Le avventure di un vecchio smemorato
Le avventure di un vecchio smemorato ULTIME DI CRONACA Le avventure di un vecchio smemorato ^lerl mattina verso le 10 un uomo d'assai piccola statura, anziano, vestito decentemente con abito scuro a righe e camicia senza cravatta, s'aggirava in carso Novara guardandosi attorno con aria smarrita. Una donna, impressionata, gli si avvicinava e gli chiedeva: - — Non si sente bene? Ha bisogno di qualcosa? L'uomo però non rispondeva: scuoteva 11 capo, si picchiava la fronte e non rispondeva. Altre persone al fermavano e lo sconosciuto allora, lmbarazzatissimo, andava a rifugiarsi sotto l'androne del n. 68. Intanto qualcuno aveva telefonato al commissariato di P. S. Borgo Dora e sul posto accorrevano due agenti. I due scovavano 11 vecchio, <o Interrogavano, ma non ne ricavavano nulla. L'uomo sembrava muto, non solo, ma non dava segni di intelligenza: conservava l'aria inquièta e smarrita e volgeva qua e là gli occhi come per invocare aluto. Lo si accompagnava in sezione e qui il funzionario, dopo averlo fatto rifocillare, pazientemente cercava di cavargli qualche parola di bocca. Ad un certo momento lo sconosciuto parlava, ma era per dire unicamente, in lingua francese: — Abitavo In rue Croix de la Ville 61, Parigi... La polizia ha aperto un'inchiesta per identiilcare il vecchio e ha diramato ovunque fonogrammi di ricerca con fotografia: l'uomo è alto un metro e 47, corporatura esile, capelli grigi tagliati molto corti, età apparente 65.-70 anni: parla francese, ma si ha l'impressione che si tratti di un Italiano emigrato in Francia: e parso al funzionarlo che più di una volta abbia detto « Aosta... ». Non si esclude che «gli sia un pensionato della Cogne che abitava appunto ad Aosta In via Croix de Ville 87 e che da tempo soffriva di una forma, d'amnesia. uomo farsi loro incontro. Nessuno però è riuscito a scorgere 1 lineamenti del suo volto. Si sa soltanto che la macchina a bordo della quale era giunto, si era fermata a motore acceso vicino al marciapiede. Lo sconosciuto si è avvicinato alle due donne. Quando costoro lo hanno veduto gli si sono fatte incontro ma cinque colpi di rivoltella dovevano tragicamente fermare i loro passi: Colpite in pieno, le due donne si sono accasciate comprimendosi con gemiti le ferite da cui il sangue sgorgava copioso. L'uomo, intanto, raggiunto di corsa la macchina, nella quale lo attendeva un complice, riusciva ad allontanarsi a tutta velociti. Nonostante le ferite riportate alla testa e al petto, Giuseppina Basanini è riuscita con uno sforzo a trascinarsi sino ai gabinetti pubblici che si trovano/ a poca distanza. Il custode correva a fermare un'automobile con la quale la sventurata veniva trasportata all'ospedale di San Giovanni. A soccorrere la Giusti è stato invece un agente di P. S. Purtroppo per la Basanini 1 medici non hanno potuto fare nulla. Venti minuti dopo 11 suo ricovero essa moriva, senza aver potuto neppure pronunciare il nome del suo assassino. Ada Giusti, invece, è stata sottoposta immediatamente a un difficile intervento chirurgico per la estrazione dei tre proiettili. L'operazione è riuscita, ma le condizioni della ferita sono ugualmente disperate. Nei rari momenti di lucidi tà ella ha dichiarato al capo deltà Squadra Omicidi dott. Macera, accorso al suo capezzale, di non conoscere 11 nome dell'uomo, che le aveva sparato. Giuseppina Basanini e Ada Giusti erano due donno abituate a vivere alla ' giornata. La prima non aveva una fissa dimora, la seconda' abitava invece al n. 286 di via dell'Acquedotto Felice, una strada, cioè, della periferia, ove pullulano squallide baraccheAll'ultima ora si apprende che la polizia ha fermato numerosi sfruttatori di donne i g. fr. H vecchio senza memoria
Persone citate: Ada Giusti, Giuseppina Basanini
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