Mc Lean rivelava ai russi segreti atomici dell'America

Mc Lean rivelava ai russi segreti atomici dell'America Il "libro bianco99 inglese sullo scandalo dei due diplomatici Mc Lean rivelava ai russi segreti atomici dell'America La fuga oltre cortina con Burgess proprio il giorno in cui doveva cominciare l'inchiesta - Non c'erano ancora prove sufficienti per l'arresto - Non scoperto il loro complice - Enorme interesse del pubblico britannico e accuse al governo (Nostro servizio particolare) Londra, 23 settembre. Il governo britannico ha pubblicato stasera l'attesissimo < libro bianco » sul caso Burgess-Mc Lean, i due diplomatici fuggiti al di là della « cortina di ferro » il 25 maggio 1951. Il documento è assai più breve del previsto — soltanto sette pagine e mezzo — e porta il titolo « Relazione sulla scomparsa di due ex-funzionari del'Foreign Office». Il pubblico potrà acquistare questo opuscolo da domani mattina in tutte le c librerie di Stato» per soli sei pence (circa sette lire) e non v'è alcun dubbio che questo « romanzo giallo governativo» diverrà in poche ore, per l'accesa curiosità del pubblico, uno dei bestseller dell'anno. Il € libro bianco », contrariamente alle speranze di molti, non fa rivelazioni sensazionali e conferma, in linea di massima, il racconto di Petrov apparso su The People. Nulla e detto, pertanto, del ìterzo uomo», il' misterioso individuo (secondo- alcuni sarebbe anch' egli un diplomatico inglese), il quale avrebbe informato Mosca dei sospetti che cominciavano a gravare su Me Lean; nulla è detto — e ciò susciterà certo una tempesta in Parlamento — sulla importanza e sul numero dei documenti trasmessi a Mosca. Risulterebbe però, da informazioni trapelate dal Foreign Office, che Me Lean, consigliere all'Ambasciata inglese a Washington nel 1944 e capo dell'i ufficio affari americani» al Foreign Office dall'ottobre 1950 al maggio 1951, avrebbe avuto la possibilità di tenere informati i russi del « lato politico» dei progressi atomici americani. Nulla è detto del metodo usato da Burgess e Mo Lean per comunicare con gli agenti sovietici o della data d'inizio della loro attività spionistica o del modo in cui si svolse la loro fuga. 1/importanza del t libro bianco» non risiede pertanto nell'esposizione dei fatti, ma nelle spiegazioni in esso fornite per giustificare il mancato <! ri 11111111111:11 m i r : 111 ii il iiiiiiiiiiniimiiiim a o a i — e l a n o n , e o e u e a i . a o » e e e i a a arresto dei due uomini. L'opuscolo sostiene che due furono le ragioni dell'insucesso del controspionaggio britannico: 1) la difficoltà, se non addirittura l'impossibilità, di •sorvegliare strettamente Me Lean senza insospettirlo (su Burgess — si ricordi — non vi erano sospetti). All'inizio del maggio 1951, egli era stato richiamato da Washington per la sua vita scapestrata e per il suo scarso rendimento e gii era SMto chiesto di dare le dìmissioni: si attendeva la sua risposta quando fuggi; B) la legislazione inglese, che, col suo illimitato rispetto per la libertà individuale, impedisce alle autorità di procedere a un arresto soltanto sulla base di un sospetto. < Sia Burgess clic Me Lean — sottolinea il "libro bianco" — erano liberi, in quel ìnaggio, di andare all'estero quando volevano. In certi Paesi, senza dubbio, Me Lean sarebbe stato prima arrestato, poi interrogato. In Inghilterra, invece, nessun arresto può essere eseguito senza adeguate prove: e in quel periodo, le prove contro Me Lean erano insufficienti. Ecco perchè il controspionaggio fu costretto ad affrontare difficili e delicate indagini, col continuo rischio che egli se ne accorgesse. Si può dunque affermare che le spie riuscirono a salvarsi non tanto per l'inefficienza dell'Intelligence Service quanto per la democraticità del Paese che essi tradivano. Le autorifi non avrebbero potuto neppure ritirare i loro passaporti: in Inghilterra, il passaporto è un * diritto del cittadino» e può essergli negato solo qualora si sia iniziata contro di lui un'azione legale. Non fu forse questo, si chiedono stasera molti stranieri, un < eccesso di democrazia >t La domanda è comprensibile, ma gli inglesi vi rispondono ricordando che le leggi debbono valere per tutti e in ogni caso, non solo in teoria ma anche in pratica. Interessante, infine, notare che — come rivela il documento — il giorno della fuga, miiiiiimiim iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiuiu ma prima che essa divenisse nota, l'allora Ministro degli Esteri, Morrison, autorizzò il controspionaggio a interrogare Me Lean e a perquisire la sua casa: ma fu deciso di rinviare la perquisizione al mese seguente per non turbare la signora Me Lean, la quale stava in quei giorni aspettando un bambino. Il < libro. bianco » inizia confermando le rivelazioni del profugo rtisso Petrov, secondo cut Burgess e Me Lean avrebbero avuto simpatie comuniste quand'erano ancora studenti a Cambridge. Ma aggiunge che in seguito parvero dimenticare completamente questa tendenza giovanile. Di Burgess dunque non si sospettò mai, e nulla si saprebbe neanche oggi della sua attività spionistica. All'inizio del maggio 1951, invece, come risultato di quattro mesi d'indagini su certi < passaggi d'informazioni» dal Foreign Office a Mosca, gravi sospetti caddero su Donald Me Lean: si cominciò a sorvegliarlo e subito (rassicura il < libro bianco »') si cessò di porlo a conoscenza dei documenti di maggiore importanza. Nonostante tutte le cautele, Me Lean venne però a conoscenza dei sospetti sul suo capo (o se ne accorse personalmente o un c terzo uomo » lo atiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiii informò), e chiese a Mosca di salvarlo. Mosca acconsentì, e con lui salvò anche Burgess; Me Lean potè assentarsi dall'ufficio, avendo ottenuto di poter restare a casa sabato 26; Burgess era in aspettativa. Ciò che non si comprende è perchè Me Lean non fosse pedinato e potesse quindi svanire sotto il naso del controspionaggio. Sul come la fuga si svolse — ammette il < libro bianco » — nulla si sa oltre ciò che è già stato pubblicato. Subito dopo il loro arrivo in Russia, i due inglesi sarebbero vissuti vicino a Mosca e sarebbero stati impiegati quali consiglieri presso il ministero degli Esteri e altri organi statali sovietici. Il < libro bianco » termina rispondendo a coloro che hanno accusato i vari Governi di reticenza nel ragguagliare il Paese su questi fatti. < Come lo spionaggio — dice il documento — anche il controspionaggio deve agire, per avere successo, con la massima segretezza. Non è sempre conveniente far sapere all'altro quanto si conosce e in qual modo si è venuti a conoscerlo. Questi criteri ci hanno consigliato anche oggi che cosa pubblicare . e che cosa tenere nascosto ». m. c.