Terracini giunto a Parma per esaminare la situazione di Giovanni Giovannini

Terracini giunto a Parma per esaminare la situazione Ime tMimiasioMMi ti al JP€?1 «fi un assessore Terracini giunto a Parma per esaminare la situazione Un migliaio di iscritti non hanno rinnovato la tessera quest'anno - Alcuni esponenti si sono allontanati dal partito • Una cooperativa in campagna è trasformata in società indipendente - La Giunta comunale è in crisi si (Dal nostro inviato speciale) Parma, 14 settembre. La notizia, non confermata ufficialmente, dell' improvviso arrivo e. Parma del sen. Terracini sottolinea con evidenza la delicata situazione creatasi in seno al partito comunista locale dopo le clamorose dimissioni di alcuni dèi suoi esponenti. Diciamo subito che sarebbe eccessivo sia parlare di € crisi > sia sottove lutare una serie di sintomi di disagio affiorati da un anno a questa parte. . , E' di circa un anno addietro — per ricordare sommariamente i fatti — la prima.espulsione, quella dell'ing. Bergamaschi, membro della segreteria federale e direttore del settimanale comunista Eco del Lavoro, accusato di deviazionismo politico, affarismo, danneggiamento del movimento cooperativistico ecc. L'interessato non reagì limitandosi a far sapere di non avere più ritirato la tessera del partito da molti mesi. Il 15 febbraio è la volta del vice-segretario generale del Comune, dott. Silvio Laureili, il quale, però, replica seccamente e minacciosamente con una lettera alla stampa: «Non possono espellermi per-'ll semplice motivo - .che .dal partito comunista non faccio'più parte dal 1° gennaio, essendone uscito di mia volontà: ed essi sanno molto bene' il "perchè>; Il 6 settembre dà le dimissioni l'assessore al personale ed ai tributi e presidente dell'Ente comunale?r"consumo, rag. Bruno Carlevàro': idi' lui,, come della figura di.maggior rilievo, diremo fra poco., Il & settembre si dimette Angelo Bandinl «per motivi personali>, E' un sindacalista molto noto per gli incarichi ricoperti allk segreteria della Camera del Lavoro e del Sindacato chimici, e nel movimento cooperativistico. Il quinto e per' ora ultimo dimissionarlo è il: rag. Elico Ghinelli: «La mia determinazione — egli scrive, al partito — è dovuta a due motivi. Il primo si traduce nel fermo proposito di estraniarmi da ogni attività politica; il secondo è legato all'esperienza assimilata nel partito in cui ho militato in buona fede, che mi ha fatto chiaramente apparire come la materializzazione della dottrina comunista mal si identifica con i sentimenti, che mi legano alla patria, alla democrazia eri alla libertà ». Di esperienza, il rag. Ghinelli non deve averne fatta poc dato il numero delle funzioni da lui svolte nel partito: re' sponsabile amministrativo della Federazione provinciale cooperative, amministratore de L'Eco del Lavoro, membro del Comitato «Amici de l'Unità», ecc. Ha 11 personaggio principale resta il rag. Bruno Carlevàro, impiegato bancario, già segretario del Sindacato di categoria prima e presidènte della Federazione provinciale cooperative poi, e ultimamente presidente dell'Ente comunale consumo, assessore ni tributi c al personale. Nella sua lettera di dimissioni dal partito, il rag. Carlevaro ha parlato chiaro e tondo di «metodi e sistemi solo apparentemente democratici in vigore nel P.C.I. ». Discorrendo con me ha Insistito soprattutto nella protesta contro le continue Inframmettenze del partito nell'amministrazione comunale comunista: «Potrei raccontare mille episodi, che vanno dai grandi problemi di impostazione ai piccoli casi di discriminazione nelle assunzioni: ma è meglio: aspettare perchè penso che ' siano in corso inchieste». Già qualche mese addietro un ufficialo dei carabinieri si era fatto consegnare, con regolare mandato, certi incartamenti dal Sindaco comunista. Del sindaco, ing. Ferrari, è nota la reazione alle dimissioni dal partito del rag. Carle, varo: due decreti con i quali lo esonera dalla presidenza dell'Ente comunale consumo e dal suol due assessorati. Pensava, probabilmente, di affidare sia 1 tributi che 11 personale a due assessori supplenti: «Cosa non lecita — è subito intervenuta a ricordare la Prefettura — fin quando esistono assessori effettivi». E affidare 1 due incarichi cosi gravosi a qualcuno di costoro già impegnati in molte attività potrebbe provocare Un altro Intervento dell'attività tutoria. Quel che è certo è che il rag. Carlevàro non intende dimettersi in nessuna maniera dal suoi incarichi in Comune, anche se, com'è stato ventilato, l'intera Giunta socialcomunista si dimettesse per isolarlo, «Intendo rimanere, dice, perchè eletto dal cittadini di Parma per amministrare la cosa pubblica in loro nome, non in home d'una fazione». Intanto, imperturbabile, continua ad andare in Comune come se nulla fosse successo. Naturalmente in città si attende con grande interesse la convocazione del Consiglio comunale. I socialcomunisti hanno la maggioranza assoluta — 33 seggi contro 17, — ma la minoranza intende dar battaglia a fondo. Lo stesso Carlevaro ha preparato alcune interpellanze, una delle quali particolarmente scottante in tema di locali comunali ancora in uso gratuito ad enti politici. Potrebbe venir fuori la sorpresa, e si parla anche di dimissioni da parte di un altro esponente comunista. Tornando così dal terreno amministrativo a quello più propriamente politico, sia il rag. Carlevàro che 11 rag. Ghinelli non si fanno alcuna illusione sulla possibilità che molti ex-compagni seguano il loro esempio. La segreteria provinciale — dominata non tanto dal federale Gelati quanto dall'on. Gorreri e soprattutto dal sindaco ing. Ferrari, che ricopre una delle più importanti cariche nazionali del partito come presidente della commissione centrale di controllo — è compatta, e così pure il Comitato federale. ' Se non degli esponenti, però, 11 partito deve preoccuparsi della base. Nel 1954 gli iscritti alla ' Federazione comunista e a quella giovanile erano complessivamente nella provincia di Parma 34 mila (8 mila in città) : « E' difficile — mi dicono — fare cifre precise, ma è indubbio che un certo calo c'è stato, che qualche miglialo di iscritti non ha rinnovato la tessera. Basta, del resto, confrontare l'afflusso alle ultime feste della stampa comunista con quello degli anni scorsi ». Effettivamente, anche nel discorrere con alcuni artigiani e impiegati comunisti che pur. si esprimevano negativamente nei confronti del dimissionari si aveva oggi l'impressione che essi condannassero più il modo clamoroso e il momento scelto che il gesto in se. E pur nelle dichiarazioni di fedeltà al partito non c'era traccia di una qualsiasi difesa della segreteria federale di Parma. Sono fermenti di irrequietezza che domani potrebbero portare ad una ben diversa situazione. Ancora più importanti, quelli che si segnalano nelle campagne, dove altre cooperative sembra si avvilno a seguire l'esempio della « Salsese », la maggiore della provincia, che ha rotto ogni legame con la lega rossa trasformandosi :n società a responsabilità limitata. E' un fenomeno grave per il P.C.I., e non soltanto per l'assottigliamento delle vecchie sicure fonti di finanziamento; Intanto alla Camera del Lavoro, dove già si era dovuto incassare il colpo delle dimissioni di Angelo Bandinl, si sono visti arrivare nei giorni scorsi gli ispettori dell'Ufficiò del Lavoro, i quali hanno a<J-' cesifaziLdad'è pesuspsatouncodisptiCh(chnUgupedadvaliainsilàvigqsamgip■ niiiiliiliillitliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiii certato che la organizzazione sindacale rossa non aveva affatto provveduto alle assicurazioni sociali per i dipendenti. La cosa può andare a finire davanti alla Magistratura: fin d'ora l'effetto della notizia non è stato certo dei più felici. ' Tanti elementi, anche se, ilpetiamo, non giustificano nessuna attesa di fatti clamorosi spiegano la missione improvvisa e l'arrivo in stretto incognito del sen. Terracini. Non è una diagnosi facile quella del comunismo locale: logico, quindi, che si sia ricorsi ad uno specialista come il « dottor sottile» del P.C.I. Giovanni Giovannini

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