I deputati d.c. approvano il progetto sui Tribunali militari

I deputati d.c. approvano il progetto sui Tribunali militari I deputati d.c. approvano il progetto sui Tribunali militari II voto: 199 si, 4 no, 2 astensioni; mancavano all'appello 56 parlamentari - Oggi i socialdemocratici si recano dal Guardasigilli - Matteotti e Malagodi a colloquio con l'on. Rumor Roma, 30 settembre. Il Presidente del Consiglio era stamane un poco indisposto ed ha preferito rimanere nella sua abitazione lasciando a Saragat il compito di presledere la già annunciata riunione del Consiglio del ministri. Nella riunione si sono trattati soltanto problemi di ordinaria amministrazione e si è evitato, per un comprensibile riguardo al Presidente, di toccare argomenti di più. diretta portata politica. L'attenzione degli osservatori è rimasta, perciò, rivolta altrove: al discorso del ministro dell'Istruzione, che ha affrontato con franchezza uno del più delicati problemi della vita pubblica italiana, com'è quello dei rapporti tra Chiesa e Stato nel settore dell'educazione, ed alle discussioni che continuano ad intrecciarsi attorno alle competenze del Tribunali militari. Si è discusso, in particolare, sull'esito della votazione con cui 1 deputati hanno concluso la discussione di questo problema e sulla portata delle precisazioni con cui il Presidente del Consigliò ha bloccato il tentativo di estendere la competenza dei Tribunali Speciali sui militari in congedo al reati di sabotaggio militare. Sui risultati della votazione si è fatto un sottile lavoro di esegesi per stabilire 11 significato delle numerose assenze che si sono verificate. L'ordine del giorno della maggioranza è stato difattl approvato con 199 si, 4 no (degli onorevoli Driussi, Cavallari, Trabucchi e Zanibelli), 2 astenuti. Sono mancati all'appello, perciò, 56 deputati ed è ovvio che, bo le assenze hanno i*.n significato politico, esse peseranno in maniera determinante al momento in cui la Camera dovrà votare gli emendamenti governativi. Bisogna, però, tener presente che love parlamentari democristiani sono in congedo perchè in missione all'estero, quattordici risultavano assenti giustificati. Soltanto le residue assenze, quindi, possono essere considerate intenzionali. L'indagine, comunque, ha una importanza relativa. Le assenze intenzionali, come le astensioni esplicite ed 1 voti contrari, potranno aumentare o diminuire a seconda della portata specifica che avranno gli emendamenti preannunziati dal Guardasigilli (e sempre che, naturalmente, il governo mantenga il proposito di non porre su di essi là questione specifica). Tutti parlano da settimane di questi emendamenti ma nessuno ancora li conosce; il Consiglio dei ministri ne accennò a suo tempo l'orientamento .di massima ma poi, In concreto, il Guardasigilli si è riservato di valutare gli umori prevalenti nei gruppi della maggioranza prima di passare alla definitiva stesura. Ciò, come ai immagina, ha determinato molti equivoci e, con gli equivoci, la possibilità di confondere ulteriormente una questione già di per se stessa abbastanza complessa. I commenti e le < interpretazioni > che hanno accompagnato le precisazioni fatte ieri dal Presidente del Consiglio a proposito dei reati di sabotaggio ne costituiscono l'esempio più clamoroso. Il punto di vista illustrato da Segni, in verità, non aveva bisogno di interpretazioni non solo perchè eia di per se stesso sufficientemente chiaro, ma anche perchè si appoggiava allo spirito e alla lettera del Codice penale militare in vigore: il Codice indica tassativamente gli articoli che e applicano anche ai militari non in servizio, e ' tra questi non sono quelli relativi al sabotaggio militare. E' vero che nel comunicato del Consiglio dèi ministri si accennava anche a questi reati: ma, a meno che si trattasse di una svista, è evidente che 11 Guar dasigilli pensava di « estendere > e non di « mantenere > una competenza che il Codice militare esclude. Ieri il Presi' dente del Consiglio ha detto esplicitamente, invece, che intenzione del governo il mantenere l'art. 167 (che con tempia, per l'appunto, l'ipotesi del sabotaggio militare) nei limiti attuali. Cade, di conseguenza, il primitivo proposito estensivo accennato dal comunicato consiliare. Rimane, certamente, la que stione più generale, e di principio, dell'art 103 della Costituzione che l'impostazione del governo, anche nella nuova accezione del Presidente del Con. sigilo, non sana. E i repubblicani, difattl, hanno giudicato ancora inadeguato l'atteggiamento governativo. Appare evi dente — scriveva stasera La Voce Repubblicana — che il governo ha intenzione di aggirare le difficoltà sollevate dall'infelice progetto Moro-Taviani restringendo ulteriormente la portata degli emendamenti e accantonando il problema costituzionale. Ma 1 due aspetti della questione restano connessi, nel senso che non si può modificare il codice militare trascurando il dettato della norma costituzionale. Ai fini della prossima di scussione in aula (che inlzierà probabilmente il 7 ottobre polche si pensa che il bilancio degli Interni sarà approvato per quella data) sarà determinante, cosi, l'atteggiamento degli altri due partiti della maggioranza: il liberale e, soprattutto, 11 socialdemocratico. Oggi Matteo Matteotti e Malagodi ne hanno parlato, insieme agli altri aspetti della prossima attività governativa, col vice segretario della D. C. Rumor. Domani la delegazione dei parlamentari socialdemocratici sarà ricevuta da Moro e si attende che il Guardasigilli confermi il proposito di non estendere la competenza del giudice speciale (sempre per 1 militari non in servizio) ai reati di sabotaggio. Si è appreso oggi in via ufficiosa che il viaggio del ministro degli Esteri in Estremo Oriente è stato definitivamente fissato per l'ultima decade di novembre. In un primo tempo sarà limitato al Giappone ed alla Thailandia. Martino dovrebbe essere a Tokio per il 23 novembre e si tratterrebbe in Giappone una settimana. Non è ancora stabilito se a Bangkok si fermerà immediatamente prima o immediatamente dopo. Il viaggio in In dia sarà effettuato, invece, in un secondo tempo, ma, comunque, entro la fine dell'anno per evitare che il Ministro resti per un periodo eccessivamente lungo lontano dall'Italia e dall'Europa. t ... e. a •

Luoghi citati: Bangkok, Estremo Oriente, Europa, Giappone, Italia, Roma, Tokio