La Pira ha portato a Messa anche i personaggi sovietici di Giovanni Giovannini

La Pira ha portato a Messa anche i personaggi sovietici IN UN'ATMOSFERA DI SERENITÀ IL CONVEGNO DI FIRENZE La Pira ha portato a Messa anche i personaggi sovietici (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 4 ottobre. II programma del < convegno dei sindaci delle capitali » 'prevedeva per stamane una funzione religiosa In Santa Croce in onore di San Francesco d'Assisi, patrono della pace. Un po' per questo attributo del santo, un po' perchè La Pira aveva già fatto comprendere senza ambagi che non si trattava di "a cerimonia marginale ma di una parte integrante del lavori, 1 congressisti al gran completo si sono trovati puntuali ai loro posti al centro della chiesa. Era una scena inconsueta, che avrebbe affascinato Benozzo Gozzoli che del convegno fiorentino del 1439 fra le Chiese d'Oriente e d'Occidente (al quale La Pira ha più volte voluto collegare nuello odierno) ha lasciato lo splendido ricordo nei fzngCCpdtlostinrstauaesi cb freschi della Cappella di Palazzo Medici. Assisteva alla Messa solenne, nel suo trono in cornu evangeli, il venerando principe della Chiesa, cardinale Elia Della Costa, avvolto nel lungo manto purpureo; prestavano servizio d'onore gli armigeri quattrocenteschi del Comune; in r>ipdi nei loro banchi stavano i congressisti cattolici e musulmani, protestanti e buddisti. Erano gli indiani e pachistani, gli indonesiani e gli indocinesi ad attirare gli sguardi con i loro costumi nazionali, ma la maggior attenzione, e interesse, era per un gruppo di signori in corretti abiti europei, signori rispettosi e compunti: La Pira era riuscito a portare a Messa anche i civici amministratori dei mesi comunisti, in prima fila l'ambasciatore Bogomolov con la si- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii gnora dall'elegante cappellino a lustrini neri, poi il sindaco di Mosca, Jasnov, con i suol colleghi di Praga e di Bue----t, di Sofia, di Varsavia e di Tirana. Quanto a lui, al prof. La Pira, se ne stava da parte alternando alla meditazione, rapidi colpi d'occhio in giro per assicurarsi che tutto andasse bene e per maturare la nuova idea che gli era venuta In mente. L'organo aveva appena dato gli ultimi accenti e il cardinale era sceso dal tronetto per uscire in solenne corteggio preceduto e seguito dalla lunga teoria dei sacerdoti, che il sindaco di Firenze s'è mosso incontro sugli scalini dell'altare ad inchinarsi al porporato. Gli altri congressisti erano rimasti fermi a guardare, ma con un cordialissimo perentorio cenno, La Pira ha invitato Bogomolov a farsi avanti e a imitarlo; c'è stato un attimo di perplessità, poi l'ambasciatore è avanzato di qualche passo a stringer la mano del cardinale accennando ad un inchino, imitato dalla consorte che ha abbozzato una riverenza, da Jasnov e dagli altri. SI succedevano tutti nell'omaggio alla ieratica figura dell'ottuagenario porporato che li accoglieva famigliarmente ad uno ad uno ai piedi dell'altare maggiore. Poi il cardinale si è avviato all'uscita e dietro di lui i congressisti quasi in processione, capitanati da un La Pira di eccellente umore, aPPlauditissimo da una discreta folla che si era riunita sulla scalinata della chiesa e lungo il percorso tra Santa Croce e Palazzo Vecchio. Alla ripresa dei lavori nel Salone dei Cinquecento, fra i presenti oggi erano anche un membro del governo, 11 sottosegretario agli Esteri, on. Folchi, e il sindaco di Roma, Rebecchini; entrambi hanno parlato brevemente ed efficacemente. Era giunto — e La Pira è venuto a darne lettura — un messaggio del Presidente del Consiglio on. Segni: «Possa la tua nobile iniziativa portare un contributo alla vera pace alla quale aneliamo. Che Iddio sostenga la tua fatica». Tra gli oratori di oggi era anche il presidente del Soviet e sindaco di Mosca, Jasnov. In un ampio intervento di carattere politico-nazionale, dopo aver parlato del grande sviluppo della sua città, egli ha ricordato come prova dell'amore russo per la pace la istituzione del premio Stalin, le proposte per il disarmo atomico, lo « spirito di Ginevra » In quest'ordine di idee Jasnov ha dichiarato di ritenere il convegno fiorentino utile per la distensione internazionale e per una. pace stabile nel mondo. Nello stesso senso si sono avuti discorsi del sindaco di PSscsm Praga, Svoboda, e di Tirana, Sina. Positivo l'intervento del sindaco di Belgrado, Mine: « Se il nostro convegno — ha concluso — porterà, come ne sono sicuro, un sia pur minimo contributo ad un ulteriore miglioramento del nuovo clima internazionale, potremo ritenerci soddisfatti ». In tutti I discorsi c'era l'omaggio, non soltanto convenzionale, all'organizzatore del convegno. Il signor Busen, primo borgomastro di Bonn, ha definito < apostolica » l'azione di La Pira per ridare coraggio agli statisti, per togliere la paura alle popolazioni. Più pittoresco il linguaggio del sindaco di Gerusalemme, on. Gershon Agron, per il quale il discorso di apertura del convegno è stato « uno squillo di tromba, una tromba che suonava La Pira, questa dinamo umana, questo dinamico santo o, se preferite, questa dinamo santa». Nel pomeriggio i congressisti hanno preso parte al ricevimento offerto dalla provincia di Firenze. I lavori del convegno continueranno domani e si concluderanno in serata con la firma del « patto di amicizia fra le città» e l'approvazione di una mozione conclusiva. Giovanni Giovannini In Santa Croce il sindaco di Mosca, stringe la mano al Car dlnale Della Costa (Telefoto) iiiiiiiiiimiiimii unii imiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiini iiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiim