Si apre domani la caccia in tutta la cerchia montana

Si apre domani la caccia in tutta la cerchia montana Si apre domani la caccia in tutta la cerchia montana I territori in regime di caccia controllata nella provincia di Torino Si apre domani In tutta la cerchia montana che va dalla Liguria al Trentino (fatta eccezione per alcune località della Regione trentina in cui si è aperta il giorno 4) ed in tutti i monti delle altre regioni italiane la caccia per la Zona 1* (Alpi), come stabilisce il Calendario Ministeriale. Non vi è per questa seconda apertura la stessa febbrile attesa di 20 giorni or sono, perchè 1 cacciatori di montagna, pur essendo in numero ragguardevole, sono in minoranza di fronte a quelli della pianura ed anche perchè in tutti 1 monti del nord (fatte rare eccezioni), la caccia non è libera. Vige il sistema della caccia controllata, sinonimo di riserva. Nell'immediato dopo Liberazione, in un momento di euforia e di libertà venatoria, si volevano abolire tutte le riserve. Le riserve di pianura passarono gravi noie, almeno fino a tanto che si capi che l'abolizione integrale sarebbe stata dannosissima per la caccia; quelle comunali di montagna trovarono quasi subito una pacifica sistemazione con la trovata del cambio del nome. Vennero battezzate « caccia controllata », il cui regime di esercizio sostanzialmente era ancora quello. Per cacciare sulle nostre montagne occorre essere soci delle singole cacete controllate, o dei Consorzi di varie caccia controllate, che coprono magari tutti i monti di una regione. Per la provincia di Torino sono in regime di caccia controllata i territori dei comuni di Pragelato, Fenestrelle, Usseaux, Inverso, Pi- nasca, Perrero, Porte, Villar a . a , i e a i o a ; a e i o a i ei ei- Perosa, San Germano Chlaone, Pramollo, Salza di Pinerolo, Praly (Val Chisone e Germanasca), Ulzio, Salice d'Ulzio, Bardonecchla, Cesena, Sestriere (Valle di Susa), Groscavallo, Chialamberto, Cantoira, Ceres, Viù, Traves, Balme, Ala di Stura (Valli di Lanzo), Castelnuovo Nigra, Cintano (Val Chiusella, Valli Orco, Soana, Piova), Borgofranco, Andrate, Settimo Vittone, Tavagnasco, Quincinetto, Carema, Lessolo, Brosso, Vico Canavese, Meugliano, Trausella, Traversella, Vistrorio (Val Chiusella). In queste caccie controllate ai paga 3000 lire di associazione, oltre ad eventuale quota di buon ingresso; si caccia solo quattro giorni alla settimana, la domenica e tre feriali, il carniere è limitato a pochi capi, coloro che vogliono vendere la selvaggina devono farla bollare e pagare una tassa a seconda della qualità. Come si vede, per la montagna, tenendo conto che esistono anche riserve private, è tramontato il principio della nostra caccia, quello della rea nuliius o del primo occupante. I soci possono anche invitare loro amici mediante il pagamento di lire 2000 a giornata e per persona. Non altrimenti succede per i monti del Cuneese, del Novarese, del Biellese... pagare per cacciare; chi più paga, più caccia! La Regione di Aosta, che è quella che in genere interessa maggiormente gli amatori della caccia in montagna, si regge con calendario proprio, calendario protezionistico per la fauna ed anche per 1 cacciatori locali. Tutta la vallata è in regi me di c\ccla controllata, salvo le riserve private che godono arldi speciali guarentigie, la cac-l elods1rlgptapmveiecumdLedmtclldctdcfgpdbtdr o -l eia si apre l'U settembre per i locali e si caccia solo nei giorni di domenica, lunedì, giovedì e sabato; per i non residenti al 19 settembre essi devono pagare uno speciale permesso dell'ammontare di lire 1030 per giornata. Le notizie sulla selvaggina si possono considerare comuni a tutta la montagna: scarse n non abbondanti le lepri bianche, le pernici bianche, le coturnici e le marmotte; in numero confortevole le starne ed i galli di monte ed in parecchie località anche i camosci. Rarissimi, quasi una eccezione delle nostre regioni, i caprioli; talvolta notevole, ma un notevole occasionale, il numero dei cinghiali che vengono dalla Francia nei monti della Liguria — i favoriti di queste emigrazioni — del Cuneese e della Valle di Susa. Nei nostri monti le caccie controlla f-R vie tano la caccia al capriolo e al cinghiale. Per Calendario Ministeriale la caccia in montagna si apre l'U settembre e si chiude il 15 dicembre, ma in genere molti comitati provinciali si sono au torizzati a cambiare il decreto del Ministro per anticipare la chiusura al giorno 11 perchè festivo. Speciali restrizioni vigono per il camoscio; Aosta, per esempio, ne fissa il periodo dall'll settembre al 13 novembre; Torino e Cuneo dall'll settembre al 30 ottobre, Novara dal 2 al 23 ottobre. Restrizioni contro il Calendario Ministeriale, ma comunque a posto perchè i camosci hanno il loro habitat nei territori di caccia controllata, cioè -! serva, dove per regolamento interno, in fatto di restrizioni e rinuncie, si può fare quello che si vuole. , , g. 1. d.

Persone citate: Ceres, Inverso, Perrero, Traves