Il governo é l'intesa tra i cattolici europei di Enzo Forcella

Il governo é l'intesa tra i cattolici europei Il governo é l'intesa tra i cattolici europei La ti. c. precisa che raccordo e ristretto ai soli partiti - Critiche a Palazzo Chigi dei repubblicani e dei socialdemocratici - Attesa per il discorso di Tambroni sol bilancio degli Interni Roma, 3 ottobre. - Pur senza prendere posizione ufficiale, gli ambienti democristiani hanno tenuto oggi a limitare considerevolmente la portata delle supposizioni e delle considerazioni suscitate dal recente viaggio di FSnl'ani nella Germania occidentale. Secondo un punto di vista ufficioso r- di cui si fa portavoce l'agenzia Italia — l'Intesa cattolica sollecitata dal segretario della D. C. deve intendersi legata e ristretta al piano dei partiti senza alcuna incidenza sulle posizioni del governo. Nè in questi limiti dev'essere considerata .come una formula di opposizione al processo di distensione in chiave < laica >. < La democrazia cristiana — aggiunge la citata agenzia — intende collaborare per creare un clima che renda possibile una intesa tra Oriente ed Occidente, attenendosi alla massima comprensione delle altrui posizioni ideologiche, sempre che sia fatta salva la cultura cristiana europea, che deve trovare dappertutto il rispetto delle sue libertà. Se veramente si perseguono obiettivi unitari, se veramente si vuole rafforzare la pace e la democrazia, tutti debbono collaborare nell'obiettivo riconoscimento di una comune realtà storica e politica >. ' La precisazione poteva essere forse più franca ed esauriente; tanto più che la discussa interpretazione del viaggio a Bonn di Fontani era stata proposta proprio da ambienti democristiani, e bisogna ritenere perciò che quelle idee hanno qualche sostenitore nel partito di maggioranza. Anche con queste riserve essa giunge comunque assai opportuna. Il processo di assestamento della nostra politica estera è già abbastanza laborioso e deve già difendersi da molte critiche perchè si senta il bisogno di appesantirlo con elementi ed impedimenti di carattere ideologico. A proposito di critiche si è visto proprio oggi come i repubblicani abbiano l'intenzione di insistere sui concetti già accennati nell'ultima riunione della loro direzione. La Voce Repubblicana accusa di immobilismo l'attuale politica estera governativa ed auspica una « iniziativa convinta e lungimirante da parte dell'Italia per la ripresa dello sforzo di unificazione dell'Europa libera >.'< Non si tratta — aggiunge il giornale — di formare nuove com missioni internazionali, ma di consentire al popolo europeo di costruirsi lo Stato europeo, la federazione europea >. I socialdemocratici, anch'essi con intenzioni critiche verso Palazzo 'Chigi, hanno dedicato una nota alla crisi algerina. La Giustina giudica ineccepibile il punto di vista sostenuto dalla delegazione francese alle Nazioni Unite, ma non trascura di aggiungere che < la pressione degli interessi colonialisti sul governo Paure ritarda e pregiudica la soluzione del problema. Dal Marocco all'Egitto, ad Israele — conclude 11 giornale — tutto il Mediterraneo è in fiamme. Sono avvenimenti che ci toccano da vicino, e pensiamo che è giunto il momento di sollecitare anche un'azione italiana >. Il fermento che quinte prese di posizione denunciano è indiscutibile. Si sbaglierebbe, tuttavia, a drammatizzarlo. Più che espressione di una sfiducia per l'attuale condotta della nostra politica estera, pensiamo ch'esso vada interpretato come indice di quel processo di assestamento che da qualche mese sta caratterizzando le politiche estere di tutti i Paesi. Dal piano internazionale, del resto, questo processo fa sentire i suoi contraccolpi anche su quello interno. E non a caso le polemiche sulla < distensione > interna, sulle sue possibilità ed 1 suoi pericoli sono di attualità nei discorsi domenicali dei leaders politici .e nelle più riservate conversazioni di corridoio. Malagodi ne ha fatto ieri il filo conduttore del suo discorso all'Adriano, presentando U P.L.I. come il Partito cui è affidato il compito dì opporsi alle < illusioni correnti > di un accordo con i socialisti e d'impedire < un'intesa cattolico-socialista che darebbe vita ad uno Stato che restringerebbe le libertà spirituali e politiche dei cittadini ». Bonomi ha lamentato l'indebolimento della base psicologica anti-comunista ed ha auspicato che la lotta riprenda con tenacia ed energie sempre maggiori. Togni ha provveduto anche lui a mettere in guardia contro le insidie della < distensione psicologica}. Nè i dirigenti del partito di maggioranza nè i membri del governo condir idono interamente, tuttavia, queste' posizioni e si mostrano più atteri ti a tutti 1 nuovi dati offerti dalla situazione interna e internazionale. Se ne è già avuto una prima conferma -lui brevi interventi fatti nelle ul time settimane dal Ministro degli Interni, Tambroni, e se ne potrà avere una più esauriente dimostrazione con i discorso che lo stesso Tambroni pronuncerà giovedì a conclusione del dibattito parlamentare del suo Ministero Dopo i discorsi di presentazione del Presidente del Consiglio, questa sarà la prima oc casione che si offre al Gover no per illustrare le sue direttrici In materia di politica In¬ terna: si comprende, perciò, l'interesse con cui è atteso l'intervento. ■ Sulla questione del Tribunali militari, che verrà affrontata subito dopo, non vi sono nuovi elementi da segnalare a parte un ordine del giorno della gioventù liberale, vivamente critico nel riguardi delle proposte governative. Saragat ne ha ancora parlato ieri, insieme ad altre questioni, con Fanfanl, e questi tornerà a discuterne domani con Matteo Matteotti, mentre Simonini ne tratterà con Marazza, Enzo Forcella niimiiiiimiimiiiiitiimmiiiiiiiiiiiiimiiiiii

Luoghi citati: Bonn, Egitto, Europa, Germania, Israele, Italia, Marocco, Roma