Arrestati i terroristi che incendiarono il "Gran Hotel" sovietico di Vienna

Arrestati i terroristi che incendiarono il "Gran Hotel" sovietico di Vienna Arrestati i terroristi che incendiarono il "Gran Hotel" sovietico di Vienna Appartengono ad una banda che ha compiuto numerosi sabotaggi a danno dell'Armata Rossa - Sono tre giovani tedeschi; forse lavoravano in complicità con ufficiali russi (Dal nostro corrispondente) Vienna, 6 settembre. I/incendio del <Grand Hotel» di Viennaì-semidistrutto qualche giorno fa ' dal /uoeo sviluppatosi nelle cantine, era dovuto non a cause naturali, ma. ad un atto di sabotaggio; 10 si è saputo oggi, quando sono stati rivelati i particolari di una vasta azione della polizia austriaca, in collaboraziO' ne con le autorità sovietiche, contro una banda austrorussa. Di recente, il Comando superiore sovietico delle truppe dì occupazione aveva chiesto, tramite il Ministero degli Interni di Vienna, l'intervento della polizia austriaca per identificare e catturare un gruppo di terroristi, ai quali viene anche mossa l'accusa di avere provocato l'incendio del « Grand Hotel ». In esso si trovano alloggiate ancora famiglie di ufficiali e funzionari russi in attesa di rimpatrio, e perciò sarebbe stato oggetto dell'attacco dei terroristi. La banda, secondo le accuse del Comando russo, ha attaccato soldati sovietioi isolati, raccolto informazioni sull'ubicazione di depositi militari e sullo spostamento delle truppe, compiuto attentati diversi, di cui l'ultimo sarebbe appunto l'incendio fatto scoppiare nei sotterranei dell'albergo. Questo è l'attentato più grave, perchè non solo ha causato gravissimi danni, ma ha messo a repentaglio la vita di molte persone, ed ha provocato il ferimento di quattordici persone, fra cui sette bambini. Dopo laboriose indagini e sulla scorta delle informazioni fornite dalla polizia militare sovietica, quattro dei principali componenti la banda venivano individuati,' cosi ieri sera in una trattoria presso Gumpoldkirchen, non lontano dalla capitale, alcuni poliziotti in borghese insieme ad un ufficiale russo sorprendevano i ricercati, che erano seduti ad un tavolo insieme a due ufficiali dell' esercito sovietico. Mentre questi due venivano invitati in una vicina caserma dal loro collega, gli altri venivano tratti in arresto dagli agenti e invitati a salire su di una macohina della polizia, per essere condotti a Vienna. Ad un certo punto, però, uno degli arrestati estraeva di tasca una pistola, puntandola contro i poliziotti. Fu questo 11 segnale di un vero scontro, che finì soltanto quando tre degli arrestati venivano ridotti all'impotenza; il quarto riuscì a scappare, dileguandosi nell'oscurità, invano fatto segno ai alcuni colpi sparati da un agente. I tre, portati a Vienna ammanettati, sono tutti cittadini della Germania occidentale, giovani tra i SS ed i 30 anni. Anche quello che riusci a fuggire è un cittadino germanico, di cui i Complici hanno fornito le generalità. Non si sa con certezza se esistono altri componenti della banda, ma le indagini della polizia cercano di appurare la estensione della rete terroristica. Non è ben chiaro nemmeno se gli autori degli attentati a danno dei sovietici agirono per conto proprio o per una organizzazione. Non si esclude che si tratti di elementi appartenenti a qualche società segreta nazista tedesca, che potrebbe avere ramificazioni anche in Austria. Inoltre la stampa viennese segnala la misteriosa scomparsa di un funzionario di polizia che rivestiva il grado di intendente e, in servizio in un commissariato nella zona russa, era noto per le sue idee comuniste. Quando cessò ufficialmente il controllo alleato sull'Austria, il funzionario,certo Egon Sohlesiìiger, venne trasferito a un altro ufficio; però accusò una malattia forse immaginaria e 18 giorni or sono scomparve con la moglie ed i due figli. Pare che lo Sohlesinger avesse commesso, numerosi abusi quando si sentiva protetto dai russi e quando fu per un certo tempo segretario del primo prefetto di polizia viennese del dopoguerra. Non è improbabile che il funzionario scomparso si sia recato con la famiglia in qualche luogo, per lui forse più sicuro, deliri Germania orientale. Su circa trecento funzionari di polizia di grado superiore, una sessantina sono ora sotto inchiesta. p b.

Persone citate: Egon Sohlesiìiger

Luoghi citati: Austria, Germania, Vienna