Una prima tappa di Ferdinando Vegas

Una prima tappa Una prima tappa Lo spirito di compromesso ha infine prevalso a Mosca; quantunque l'andamento drammatico dell'incontro russo-tedesco avesse fatto temere fino all'ultimo un fallimento. I documenti concordati e scambiati fra le due delegazioni non consacrano intatti la piena vittoria ine dell'una nè dell'altra parte, ma rappresentano quell'incontro a mezza via che è senz'altro da ritenersi, nelle condizioni attuali, un risultato soddisfacente. Del resto, il solo fatto che un punto d'incontro sia stato trovato, è già di per se stesso un successo di grande portata positiva, per chi conosca quali e quante erano le difficoltà di questa prima ripresa di contatti fra Russia e Germania. Non si trattava unicamente di accostare posizioni di partenza diametralmente opposte sul piano politico; bisognava anche, prima e soprattutto, colmare l'enorme distanza psicologica che separava Mosca da Bonn. Quattro anni di guerra ferocemente combattuta, la divisione in due della Germania e la snervante pròva della « guerra fredda », avevano creato una tensione che toccava direttamente i popoli, avvolgendoli in una opaca atmosfera di reciproca diffidenza. Quanto poco politici e diplomatici potessero superare questo fatto umano, lo prova a sufficienza lo scontro vivacissimo verificatosi sul tema dei residui cittadini tedeschi in mano russa, prigionieri per gli uni, «criminali di guerra » per gli altri. Comunque, anche questo dolente problema non era che uno degli elementi della serrata partita svoltasi fra russi e tedeschi, nel cui quadro generale va quindi collocato. Gli altri due elementi erano, com'è noto, il problema della riunificazione tedesca e quello della normalizzazione dei rapporti fra l'Unione Sovietica e la Germania Occidentale. Le posizioni rispettive degli interlocutori, riguardo a tutti e tre i problemi, furono formulate con estrema-chiarezza fin dalla prima seduta, sulle linee già fissate alla vigilia dell'incontro : Bulganin propose la ripresa delle relazioni, come condizione preliminare indispensabile; Adenauer dal canto suo subito replicò che, per realizzare una vera normalizzazione, occorreva prima togliere le cause che mantenevano la situazione sostanzialmente anormale: risolvere, cioè, i problemi della riunificazione e dei prigionieri. Su queste posizioni simmetricamente rovesciate, russi e'tedeschi si sono tenacemente battuti fino altl'ultimo momento. E invero non era in gioco una mera questione di tattica procedurale, ma l'essenza stessa della politica adottata da Bonn e da Mosca. Ai russi premeva effettivamente la normalizzazione, perche in questo modo essi avrebbero potuto mostrarsi fedeli allo «spirito di Ginevra» e insieme consolidare lo atatu quo in Europa. Entro questa cornice, svolgendo la « diplomazia del sorriso », i dirigenti sovietici contano di creare un'atmosfera di serenità internazionale, dalla quale dovrebbe venir facilitata, a lunga scadenza, la soluzione dei problemi che oggi vengono forzatamente lasciati in sospeso. Nel caso della Germania, dunque, Mosca tende, attraverso il ristabilimento di buoni rapporti con Bonn, a porre le premesse adatte per la futura riunificazione, naturalmente in senso a lei favorevole o, per lo meno, accettabile. Adenauer, ben conscio del pericolo che questa impostazione sovietica comporta per la sua politica, ha sostenuto il procedimento inverso, tentando di convincere i russi che solo la riunificazione della Germania avrebbe condotto alla normalizzazione. Cosi il Cancelliere non solo srjerava di ottenere l'unificazione nei termini da lui desiderati, ma intèndeva altresì evitare il rimprovero, da parte dei propri concittadini, di non aver posto in. cima alle sue richieste l'adempimento di quello che certamente è il maggior desiderio dei tedeschi. Prospettate in questa maniera, le due tesi sarebbero state inconciliabili, se entrambe le delegazioni non avessero avuto necessità assoluta di non chiudere negativamente l'incontro. Perciò si è giunti al compromesso finale, che vede Mosca segnare un punto di vantaggio sulla questione del ristabilimento delle relazioni, mentre Bonn riceve assicurazioni sul problema dei prigionieri. La normalizzazione sarà però graduale e sarà condotta parallelamente ai negoziati ulteriori, che avranno lo scopo di tentare le vie per un eventuale accordo circa l'unificazione. Se, come e quando si possa giungere a questo risultato, condizione indispensabile per una vera pacificazione mondiale, non è dato ancora intravedere; un primo passo però — e notevole — è stato compiuto a Mosca. Ferdinando Vegas

Persone citate: Adenauer