Difficile collocare quest'anno l'abbondante produzione di riso di Carlo Rava

Difficile collocare quest'anno l'abbondante produzione di riso Difficile collocare quest'anno l'abbondante produzione di riso lina situazione sempre più grave di disagio per gli imprenditori agricoli - Si attende che il governo fissi i prezzi - Occorre rivedere gli ordinamenti colturali (Dal nostro inviato speciale) Vercelli, 6 settembre. Nelle quattro Provincie ove la coltura del riso assume molta Importanza — Vercelli, Novara, Pavia, Milano — il disagio cominciato a sentire nel 1953 è andato sempre più aumentando ed attualmente pare non possa essere più sopportato dalla massa degli imprenditori agricoli perchè le difficoltà finanziarie si fanno più vive e per diverse aziende forse non sono più sostenibili. In seguito alle ostilità verificatesi in Corea (1950) ed in Malesia, cioè in Paesi produttori ed esportatori di riso, la coltura di questo cereale in Italia si era dilatata da 150 mila a 184 mila ettari e la produzione ebbe, di conseguenza, un incremento fino a raggiungere, nel 1953, i 9.300.000 quintali di risone e gli 8.590.000 q.li nel 1954 causa l'avverso andamento stagionale. L'esportazione aumentò rapidamente dal 1950 e fu massima nel 1952 (q.li 2 milioni di riso lavorato e 750 mila di se mi greggio), indi diminuì negli anni successivi ed ora ha difficoltà a trovare i compratori anche sui mercati esteri che prima consumavano riso italiano causa la concorrenza del l'Egitto, della Spagna e di altri Paesi. Quest'anno il raccolto si presenta bene, è di buona qualità ed abbondante. Si prevede una produzione uguale a quella delle precedenti due annate e potrà aggirarsi dagli otto e mezzo ai nove milioni di quintali. Negli ambienti agricoli si dichiara però che sono ancora giacenti nei magazzini dell'Ente risi circa un milione di quintali, oltre ai due milioni acquistati dallo Stato qualche mese addiet? <> e quindi sorgono difficoltà non facilmente superabili per il collocamento della nuova produzione. Nei vari congressi e convegni tenutisi durante • questi mesi nelle provinole risicole, gli agricoltori hanno fatto presente la situazione agli organi governativi ed hanno richiesto al Comitato interministeriale dei prezzi la riconferma del prezzo dello scorso anno, cioè L. 6400 il quintale per il riso originarlo comune. Dalla eco che giunge dai principali mercati risicoli si rileva che gli imprenditori sono in apprensione ed attendono con ansia il responso del C.I.P. perchè se 11 Governo ridurrà il prezzo del risone, per molte aziende saranno guai e discapiti insanabili. Le aziende risicole soffrono anche di un'altra crisi, ormai cronica ed anch'essa di difficile soluzione: quella del latte. Da vari anni la « bergamino. >, cioè l'allevamento ed il mante- nìmento delle bovine è passivo perchè il latte viene venduto in media dalle 34 alle 38 lire il litro, cioè meno di una bottiglia di acqua minerale o di una bibita qualunque. Purtroppo oggi — e forse ancor più tra qualche tempo — ci troviamo dì fronte a problemi densi di difficoltà, crisi già verificatesi altre volte sotto altri aspetti e forme, già studiate da economisti e tecnici, ma ogni qualvolta 11 fenomeno si delinea e si ripete, si presentano aspetti nuovi ed impensati che portano alla ribalta situazioni la cui soluzione è complessa e talvolta diviene dolorosa per alcune categorie. E' augurabile che il Governo tenga conto dei vantaggi fornit: dalla risicoltura alla economia generale del Paese, specie nel quadriennio 1950-1953, quando vi fu l'abbinamento di vari prodotti con l'esportazione del riso ed il blocco dei prezzi all'interno, quindi mentre verrà smaltita la produzione di quest'anno e quella giacente, gli agricoltori provvederanno a ridimensionare le superfici investite a riso, a non eseguire o ridurre i trapianti dopo il grano ed a migliorare od estendere le foraggere con conseguente miglioramento del patrimonio zootecnico indirizzandolo alla produzione non solo del latte ma anche della carne di cui il Paese è deficitario per oltre 600 mila quintali annui ed il consumo per abitante è in aumento. Carlo Rava

Luoghi citati: Corea, Egitto, Italia, Malesia, Milano, Novara, Pavia, Spagna, Vercelli