Hanno avuto torto pessimiste e ottimisti
Hanno avuto torto pessimiste e ottimisti I primi commenti nello Germania occidentale Hanno avuto torto pessimiste e ottimisti r i , a (Nostro servizio particolare) • Bonn, 13 settembre. Il primo uomo politico tedesco ' che abbia rotto stasera l'ermetico silenzio di Bonn sulle trattative di Mosca, è stato il capo del partito liberale Dehler. Appena presa visione del comunicato finale della conferenza di Mosca, Dehler ha dichiarato: «I risultati di questi incontri comportano, almeno per ora, una rinuncia alla riuniflcazlone della Germania. Tutto il resto costituisce questione di secondaria importanza. Nella ripresa delle relazioni diplomatiche, c'è il pericolo di un riconoscimento dello statu quo. Adesso spetta al Parlamento decidere in merito a questi modesti risultati». Fra i primi affrettati commenti della stampa tedesca, possiamo citare l'editoriale che apparirà domani sulla ufficiosa Koelnische Rundschau: Mosca, è detto nell'articolo, non stata la vittoria nè dei pessimisti, nè degli ottimisti. Hanno avuto ragione invece coloro che ritenevano molto difficile la strada di un colloquio con i russi. Il giornale scrive che una ripresa delle relazioni può servire a migliorare l'atmosfera internazionale. Il grande vantaggio di un ristabilimento dei rapporti diplomatici, il giornale lo intravede nel fatto che, specie in vista della conferenza di Ginevra, la Repubblica federale — con le carte in regola anche rispetto all'Unione Sovietica — potrà affermare il proprio punto di vista sui maggiori problemi europei rivolgendosi direttamente al russi, senza giri diplomatici" viziosi. Questi — conclude il giornale — sono probabilmente i motivi che dovrebbero avere spinto il Cancelliere ad accettare sia pure in linea di massima, la ripresa delle relazioni, senza far approvare la condizione che aveva avanzato In un primo momento. Riflettendo l'incertezza generale, ed in attesa dei chiarimenti annunciati dal governo, « E' necessario aspettare ancora — affermerà l'editoriale, che apparirà domattina sulle colonne dell'autorevole quotidiano di Bonn, General Anzeiger — prima di formulare giudizi impegnativi. Intanto una cosa è certa: che Mosca, più che un successo di Adenauer, è stata una vittoria di Bulganin e della diplomazia sovietica ». Che cosa ha spinto il Cancelliere — si chiede il giornale — ad accettare la ripresa di normali relazioni con l'URSS, che comportano un-riconoscimento implicito della «Repubblica democratica tedesca »? Soltanto, spiega il quotidiano, la speranza di poter ottenere dai sovietici la restituzione dei prigionieri di guerra tedeschi. In parole povere, i termini della questione erano questi: un ambasciatore in cambio di diecimila prigionieri. Se poi a di¬ sepnliuznccollaimsprstndpCgsmgpdcalCqsmBtppC; illuminili iiiiiiiiiiiiiiiiiitiiilililillliniii scutere il problema dovessero essere chiamati anche i rappresentanti del governo comunista di Berlino Orientale, allora si potrebbe concludere che il Cancelliere ha fatto ancora una seconda concessione. Il problema della riunificazione — prosegue il giornale — non è stato chiarito. E ben poche sono le speranze — visto che ora l'URSS è riuscita ad ottenere quello che voleva, cioè la ripresa delle relazioni con la Repubblica federale — che a Ginevra i sovietici abbiano interesse a risolverlo. . I portavoce della socialdemocrazia hanno rifiutato stasera qualsiasi commento. L'opposizione vuole attendere il rapporto del deputato socialista Carlo Schmidt, che ha partecipato agli incontri di Mosca nella sua qualità di vice-presidente della Commissione di politica estera del Bundestag. Carlo Schmidt parlerà ai dirigenti del partito giovedì prossimo. Negli ambienti socialdemocratici si è potuto, però, cogliere stasera un senso di viva preoccupazione per I risultati degli incontri. Nel partito cristiano-democratico si osserva ancora if più assoluto riserbo in attesa delle annunciate dichiarazioni del Cancelliere. In genere, comunque, si può affermare che i risultati di Mosca in un primo momento hanno destato a Bonn un certo disorientamento, pur con qualche spiraglio di, speranza. Vivissima è l'attesa a Bonn per il ritorno del Cancelliere, previsto per domani sera. m. i.
Persone citate: Adenauer, Carlo Schmidt
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