Il governo in pericolo Le probabilità di Mendès-France

Il governo in pericolo Le probabilità di Mendès-France Inquieta atsMAOsiera politica a ParlgJ Il governo in pericolo Le probabilità di Mendès-France I teiroristi marocchini e algerini costituiscono in Egitto un Comando unificato a l o a i e a. n a a n n ipo ia, i ni (Nostro servizio particolare) Parigi, 4 ottobre. I corridoi, di Palazzo Borbone avevano oggi l'animazione dei giorni burrascosi. Finite le ferie estive, la Camera riprendeva i lavori cominciando con l'elezione del Presidente, ma non era questa la preoccupazione principale: ognuno pensava .alle difficoltà che il Governo dovrà affrontare nel prossimi giorni. Più di duecento domande d'interpellanza sono state presentate durante le ferie e gli argomenti sono tutti gravi: Marocco, Algeria, salari, politica sociale, ONU, riforma fiscale... Di che far saltare parecchi ministeri . tuo dietro l'altro. I suol ottantasei anni hanno conferito al comunista Marcel Cachin, decano dell'Assemblea, il diritto di pronunciare oggi il discorso di apertura. 'Egli ha fatto un discorso misurato, rivendicando un tenore di vita più elevato per i lavoratori, compiacendosi per la distensione internazionale e sollevando qualche interruzione ostile delle destre soltanto quando ha evocato il problema dell'Africa Settentrionale per sostenere il diritto di tutti i popoli alla propria indipendenza. II risultato della votazione per il capo dell'Assemblea ha suscitato poi un certo stupore. Era stata prevista una lotta accanita fra il democristiano Pierre Schneiter, presidente uscente, ed il socialista André Le Troquer, che era stato presidente l'anno prima; invece Pierre Schneiter è stato rieletto al primo scrutinio con 295 voti contro 156 soltanto a Le Troquer, mentre 1 comunisti davano in blocco i loro 91 voti a Marcel Cachin. Il socialista Robert Lacoste e il comunista André Mercier venivano poi eletti vicepresidenti. Nelle contemporaaee elezioni al Senato trionfava, come ogni anno, il radicale Gaston Monnerville, ed Albert Sarrault era rieletto alla presidenza dell'Assemblea dell'Unione francese. Tutti i personaggi sono, cosi, al rispettivo posto e la lotta per la conquista del potere alle prossime elezioni, che si svolgeranno nel giugno 1956, può ormai cominciare. Anzi è già cominciata. Mendès-France ha già pronunciato quattro discorsi in varie città, auspicando alimenti di salari, promettendo riforme e criticando il governo, e fra una diecina di giorni uscirà il quotidiano Express-Matin per sostenere a fondo la sua politica. Egli desidera la caduta di Edgar Faure, perchè la presenza di un radicale alla direzione del governo costituisce un ostacolo alla sua azione: anche Mendès-France infatti è radicale, e se si schierasse contro Edgar Faure con eccessiva violenza, solleverebbe molte critiche nel partito di cui, per l'esempio, vorrebbe diventare il capo indiscusso. Sull'eventualità di una crisi 1 pareri sono discordi: che il governo sia molto ammalato, è una cosa evidente; ma ci sono dei moribondi che si ostinano a voler vivere e ci riescono. La situazione comunque può difficilmente protrarsi a lungo nelle attuali condizioni: un sintomo se ne è avuto stasera pcnmEstusadhMvaocszNmctbtrndMaIpnpstnp(rfcqsENcon TaT decisione del gruppo I gollista detto di «Azione repubblicana e sociale » che, alla maggioranza di venti voti contro tre, ha deciso di escludere il ministro Pierfre July per il suo atteggiamento nella questione marocchina; anche i gollisti detti «Repubblicani sociali >, distinti dal precedei! ti, si riuniranno domani per decidere se devono mantenere o ritirare 1 loro ministri dal governo. Da molti giorni corre voce che il gen. Koenig e quattro altri ministri gollisti hanno già pronta la lettera di dimissioni, ed a varie ripreseEdgar Faure ha detto chiara mente che le accetterebbe, cosicché la crisi può scoppiare da un giorno all'altro. Un Consiglio dei ministri e previsto per giovedì e si vedrà come reagiranno i gollisti alle nuove istruzioni precise che il ministro July, d'accordo con Edgar Faure, ha inviato al Residente generale affinchè costituisca immediatamente il Consiglio del trono previsto dagli accordi di Aix-les-Bains; si sa d'altra parte che il Residente ha promesso ai colonialisti del Marocco che il Consiglio non verrà creato, e non si è certi a Parigi che il governo sarà obbedito. Si è quindi in piena confusione. . Di giorno in giorno. Inoltre, si fa più preoccupante la situazione diplomatico-militare nel Nordafrica. Si combatte sulle montagne del Hiff^ dóve è In corso una vasta azione delle truppe francesi contro le tribù berbere attaccanti, ed al tempo stesso i terroristi hanno ripreso gravi azioni nella zona di Phillppeville, già teatro dei gravi massacri di agosto. Ma non sono i combattimenti iprtrsalvlQen«nutuEraiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiliiii il motivo di maggior preoccupazione per il governo di Parigi. Anzitutto sembra confermato che i berberi del Riff, operanti nei pressi del Marocco spagnolo, abbiano ricevuto le armi dalla Spagna; se l'attuale inchiesta consentirà. al governo francese di dimostrare la verità di queste voci, il Quai d'Orsay presenterà una energica protesta.a Madrid. In secondo luogo 1 capi del nazionalisti marocchini e del «Fronte di liberazione algerino » hanno concluso al Cairo un accordo, reso pubblico In una speciale conferenza-stampa, per il quale le forze armate dei due movimenti sono state messe sotto un comando unico, e coordineranno le operazioni «fino alla totale cacciata dell'invasore straniero ». E' una minaccia che, dopo gli ultimi avvenimenti, non può essere sottovalutata da ' Parigi. 1. m. iiiiiiiiiiiiiliiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiliii Ululili