rinnovato e verrà quindi conservato per le Olimpiadi di Roma o per le necessità delle sale d'armi italiane; il finanziamento di circa 40 milioni è stato soprattutto sostenuto dal CONI, al quale non è sfuggi ta la risonanza davvero mondiale di questi campionati e il sostanziale contributo che la scherma ha sempre donato al prestigio olimpionico dello sport nazionale. Fra le nazioni Iscritte rileviamo tutte quelle ^europee, ivi comprese quelle del centrooriente che fanno corona alla Ungheria, una delle tradizionali protagoniste, assieme all'Italia e alla Francia, dei lu di schermistici; nè si tratta di una semplice partecipazione simbolica, visto che l'URSS in terverrà con 26 atleti (oltre a tre presidenti di giuria, fra i quali ntui donna) guidati, pare, dal ministro dello Sport e che Cecoslovacchia, Romania, Polonia, Jugoslavia, interverranno a ranghi completi. Da oltre Atlantico poi — per la prima volta dopo Helsinki — anche gli Stati Uniti hanno assicurato la propria presenza e con essi Cuba, la Columbia, l'Australia, mentre l'Egitto farà la sua rentrée ufficiale dopo anni di assenza. Per dodici giorni così il Palazzo dei Congressi, sarà una pulsante fucina di avvincenti duelli, con tornei a squadre e individuali maschili e femminili, superaffollati di tiratori (oltre una centuria' di spadisti e 10 fiorettisie!)tin una rassegna completa ed esauriente dei massimi valori internazionali. Ad accrescere le attrattive vi sarà poi il primo esperimento su scala mondiale del « fioretto elettrico >, che potrebbe imprimere un nuovo andamento alla storia gloriosa dell'arma classica, gettando acqua o benzina sulle accese discussioni prò e contro la sua definitiva adozione (esso peraltro sarà provato ancora a Melbourne). Scendendo sul terreno scottante dei pronostici, sarebbe una clamorosa sorpresa se Italia e Francia, la prima con i detentori del titolo, Edoardo Mangiarotti, Di Rosa, Spallino, Bergamini; la seconda con D'Óriola, Netter, Lataste, Closset non riprendessero la serie dei loro ininterrotti testa a testa nel fioretto . a squadre, qdrlgtervlrpebmlbdmAofm quasi sempre conclusi nel giro delle ultime stoccate. L'Ungheria, in netto progresso con l'arma elettrificata, l'Egitto e gli Stati Uniti dovrebbero battagliare per i posti d'onore, e ecteare di inserire qualche loro esponente nella finale individuale, dominio probabile dell'idolo francese Christian D'Óriola... < Edo » e altri azzurri permettendolo. Nel fioretto femminile anche esso elettrificato, favorita d'obbligo la prestante compagine magiara, ma l'Italia, con l'olimptontoa Camber, la Colombetti, la Cesari e la Strukel dovrebbe giostrare per il primato unitamente a Francia, Austria e Germania; lotta ad oltranza poi nell'individuale fra l'< iridata » danese Lachman e l'incalzante muta delle rivali. Il ricordo del trionfo delle invitte spade azzurre a Lussemburgo fa ancora pendere la bilancia dalla parte di Edo Mangiarotti, Pavesi, Anglesio, Delfino, Bertinetti, Dellantonio, Pellegrino, sebbene Francia, Svezia, Svizzera, Lussemburgo, Ungheria, non nascondano le loro fiere velleità di rivincita; dopo otto giorni di sfibranti gare < Edo > saprà ripetere il miracolo di Helsinki e del Lussemburgo, imponendo la sua classe luminosa nella gara più gremita di tutto il torneo, con campioni del calibro del francese Monyal, dell'ungherese Sakovics, dello svedese Carleson e di tanti altri formidabili specialisti? Meno profetici occorre essere nella sciabola dove l'Ungheria dei Kdrpati, Gerevich, Kóvacs respingerà con quasi certezza le crescenti ambizioni della Polonia e le speranze di rinascita dell' Italia, affidate alle lame di Ferrari, Dare, Renzo Nostini, Comini e dei giovani Narduzzi e Montorsi. Francia, Stati Uniti, Egitto, Belgio e Russia potrebbero pure giocare qualche sorpresa e non fare da spettatori nella prova singola dove il detentore Kdrpati sarà duramente attaccato dai connazionali (ivi compreso l'ormai apolide Mikla), dal francese Lefèvre, dai polacchi Pawlowski e Zablocki e forse da qualche nostro « bitagliente >. Un panorama rapido e necessariamente sommario ohe può però rendere idea dell'incertezza dei risultati e di quanto aleatoria sia l'impresa che attende i nostri schermitori lanciati alla riconquista della Coppa Ranieri, simbolo del loro ambito primato nel mondo. Carlo Filogamo