La grave crisi della "Garibaldi" di Giovanni Giovannini

La grave crisi della "Garibaldi" Un commissario sostituirà il cap. Giulietti La grave crisi della "Garibaldi" Un'inchiesta sulla Cooperativa dei marittimi e la decisione del Governo • II deficit al 31 luglio è di 595 milioni - I probabili candidati alla direzione (Dal nostro inviato speciale) Genova, 8 settembre. Entro qualche giorno Capitan Nino Giulietti dovrà cedere la direzione della « Garibaldi », la grande cooperativa dei marittimi, ad un commissario straordinario che sta per essere nominato dal governo. Questa notizia, diffusa ufficialmente da Roma, è ora al centro di tutti i commenti in ogni porto e su ogni nave d'Italia. Con l'annuncio della gestione commissariale ai conclude, almeno pel momento, l'aspra, annosa polemica condotta specialmente dalla Federazione Gente del Mare, associata alla C.l.S.Li., contro i sistemi amministrativi seguiti alla «Garibaldi » e contro 1 suoi stretti legami politici con la Federazione Italiana Lavoratori Marittimi associata alla C.G.I.L. Critiche diverse erano già andate affiorando anni addietro proprio nel periodo di maggiore prosperità armatoriale, quando la «Garibaldi» appariva intenta a migliorare la sua flotta (composta da una quindicina di unità), a ricostruire la nave «Bertani», a far costruire una superpetroliera di 27 mila tonn. intitolata al suo fondatore «Giuseppe Giulietti». Le critiche si fecero più accese quando, dopo la morte di capitan Giuseppe e la successione del giovane figlio capitano Nino, i tempi si fecero più duri per gli armatori a causa soprattutto della caduta pressoché continua dei noli. Per la « Garibaldi » gli amministratori non trovarono di meglio, per far fronte ad una situazione economica estremamente pesante, che vendere alcune delle navi della loro flotta: il «Giuseppe Canepa » di 8 mila tonn., il « Mazzini » di 5600, il « Gorl » di 4500. Disgraziatamente le vendite vennero effettuate proprio allorché i noli marittimi riprendevano a salire: tanto che gli ultimi dodici mesi sono risultati favorevoli per tutte le altre aziende armatoriali. Alla « Garibaldi », invece, come risultò all'assemblea dei soci, In luglio, il bilancio si chiudeva con un passivo di 259 milioni che andava ad aggiungersi a quello precedente di 336 milioni. Inoltre, ad una situazione debitoria di circa 8 miliardi verso lo Stato per ricuperi, riparazioni, ecc., e verso la Ansaldo specie per la costruzione della super-tank « Giuseppe Giulietti » da 27 mila tonn., nel bilancio veniva opposta una contropartita attiva di 14 miliardi costituita dal valore della flotta. Secondo molti, però, i 14 miliardi indicavano, in realtà il costo, e rappresentavano, invece, almeno il doppio -dell'effettivo valore commerciale. In questa situazione, ; per quanto l'assemblea approvasse il bilancio, era logico attendersi provvedimenti. Il Ministero del Lavoro, infatti, incaricava gli ispettori Fragomeni e Sacco di condurre un'inchiesta. Mentre ì due funzionari si mettevano al lavoro, il socialdemocratico on. Bertinotti attaccava a fondo sia in Parlamento con una interrogazione, sia sulla scampa genovese con una serie di violenti articoli, parlando perfino di «bilanci falsi» e chle'dendo la nomina di un commissario straordinario. Delle conclusioni dei due ispettori non si è. comunicato ufficialmente niente, ma è indubbio che esse siano state sfavorevoli, tanto che la « Garibaldi » ha creduto bene di in viare un suo contro-verbale al Ministero del Lavoro. Ne dava l'annuncio, solo una ventina di giorni addietro, lo stesso Nino Giulietti in una conferenzastampa chiusa con parole rassicuranti sul futuro della Coo perativa. Mostrandosi molto sicuro del fatto suo, il capitano annunciava inoltre di voler sporgere querela contro l'on.le Bertinotti. Il contro-verbale della «Garibaldi» non ha evidentemente convinto il Ministero del Lavoro: ed è da rilevare " che la decisione di procedere alla nomina di un commissario straordinario è stata presa ieri all'unanimità dall'apposito < Co mitato per la cooperazione ». La notizia non ha colto di sorpresa gli ambienti ufficiali e politici. Una decisione in tale senso era prevista, e già da alcuni giorni le competenti autorità, sia a Genova che a Roma stanno vagliando una serie di nomi di possibili candidati alla carica (localmente, ci risulta che siano consultati l'aw. Nino Canepa, il capitano Tarabotto, il prof. Minoletti, il dr. Accame, il capitano Rosasco, ed altri). E' una scelta — ed una accettazione — non facile, non perchè manchino capaci amministratori, ma perchè giustamente ci si preoccupa di scegliere uomini al di fuori e al di sopra di qualsiasi legame di parte o di ambiente. Da anni le critiche sono state mosse contro 1 dirigenti della « Garibaldi » sul terreno dell'abilità tecnica, ma anche, sia pure in tono minore ed allusivo, della colorazione po litica. Opportuno quindi evitare all'opera di risanamento amministrativo che è stata giudicata necessaria ogni sospetto di in¬ terferenze d'altro genere. Anche se si sono commessi degli errori, la «Garibaldi», la più grande Cooperativa d'Italia, rimane un'istituzione troppo cara a tutti i lavoratori del mare. Giovanni Giovannini

Luoghi citati: Genova, Italia, Roma, Rosasco