L'avvocato contento di Arrigo Benedetti

L'avvocato contento 1 A OSTRI CONTEMPORANEI L'avvocato contento Sta pomeriggi' intieri nel vasto studio -'cósrxiiitd sul tetto della sua casa di campagna. Il finestrone che guarda ad oriente inquadra i monti d'Ancona sullo sfondo grigio delle Apuane. L'altra finèstra dà sulla marina che spesso ha lo stesso colore delle montagne del marmo. Ini basso, si vedono gli ultimi pennacchi degli alti e svelti pini: tanto è aerea e quasi staccata dal resto dell'edificio, la stanza in cui lavora Piero . Calamandrei, il giurista che i giuristi vorrebbero dedicato solo al diritto e che i letterati giudicano letterato perfetto. - . ■ r;': Sulla vasta scrivania è il segno di questa contraddizione. Accanto alle dispense universitarie del suo corso di Procedura Civile per l'Università di Firenze, ma- -gari c'è l'ultimo libro italiano che ha fatto parlare di sé. L'anno scorso vi si potevano trovare le Lettere da Capri di Mario Soldati, quest'anno ; Metello di Vasco Pratolini e magari / coetanei di* Elsa de Giorgi. Il padrone di casa porta i suoi libri da Firenze al mare, dal mare a Firenze per tutto l'anno. In autunno, inverno e primavèra, l'andirivieni tra la "Toscana interna e l'esterna ha un andamento set- . rimanale. Calamandrei ha lezione il giovedì, il ^venerdìed il saT bato. La domenica è già al mare, dove:'sta fino al mercoledì sera, se la professione glielo permétte." Da màggio ad ottobre i viaggi diradano'. Calamandrei, ri- . fornitosi'di libri per un ambizioso piano di letture estive, è lassù nel- suo Studio che vede jl mare aperto' tra Livorno e'la Spezia c la-cima-evanescente del Monte Corchisi I clienti se vogliono dirgli'' qualche cosa, gli scrivano perché'in casa non c'ètelcfono. E se lo vogliono vedere di persona meditino la massima latina sulla piastrella di Montelupo accanto alla porta d'ingresso. Spiega quanto .siano malcapitati. L'avvocato però non è in villeggiatura ma. al; lavoro, difeso da una scala a chiocciola di almeno ottanta scalini, dalle pareti adorne dal «Giudizio Universale» di Giorgio de Chirico E' preso dal compito più-suo: quello dello scrittore. • Calamandrei, come avesse verit'anni, sale quattro o cinque volte al giorno la lunga scala, metodico, distratto dai suoi pensieri, una lunga gamba dopo l'altra. Non 'ne ricava il fiato grosso, come succede a visitatori più giovani, meno allenati, meno asciutti.- EcT è la lunga Scala, la vera difesa della sua vita privata: perché quando il sole è ancora alto sulle colline di Bocca di Magra, già gli amici con le mogli e i figli cominciano ad arrivare; Mentre lo aspettano,- la signora Ada serve sughi di frutta e té freddo... ;'. * * E' un giurista tentato. La sua opera sulla Cassazione, dice agli amici, accopperebbe colui che la ricevesse ih; testa'.. Ed è un modo tutto toscano per'nascóndere la commozione che gli dà l'opera che gli aprila strada dell'insegnamento, ■universitario. (Ma il giorno della '. prolusione era assente; aveva 25 anni e si trovava al fronte). La letteratura' è . una smania segreta, una, malattia, di .famiglia. Anche suo padre Rodolfo era avvocato, insegnava all'università, scriveva trattati sulla cambiale e il .fallimenti};. eppure i bozzetti di- Le balze di San Lazzaro, stampati nel primo anniversario -della sua ^ morte,, piacquero a;Pietro Pancrazi. Erano ricordi di vita campestre, scritti con quel dono che pare fatto apposta, per strappare l'esclamazione dèi critico («Ma che bello scrivere! », disse Pancrazi), e come nqn vederci un riscontro nell'Inventario della casa di campagna, pubblicato da Piero subito dopo la guerra? • Lo stesso piacere .di ritrovarsi a vivere in una bella è civile campagna, magari tappati in. casa, con,la. scrivania piena di libri e: di com-, parse. Ma lo scrittore vero venne fuori quasi ad un tratto, quando nel 1935 Le Monnier pubblicò un libretto destinato ad accrescersi ed ad avere fortuna: L'elogio dei giudici.. Pancrazi, sempre pronto ad apprezzare le operette che paiono essere nate quasi a caso,,in un momento di felice ispirazione, lo segnalò subito. .« Ma che Dello scrivere! » aveva l'aria..di .ripetere presentando al pubblico italiano il libretto dell'avvocato Calamandrei'. Allora però L'elogio dei giudici era un volume smilzo, mentre oggi, alla terza edizione, è un librone, sebbene Calamandrei seguiti a considerare la letteratura, il mestiere dello scrivere, non come la professione sua più congeniale; anzi come una specie di vizio. Non meno di suo padre ha l'aria d'avvertirci che lui prima di tutto tiene all'esercizio dell'avvocatura: i libri (da scrivere o da leggere., ch'è lo stesso), restano* semmai il suo passatempo. Ma vediamo come questo lettore curióso si comporta coi libri da leggere o da scrivere. Calamandrei è conteso da due biblioteche e da due tavoli da lavoro. Le opere giuridiche sono sistemate nello studio di Borgo Albizzi, uno degli studi d'avvocato più vecchi che ci siano: lo aprì infatti il nonno materno Giacomo Pimpinelli proprio cent'anni fa. (Per Calamandrei il 'j5 è anno d'anniversari: compie i quarantanni d'insegnamento e gli studenti gli preparano un volume di Studi in suo onore, cui egli risponderà, per dimostrare quant'è vivo e giovane, Col VI volume dei suoi Studi sul processo civile). In Borgo Albizzi, dunque, stanno i ferri del mestiere; in via della Robbia, dov'è l'abitazione fiorentina, Sono le raccolte di varia letteratura. Il punto d'incontro fra le due librerie è al Poveromo... In quanto àt tàvoli, direi che quello della casa al mare serve allo studioso', civilista, al costituzionalista,: allò Scrittore, allo storico.dei movimenti di. resistenza politica al fascismo, durante la dittatura e durante l'occupazióne tedesca... Basta darvi uno sguardo e lo si capisce subito: accanto al grosso codice è l'ultima novità di letteratura politica, come dicevo l'ultimo romanzo che ha fatto parlare.di sé. E ci sono le bozze di stampa della rivista che dirige, Il Ponte, un'idea che gli venne nel 1944. Ne scrisse a Pancrazi che si trovava a Camucia, nella sua, casa di campagna, vicino a Cortona, e, fatto strano, proprio in quel momento Pancrazi in una sua lettera gli esponeva lo stesso progetto. Corrado Tumiati ne trovò il titolo, ad indicare una necessità di legame tra. il vecchio ed il nuovo, se non... che Pancrazi ebbe dei dubbi, si domandò su quali scrittori, e letterati avrebbe potuto contare' là nuova pubblicazione. Non . avrebbe // Ponte coperto le colpe d'uòmini che avevano avuto debolezze nei confronti dej regime? Strano a dirsi, Calamandrei, che molti consideravano intransigente; -rappresentante perfetto dell'uomo politico che milita nel Partito d'Azione, ebbe più coraggio del letterato liberale e andò avanti. E andò avanti senza avvedersi che dava il via ad una sua nuova attività: giornalistica e politica. Il giornalismo (quello implicito anche nella direzione d'un mensile); lo portò ad occuparsi delle anomalie della vita italiana e a poco a poco la sua fantasia s'accese. L'av. jeato diventò il conferenziere degli uomini e: delle città della Resistenza; lo ^scrittore trovò i suoi eroi: i sette fratelli Cervi, uccisi a Reggio Emilia il 27 dicembre del '43, ed il loro biblico padre Alcide, e tanti altri italiani morti con coraggio. Scoprì un filone epico e se ne fece lo scrittore. In quanto alla politica, l'azione, pubblicistica gli ha tolto il gusto della vita parlamentare e' gli ha dato quello dell'azione svolta attraverso piccoli gruppi di pressione, elementi disparati d'uno schieramento democratico. di cui per ora non s'intravede la con¬ aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriMiiiiiiiiiiiHiticiiiiiiii sistenza. Il fallimento della legge elettorale il 7 giugno del '53 è un po' il suo orgoglio. Ma non ama' la politica, e se due anni fa l'avessero eletto avrebbe rinunciato. Infatti si sarebbe trovato a dover scegliere tra il banco di Montecitorio e il vasto tavolo nell'aereo studio che guarda il mare e le montagne. Dove ogni giorno, da maggio ad ottobre, s'intrattiene fin che può. Giù sulla veranda la signora Ada bada agli amici. Sulla veranda si svolge una quieta conversazione. Non c'è ombra di polemica. Il sole è sceso -dietro le colline di Bocca di Magra, i pini a poco a poco diventano neri. Ad un. certo punto s'ode sulle scale il passo "forte ed un po' strascicato dèi professore. Ma non è detto che si fermi a parlare; certe sere prima di cena si concede una partita di bocce. Gli sia compagno chi vuol commentare con lui gli ultimi casi della politica italiana. Arrigo Benedetti iiiiiiiiKiiiiHiimiiiiiiiimiiiniiimiiinmiiiiimi

Luoghi citati: Ancona, Borgo Albizzi, Capri, Cortona, Firenze, Livorno, Reggio Emilia, Toscana