I torinesi in media mangiano meglio

I torinesi in media mangiano meglio Un referendum sull'alimentazione I torinesi in media mangiano meglio Rispetto al 1938 è aumentato il consumo delle carni, della frotta, del formaggio e dello zucchero - Diminuiti: vino, pane, pasta e i Da domani alla fine del mese si svolgerà a Torino, contemporaneamente a tutte le città d'Italia, un referendum a premi organizzato dal Salone internazionale dell'alimentazione di Bologna, sotto il patrocinio dell'Alto Commissariato all'Alimentazione. Il referen, dum avverrà attraverso la distribuzione nella nostra città di 10 mila formulari che saranno consegnati ad altrettante massaie dal panettieri e dagli spacci dell'Alleanza Cooperativa Torinese. I 'moduli che dovranno essere compilati e restituiti al distributori, contengono nove domande con le quali si chiede dove la massaia effettua i suoi acquisti, che cosa compera e in quale qualità. Questo sondaggio dell'opinione pubblica sui problemi dell'alimentazione è un'inchiestacampione che mira a ristabilire gli orientamenti del mercato alimentare e a dedurne, tradotti in cifre, i consumi di pane, pasta, risto, legumi secchi, carne, pesce, latte, formaggi, verdura, frutta e vino. Tutti mangiamo in maggiore o minore quantità, più o meno bene, più o meno razionalmente. In una popolazione di media consistenza economica, che abbia già risolto II problema principale di come procurarsi 11 vitto, si prospetta, ora la questione della razionalità del cibo consumato, cioè la scelta degli alimenti a seconda della esigenza in calorie; vitamine, proteine e sali di cui l'organismo umano abbisogna. Come mangiano i torinesi? Il loro vitto è razionale? Uà loro alimentazione è giudiziosa? O scarsa? O eccedente? I/indagine-campione di cui sapremo i risultati verso la metà del prossimo ottobre darà una risposta approssimativa a questi quesiti. E' un'indagine molto ridotta, non certo un censimento, per cui il suo valore non è assoluto, ma servirà per raffrontare consumi ed esigenze delle singole città italiane, a seconda delle loro caratteristiche e delle occupazioni preminenti degli abitanti. A Torino esistono dati raccolti lo scorso anno dalla S.E.P.R.A.L. sulla base dei generi soggetti a consumo e degli accertamenti eséguiti presso enti locali e grossisti. Se ne è dedotto che nella nostra città il consumo dei cibi ha toccato l'anno scorso la cifra di 4.905.113 quintali con una media di 622,50 chili a testa. Tenendo conto dello scarto sulla sostanza grezza (pelli di patate, baccelli ecc.) Torino consuma in media 15 mila quintali al giorno di viveri. Dal confronto dei consumi medi prò capite dei torinesi è risultato un sensibile aumento dal '38 ad oggi. Così il consumo medio della carne equina è aumentato di tre volte, di due volte e mezzo quello degli agrumi; del doppio la carne ovina, il lardo e lo strutto; di una volta e mezzo gli ortaggi, la frutta fresca, la carne suina, il pesce, 1 dolciumi, le patate, mentre il consumo della ltllllllllfllllljlllllllirillllllllltlltllllll carne bovina è aumentato di un quinto, E' diminuito del b per cento il consumo del vino. Mangiamo più formaggi, più conserve, più scatolame, più marmellate, più zucchero che nel '38, meno pane, meno uova, meno pasta, meno conigli, meno riso e meno burro. Beviamo molto più caffè e consumiamo più olio. La dieta media dei torinesi è composta, in confronto a quella nazionale, di generi più ricchi (cioè più costosi a parità di peso e con elevato contenuto di proteine, minerali e vitamine) e di minori quantità di generi poveri, come pane, pasta, lardo, polenta. Torino è una delle città che consuma più carne (46,413 kg. all'anno Jn media per persona). Si può quindi concludere che la popolazione della nostra città è fra quelle che mangiano più razionalmente. Dal '38 al '54 il migliorato livello medio del reddito "ha coinciso con un aumento del consumi delle carni (ad alto contenuto proteico) e dei prodotti ortofrutticoli (ad alto, contenuto vitaminico e minerale) cosicché l'armonia dei principi nutritivi essenziali del torinesi è notevolmente migliorata. iì

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