Le salme dei due giovani alpinisti ritrovate ancora legate alla corda

Le salme dei due giovani alpinisti ritrovate ancora legate alla corda Conclusa la difficile impresa delle squadre di reenperonel canalone Vincent Le salme dei due giovani alpinisti ritrovate ancora legate alla corda Spettacolo spaventoso - Precipitati nel vuoto con un salto dì 200 metri - Una slavina si è abbattuta sui cadaveri - Ipotesi sulla sciagura - Apprensioni per tre guide trentine (Dal nostro Inviato speciale) Alagna, 7 settembre. Quando, questa sera, Giuseppe Barbonaglia si è trovato, nella semibuia chiesetta di San Nicolao della frazione Pedemonte, presso la salma del fratello Mario, la commozione lo ha vinto. Abbracciato il sacco che racchiudeva il corpo straziato, lo ha stretto a sè fra le lacrime, singhiozzando: < Mario, Mario, com'è stato, com'è stato t >. I genitori, i fratelli, la moglie di Mario Barbonaglia erano rimasti a Borgosesia. I genitori dx Marco Turcotti erano invece ad Alagna, in casa di parenti. Ai due gruppi di familiari delle vittime era stato dolcemente impedito di visitare, almeno in queste prime ore, le salme dei loro cari. Adagiati su tavole poste sopra i banchi della chiesetta, i corpi dei due amici, Mario Barbonaglia e Marco Turcotti giac¬ iiiimimiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ciono accanto, in una penombra rotta appena da qualche candela. La chiesa s'è andata riempiendo di valligiani; molti portavano fiori di montagna che spargevano sui sacchi, poi sostavano in silenzio, con gli occhi lucidi. Le due salme sono state portate alle 18 nella chiesa di Pedemonte, accompagnate dalle guide di Alagna e di Varallo e dagli amici di Borgosesia che avevano partecipato nel corso della notte alla fase finale dell'operazione di recupero. Ma essa, in realtà, era cominciata ieri mattina alle nove, col ritrovamento degli zaini da parte dei capo-guida Enrico Chiara, col quale si trovavano i dieci uomini del Còrpo di soccorso alpino di Borgosesia, capitanati dal dott. Ovidio Raiteri. Subito dopo il ritrovamento degli zaini furono fatti dei sondaggi nella neve con la piccozza, ma le operazioni dovettero miiiiiiiiiiiiiiimiimiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimi e a i a i i e e e o a e , i o o o i i o i l i i a e è o 3 o e n e a essero sospese perchè il canalone cominciava a scaricare pietfe. I componenti la squadra di soccorso rientrarono stanchissimi ad Alagna, da dove proseguirono per Borgosesia. Sul posto rimasero il capoguida Enrico Chiara con la guida Pino Moro e il dott. Raiteri, i quali ripiegarono alla capanna Valsesia. Li furono raggiunti in serata dalla squadra di soccorso alpino di Varallo. Vn altro gruppo di guide era partito intanto ieri sera da Alagna portando la sonda e altri attrezzi atti al recupero. Questa mattina alle 4 Chiara e i compagni sono partiti dalla capanna Valsesia per iì canalone Vincent. Erano otto uomini, decisi a strappare alla montagna i corpi delle due vittime. Alle 6 Chiara e Raiteri, lasciati i compagni alla base del canalone Vincent, dove ieri mattina erano stati ritrovati i due zaini, sono partiti all'attacco della parete. Al crepaccio terminale sono 200 metri di ghiaccio. Alle 7,30, appena iniziato l'attacco della parete di roccia, a £50 metri dalla ve",a, hanno scoperto i corpi di Barbonaglia e Turcotti. Erano ancora legati alla corda. Giacevano ai piedi d'uno spuntone di roccia sul quale la corda si era impigliata, trattenendoli nella loro caduta. Era stato un volo di oltre £00 metri. Barbonaglia, sfracellato, penzolava in parte nel vuoto, trattenuto dalla corda; più indiètro, meno massacrato, era Turcotti. La morte dev'essere stata istantanea, per le gravissime lesioni interne. La sciagura può essere cosi ricostruita. I due alpinisti avevano già superato la parete rocciosa, e calzati < ramponi avevano iniziato l'attacco della cornice di ghiaccio. Il canalone Vincent è una delle scalate più importanti e difficili del gruppo .del Monte Rosa. Se essi fossero riusciti,, sarebbe stata la settima volta che la parete veniva violata. Forse un gradino ha ceduto, forse il piede di uno di essi è scivolato sull'appiglio reso viscido dal disgelo: la giornata di domenica infatti era calda, e la sciagura dev'essere avvenuta fra le undici e mezzogiorno. Uno dei due, dunque, è scivolato, trascinando anche l'altro. Entrambi sono precipitati nel vuoto con un salto di oltre duecento metri. 1 loro zaini, rotte le bretelle, volarono in basso. Successivamente, sui due corpi inanimati, si abbattè il rovinio di una slavina. Avvenuto il ritrovamento, Chiara lo segnalava agli altri che sondavano la neve, perchè sospendessero le ricerche. Quat¬ llllllIlllllltlllIIIIIItlll I 11 11111111111 ] U i 11 [ 11 it M HIMIH tro uomini salivano a loro volta per aiutarli a far scendere i due corpi. Alle nove essi erano al crepaccio terminale. Racchiuse le salme nei sacchi e legate ai lunghi bastoni di legno, esse sono state trasportate al rifugio Valsesia, dove sono giunte alle .12,30. Alle 13 è stata iniziata la marcia verso la chiesa di San Nicolao, nella frazione Pedemonte di Alagna, dove sono giunte, tra la nebbia, alle ore 18. Qui trascorreranno la notte. Domani verranno trasferite a Borgosesia, dove si svolgeranno i funerali. • All'ultimo momento si apprende che le tre guide trentine che da alcuni giorni sono alla ricerca dell'alpinista Pedrotti, rimasto vittima sulla cresta Signal la settimana scorsa, oggi non sono state viste dai componenti le cordate che procedevano al recupero delle salme di Barbonagna e Turcotti. Si suppone, nella migliore delle ipotesi, che le tre guide trentine o non siano uscite dal rifugio Resegotti, dove hanno stabilito la loro base, oppure siano discesi dall'altra parte e' quindi non abbiano lasciato tracce sulla neve. Naturalmente non è ancora il momento di fare ipotesi pessimistiche. Giuseppe Faraci