Ben Arafa sarà allontanato il Marocco otterrà l'autonomia

Ben Arafa sarà allontanato il Marocco otterrà l'autonomia li governo francese ha approvato U piano dì riforme Ben Arafa sarà allontanato il Marocco otterrà l'autonomia Faure riesce a far accettare il suo programma dopo vivaci discussioni coi ministri di destra - II presidente dichiara alla radio: "Vogliamo chiudere un capitolo doloroso della storia franco-marocchina,, (Nostro servizio particolare) Parigi, 12 settembre. Il Consiglio dei ministri, dedicato specialmente el problemi dell'Africa Settentrionale, è cominciato nel pomeriggio subito dopo le ore 16 e si è concluso soltanto alle ore 21. Il gollista Palewski, ostile insieme al generale Koenig e pochi altri al punto di vista di Edgar Paure e della maggioranza, aveva avuto" una breve conversazione privata col presidente della Eepubbllca prima ohe cominciassero le discussioni, alle quali il generale Koenig è Intervenuto soltanto alle ore 18. Egli si trovava ad Aigues Mortes'per le esequie del generale Duval, ma ci teneva a essere presente all'importante riunione ed è ritornato nella capitale in aereo speciale. Alla fine è stato diramato un breve comunicato che dice: «Il Consiglio dei ministri ha preso conoscenza dei risultati della missione effettuata ad Antsirabé dal generale Catroux e dal signor Yrissou, nonché delle conversazioni svoltesi fra il Residente generale Boyer de Batour e S. M. Ben Arafa. Il lavoro di informazioni che il governo ha effettuato da parecchie settimane è così terminato. Il governo quindi ha preso le decisioni, la cui realizzazione comincerà immediatamente > E' poco per riassumere cinque ore di discussioni, nelle quali — è vero — è stata esaminata non solo la situazione nel Marocco, bensì anche quella in Algeria e In Tunisia. Il ministro Pierre July precisava soltanto più tardi che i suggerimenti del presidente Edgar Paure e del < consiglio dei cinque > sono stati adottati all'unanimità; essi contemplano, come è noto, la deposizione di Ben Arafa, la formazione di un governo rappresentativo e la concessione di una larghissima autonomia al Marocco. E' certo comunque che le discussioni sono state molto vivaci. L'opposizione di alcuni ministri al ritorno di Ben Yussef in Francia e all'allontanamento di Ben Arafa dal trono di Rabat è sempre notevole, e solo a malincuore costoro si sono arresi agli argomenti del capo del governo. Domani saranno pubblicati 1 testi degli accordi raggiunti in Madagascar tra l'ex-sultano e il generale Catroux, e il Presidente della Repubblica risponderà a una lettera ricevuta giorni or sono da Ben Arafa con la quale il sultano si diceva disposto ad allontanarsi soltanto se avesse avuto l'assicurazione che Ben Yussef non risalirà sul trono. Il presidente della Repubblica darà a Ben Arafa questa garanzia, pur confermandogli che Ben Yussef ritornerà in Francia senza aver abdicato. Si ritiene che 11 vecchio Sultano sarà trasportato a Tangerl su una nave da guerra francese prima di sabato. Il presidente del Consiglio francese pronunciava poi una allocuzione alla radio, per spie' 111 ■ ■ 111 ■ 11111111111 i 11 r 11 ( I i 1111 ] 11 j i ■ i i 111 f 1111 j 11 f j 1111 gare direttamente all'opinione pubblica la necessità di agire senza indugio. Denunciando la facile politica dell'immobilismo, Edgar Faure ha dichiarato di avere voluto far cessare una buona volta le tergiversazioni e le mezze misure, concludendo un accordo che salvaguarda gli interessi essenziali del francesi al Marocco, e quelli strategici, diplomatici e culturali della Francia. Accennando, senza nominarlo, al sultano Ben Yussef, il presidente Faure ha detto: « Una difficoltà si e presentata, voi lo sapete. Una difficoltà che spetta soltanto alla Francia di risolvere e sulla quale il governo francese deve dare prova di una grande riservatezza di espressione. Lasciatemi, dunque, soltanto farvi condividere la mia convinzione ragionata e documentata che una soluzione onorevole è sul punto di essere raggiunta e dirvi che il governo francese ha deciso, oggi, di chiudere con un gesto di pacificazione, un capitolo doloroso ma superato della storia franco-marocchina ». I giorni prossimi saranno decisivi, ha concluso Edgar Faure, invitando marocchini e francesi a contenere le loro passioni e soprattutto a sventare le manovre di coloro che vorrebbero seminare la discordia. Un evidente ottimismo regna stasera negli ambienti politici francesi, dove si osserva che la giornata del 12 settembre, attesa con non celata ansia, tanto che erano stati adottati nel Marocco provvedimenti eccezionali di polizia, è trascorsa senza che si sia avuto alcun Incidente. Tuttavia Informazioni e voci contraddittorie continuano a disorientare l'opinione pubblica: un quotidiano- della sera assicura che Ben Arafa sarebbe pronto a partire per Tangeri dove i suoi figli l'hanno già preceduto, ma il deputato gollista Guillain De Benouville, di ritorno da Rabat dove è stata ricevuto varie volte dal sultano) ha affermato invece che questi non ha alcuna intenzione di abdicare. Insistendo sul carattere religioso della propria carica, Ben Arafa avrebbe dichiarato: < Ciò che è stato deciso da Dio non può essere modificato dagli uomini». Neanche il tremendo El Giani, pascià di Marrakesc, a cui obbediscono molte tribù berbere del deserto, vuol sentir parlare di abdicazione. Ad una domanda dell'ori. De Benouville egli avrebbe risposto: « Gli obblighi religiosi fanno di me un difensore del sultano Ben Arafa, e gli obblighi politici mi Impegnano nel confronti della Francia soltanto nella misura in cui essa tiene conto degli impegni che .ha r>s. sunti. Voglia Iddio evitarci qualsiasi violenza». Questa minàccia è chiara. FfcsaluntnpqdVizzmtdfglssvcsNraev11111111111111111 ■ e 111 ■ 111111 ■ 11111 i 11 i 11 > 1111 ■ 11111111111 ■ 11 ■ Fu El Glaui nell'agosto 1953 a ar precipitare gli avvenimenti, che si conclusero con la-depoizione di Ben Yussef, facendo accerchiare Fez dal suoi cavaieri berberi e organizzando una marcia su Rabat. Il governo di Parigi si deve quindi atendere una decisa opposizione da parte di El Glaui, senza poter escludere che assuma questa volta ancora l'aspetto di una rivolta armata. J. m.