"Per trattenere la mano di mio padre feci partire il colpo verso di me"

"Per trattenere la mano di mio padre feci partire il colpo verso di me" La sparatoria di eorso Vittorio nel racconto dalia vittima "Per trattenere la mano di mio padre feci partire il colpo verso di me" La giovane è inori pericolo: ieri, interrogata dalla polizia, ha rievocato la drammatica scena Sno padre sparii coatto il sottotenente, poi lei gli allenò il braccio deviando l'arma contro di sè Ieri Maria Teresa Sorrentino ha ricevuto per, la prima volta, dopo la tragica sparatoria di mercoledì scorso della quale rimase vittima, una alimentazione normale, libera da qualsiasi dieta. E1 questo un indizio molto eloquente; anche se i medici del Maria Vittoria che l'hanno sotto cura non pronunciano ancora ufficialmente una prognosi che escluda il pericolo, è evidente che la giovane ha conquistato la soglia della salvezza. Oltre ad avere appetito, ha forza dt muoversi e capacità di parlare. Ieri è stata cosi sentita, per la prima volta, la sua versione sulla drammatica scena che si svolse nel pomeriggio del 28 settembre scorso nella sua casa, In corso Vittorio Emanuele 192. « Alla fine del pranzo — ha raccontato Maria Teresa — mio fratello Raffaele disse che doveva essentirsi per un'ora. Il sottotenente Calogeio DI Chiara, amico di famiglia ed in particolare di mio fratello, che aveva pranzato con noi su invito di Raffaele, disse che ne avrebbe approfittato per andarsi a riposare un poco sul suo letto. E cosi fece. Mia madre andò in bagno a lavare alcuni indumenti e lo entrai In cucina per rigovernare i piatti. < Fu allora che sentimmo suonare il campanello e subito dopo udimmo la voce di Maurizio, mio fratello che ha 7 anni. Andai ad iiiiiiiiiiiiiiii aprire lo e vidi, dietro a lui, mio padre. Aveva la faccia soura e venne dentro con decisione. Mia madre si affacciò sull'uscio del bagno e quando vide che chi entrava era mio padre, ritornò al suo lavoro: cercava di non parlargli, per evitaro di litigare come al solito. Mio padre si diresse in cucina al mio fianco, senza far caso a mia madre della quale tuttavia aveva notata a e a e è r — o a o i a l al p, 8 i- la presenza. " Qui c'è il tenente ", disse mio padre, " dimmi dov'è ". Io rimasi incerta e lui ebbe uno scatto di disappunto. Girò sui taccili e si diresse alla camera di mio fratello maggiore. Apri l'uscio di scatto. Io vedevo le sue spalle e oltre ad esse vedevo l'Interno della camera: 11 tenente, senza giacca, ai stava mettendo a sedere sul letto con 1 piedi a terra. « Mentre ciò avveniva, mio padre tolse dalla tasca del pantaloni la mano destra, stringeva una pistola. " Babbo " gridai, ma era già troppo tardi : la pistola era puntata In direzione del tenente ed echeggiò' uno sparo. Allora mi precipitai al fianco di mio padre, gli afferrai il polso della mano' che ancora teneva puntata l'arma contro l'ufficiale 11 quale si stava accasciando sul pavimento. " Cosa fai, babbo? " gridai, e intanto mi sforzavo di torcergli 11 polso perchè non potesse mirare al Di Chiara. « Fu in quel momento, mentre l'arma era rivolta verso di me, che parti il secondo colpo. Stringendo la mano di mio padre avevo determinato lo scatto del grilletto sul ai ; quale egli teneva il "dito, "sentii un 6 calore Improvviso al ventre, le mie mani perdettero ogni forza e la- iiiiiiiiiiiciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiitiiiiitiii» sciarono la presa. Scivolai giù, ai piedi di mio padre. Mentre stavo per toccare il pavimento, udii, l'altro sparo che colpi nuovamente il tenente. Persi la conoscenza un minuto dopo, -neutre la casa era piena delle urla di mia madre che era a terra al mio fianco e mi accarezzava piangendo », Maria Teresa ha rievocato anche le vicissitudini familiari degli ultimi due anni, quando la gravissima situazione finanziaria incominciò ad incidere sul carattere del padre il quale via via andò manifestandosi sempre più geloso. « A ottobre dello scorso anno lo mi trasferii presso parenti a Milano e vi rimasi per quattro mesi. Ai mio ritorno l'unità della famiglia era distrutta: mio padre viveva In una casa con mio fratello Raffaele, e mia madre in un'altra con il piccolo Maurizio. Io andai con mamma e in seguito anche Raf. faele venne con noi. Mio padre rimase solo, con la sua gelosia che 10 rodeva dentro. « Dopo tutto quello che è successo — ha detto Maria Teresa con parola calma e sicura — lo provo per mio padre solo una grande pena. E' un uomo travolto dalla sua passione per le corse Ìppiche e per 11 gioco, dalla sua gelosia e dai troppi anni che lo dividono da mia madre. Mi fa proprio pena». La giovane ha avuto anche un pensiero di rammarico per la sorte dell'ufficiale Di Chiara che assieme a lei è stato vittima della furia di suo padre. Il sottotenente porterà per tutta la vita la conseguenza di questo drammatico episodio : 11 polmone colpito dal proiettile gli è stato Infatti sottoposto a pneumatorace per l'essiccazione. Le sue condizioni vanno tuttavia lentamente migliorando. Maria Teresa ha concluso 11 suo dire esprimendo una preoccupazione per 11 futuro. « Quando uscirò dl^ qui — ha detto — dovrò cercarmi un posto che mi consenta di aiutare la famiglia, che è ora in condizioni molto disagiate, e che al tempo stesso mi permetta di continuare gli studi nella Facoltà di chimica. Dovrò lavorare di sera e di notte, per esemplo come cassiera, per potere disporre di una parte della giornata per le esercitazioni di la- boratorio. Sono problemi che alcuni anni fa, quando mio padre era chiamato il "re dei mercati generali " e aveva due automobili 0 diciassette cavalli nella scuderia, non avrei mai supposto di potere avere. Ma cosi è, oggi ». Maria Teresa Sorrentino

Persone citate: Di Chiara, Maria Teresa, Maria Teresa Sorrentino, Raf

Luoghi citati: Milano