La donna deve lavorare o curare solo la sua casa?

La donna deve lavorare o curare solo la sua casa? La donna deve lavorare o curare solo la sua casa? Un interessante dibattilo a Parigi sui diritti del sesso gentile (Nostro servigio particolare) Parigi, 1 ottobre. < Esiste una dichiarazione dei diritti dell'uomo; e perchè non parliamo del diritti della donna? >, ha detto scherzosamente stamane una bella signora che partecipava, insieme a molte altre e a 25 specialisti del due sessi — medici, avvocati, sociologi — dì vari Paesi, fra cui l'Italia, a una riunione che si doveva occupare specialmente del lavoro femminile. Il problema posto, sostanzialmente era questo: la donna deve lavorare o deve stare in casa? E, naturalmente, si sono levate voci discordi per difendere chi, il diritto della donna al lavoro, ed anzi la necessità che essa contribuisca, producendo, al benessere comune, ehi invece, la tesi ohe la donna si deve occupare della cucina, delle faccende di casa, del marito, dei figli, anche perchè quando lavora è un fattore di carovita. Il prof. Delort, consigliere tecnico al Ministero della Sanità,- ritiene che' la donna debba stare In casa: <Che specie di figlioli volete' che metta al mondo se continua a stancarsi nelle fabbriche e negli uffici? > ha chiesto il professore, secondo il quale la donna che lavora è. portata Inoltre a trascurare la famiglia. Egli osserva infatti che le donne costrette a lavorare, che devono fare inoltre le faccende e il resto, sono occupate da 75 a 100 ore per settimana e quindi non ce la fanno. Se proprio il suo salario è indispensabile alla famiglia, 11 marito — secondo il prof. Delort — la dovrebbe aiutare nelle faccende, senza aver paura di compromettere la propria dignità di uomo. Un altro oratore, il dottor Hazemann, ritiene che la donna debba lavorare, ma occorre che sia pagata quanto gli uomini, non meno, come avviene spesso, e non deve essere quando lavora in casa, < schiava della società e del marito >. La tesi che la donna deve lavorare è quella che prevale La signora Barbizet, membro del Consigliò nazionale delle donne, afferma che quando una ragazza ha frequentato l'università od anche il solo liceo, e ce ne sono moltissime, non ha più voglia di rinchiudersi in casa e si sente al pari dell'uomo. E la signora Charton vorrebbe che gli uomini accettassero la competizione con le donne, essendo convinta che sarebbero battuti in molti campi. Ha ammesso tuttavia la tesi secondo cui la donna che lavora è un fattore di carovita perchè, mancandole il tempo, compera alla svelta ciò che le capita senza guardare al prezzo, mentre le donne che vanno al mercato pagano meno la stessa roba. All'uscita, una congressista diceva a una compagna: «Il lavoro ci dà l'indipendenza, ed è quello che contai. E l'altra: < Già, ma quando si è in casa e il marito lavora si ha maggiore libertà i. Insomma, il problema consiste nel saper scegliere. 1. m. aillIIIIIIIIIIIIItllllItlllllllIIIIIIIIIlflIllllllllIIIIIII

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