Dopo una notte di angosciose ricerche trova la figlia sfracellata in un burrone

Dopo una notte di angosciose ricerche trova la figlia sfracellata in un burrone La morte di una pastorella dì undici anni sui monti di Ceresole Dopo una notte di angosciose ricerche trova la figlia sfracellata in un burrone Era caduta a precipizio per 150 metri, rimbalzando poi fra i dirupi in fondo all'abisso - Il padre ha trasportato a spalle i poveri resti fino alla baita I valligiani di Ohiapili, una estrema frazione di Ceresole di Cuorgnè, riempiranno oggi di fiori la piccola cappella della loro borgata: li hanno ordinati ieri a Torino e già In serata li aspettavano con trepidazione. Tanti fiori quanti nemmeno ne usano per adornare la statua della Madonna nelle sue feste. Saranno fiori bianchi e serviranno a rendere l'estremo tributo di affetto a una pastorella di 11 anni che è morta llaltra sera sugli alti e cupi monti che sovrastano la borgata. Si chiamava Francesca ed era figlia di un margaro, Pietro Bugni. La sua è stata una morte terribile, la morte che incontrano talvolta gli scalatori delle vette quando gotto la mano cede l'appiglio; mai Francesca non stava scalando alcuna vetta, stava semplicemente custodendo le capre al pascolo. Ed è caduta in un baratro profondissimo. Il'suo corpo ha fatto un volo di centocinquanta metri prima di toccare la roccia, poi è ruzzolato ancora in basso per una uguale profondità. La sciagura è accaduta verso le 19 dell'altra sera, ma le ricer¬ che della povera fanciulla sono llllllllllllllllllf llllllllllllllllllllllllltlllllltllllll proseguite fino alle tre del mattino. E' stata una notte terribile, vissuta dai genitori, da due frateli: di Francesca e da due altri margari fra le pietraie dei- 2500 di quota, a due ore di cammino dalla borgata. Ieri mattina, quando uno dei fratelli della vittima si è recato In paese a raccontare quello che era successo durante la notte, intorno alla sua baita, molti di quelli che lo stavano ascoltando non hanno saputo frenare la commozione. E dopo, qualcuno ha pensato ai fiori, tanti fiori per il corpo martoriato di Francesca. Pietro Bugni come ogni anno aveva lasciato la sua abitazione di Cuorgnè in giugno ed era salito nella malga con la moglie Angela Vitton Mea, la figlia Francesca e il figlio Domenico di 28 anni, per accudire a trenta muc che e due capre affidate alle loro cure da alcuni agricoltori del plano per il periodo estivo. Un altro figlio era in una malga a quota superiore, mezz'ora di strada più in su. Di giorno i margari portano al pascolo il bestiame perchè si nutra con la scarsa ma fresca erba che spunta fra I massi di pietra, intanto che nei campi del piano si fanno le scorte de', fieno per l'inverno. Quando è sera le mucche entrano nei a vasta stalla della baita e i margari incominciano a mungerle pur fare il formaggio che portano poi in paese due volte la settimana Anche l'altra sera le cose si erano svolte come al solito. Nella stalla Pietro Bugni, sua moglie e la loro figliola mungevano le mucche: Domenico invece non c'era perchè nel pomeriggio era salito alla baita del fratello per aiutarlo nel lavoro di mungitura e sarebbe eceso l'indomani mattina. A un certo momento il pa dre ha invitato Francesca ad an dare a cercare le capre e a ricondurle alla baita per poterle mungere. La ragazzina si è alzata cantarellando. E' uscita dalla stalla accennando a qualche pas so di danza che aveva imparato durante l'inverno scorso, giù Cuorgnè, guardando le ragazzepiù grandi di lei, nelle festicciole casalinghe. La sua figura snella, già slanciata, si è scolpita nitida per un attimo sulla porta della stalla aperta contro il chiaro del cielo. Il padre e la madre l'hanno vista cosi, per l'ultima volta. E' passata mezz'ora, è passata un'ora e Francesca non è tornata. I genitori, allarmati, sono usciti, dal la baita e hanno incominciato a chiamarla a gran voce. Ma l'eco tornava lenta dall'altro versante, non disturbata da alcuna risposta. L'uomo e la donna hanno incominciato a girare' avanti indietro per la malga mentre la luna Incominciava a dare ombra al macigni. La fanciulla non c'era; c'erano solo le capre, abbandonate, che cercavano spontaneamente di tornare nella stalla. I due genitori hanno capito ihe doveva es"ere successo qualcosa di gravei Pietro ha pregato la moglie di aspettarlo e di gran passo è salito alla baita superiore dove si trovavano 1 suoi figli. Con essi è ridisceso e tutti insieme, a! lume di lucerne a petrolio, -hanno ripreso le ricerche. Sono andati a guardare In fondo alle forre, dietro 1 grossi massi pen sando che la bimba si fosse sen ttta male e là avesse perduto 1 sensi. Ma non l'hanno trovata; allora sono scesi ad un'altra balta che si trova più In bosso e che llllllllH è custodita dal margari Francesco e Giuseppe Roselo: anche qui, perù, li attendeva una delusione: la ragazza non si era vista. Tutti insieme riprendevano le ricerche. Nel gruppo, a mano a mano che 11 tempo passava e la luna si faceva sempre più alta, s'andava facendo strada un terribile sospetto: che Francesca fosse precipitata nel profondo di un baratro che si apre a duecento metri dalla baita. Il padre ricordava di avere sorpreso un giorno la bambina quasi sul ciglio del burrone intenta a guardare abbasso, senza timore alcuno di cadere, anzi fiera del proprio coraggio. Pietro Bugni con uno dei fratelli Roselo si staccò dal gruppo e si diresse verso la base del burrone : 11 terreno era impervio e in forte pendenza. I due uomini, al lume delle lanterne, camminarono faticosamente a lungo fra macigni e pietrisco. Le ricérche in quella zona si protrassero per oltre due ore. A un tratto — erano da poco passate le tre del mattino — dal petto di Pietro Bugni usci un grido straziante: la sua bambina era davanti a lui, sfigurata In viso dalle ferite e dal sangue. Ma 11 suo corpo era ancora caldo, forse c'era speranza di salvarla. Lo stesso padre si caricava la figlia sulle spalle e risaliva alla baita dove erano già arrivati gli altri. Purtroppo non c'era nulla da fare per salvare Francesca: era già morta. La lunga, terribile notte cedeva 11 passo all'alba mentre nella baita ancora si levavano pianti a'tisslml. Poi Domenico si decideva a scendere iiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiii alla borgata di Chiapili per portare la tragica notizia. E da Chiapili proseguiva poi a Ceresole per denunciare il fatto ai carabinieri. Salivano cosi 11 brigadiere Banducco e il maresciallo Lopez della stazione di Locana assieme al medico condotto di quest'ultima località, dott. Francisco, per le constatazioni del caso. Oggi la salma di Francesca Bugni scenderà a Chiapili per essere circondata da tutti i fiori det valligiani che vogliono cosi manifestarle il loro dolore per la sua morte. E domani verrà tumulata nel cimitero di Cuorgnè.

Persone citate: Angela Vitton Mea, Giuseppe Roselo, Lopez

Luoghi citati: Cuorgnè, Locana, Torino