Scambio di accuse tra Bobet e Coppi

Scambio di accuse tra Bobet e Coppi SOTTO L'IMPRESSIONE DEI FISCHI DELLA FOLLA DELUSA Scambio di accuse tra Bobet e Coppi Nino Defllippis si lamenta della tattica impostagli Da uno dei nostri inviati Monte Porzio, lunedi mattina. Abbiamo lasciato a Frascati Ockers In trionfo, incapace di pronunciare una parola per la commozione; abbiamo lasciato Geminlani e l'abbiamo sentito rispondere ai giornalisti francesi, che gli rimproveravano chissà che errori di tattica: «Ma, per Bacco, in fin dei conti credete che sia stato uno scherzo oggi?». Sul taccuino sono segnate le dichiarazioni di Bobet: « Sono estremamente deluso: io a parecchie riprese ho cercato di scappare e di lasciare Coppi. Fausto è sempre venuto a prendermi, poi, come eravamo insieme, si è rifiutato di tirare il suo turno. Non l'ho capito, francamente: l'avesse fatto verso il finale per risparmiare energie, beh, avrebbe anche avuto ragione; ma cosi, bel gusto andare a raccolta di fischi! Ho tentato di reagire, poi, quando ho capito che incominciavamo a renderci ridicoli, mi sono ritirato». Facciamo la strada che porta a Monte Porzio in un'lradlddio di macchine e di folla Andiamo all'albergo degli italiani ma Coppi è già .partito. Troviamo Bin- da.: « Ho parlato io con Fausto. Mi ha detto che qualche volta ha tentato d'andar via e che Bobet lo ha preso; ohe Louison a sua volta si è messo in fuga ma che lui — Fausto — ha' annullato l'azione del francese ». Una specie di « guardia e ladri in bicicletta» a funzioni spesso invertite. < Quel bel risultato — commenta Binda — ha mandato a carte quarantotto il gioco di squadra. In partenza non potevo lasciare Coppi senza aiuti e gli ho designato Deiilippis, Moser e Coletto: quest'ultimo ha. avuto via libera, ma per gli altri due mi splace ». Defllippis invece è più caustico: «Ho pagato il fio della tattica; mi sentivo benissimo, potevo andare via quando volevo. Una volta dietro Monti e Ockers sono scappato, ma mi son portato dietro solo Bobet e ho piantato 11 subito, che diavolo dovevo fare? Fausto eri rimasto indietro. Ad ogni modo nessuno può dirmi niente: hanno ordinato e ho obbedito ». Coletto invece dallo stesso Coppi è stato invitato alia- zione: «C'era In quel momento molto nervosismo nel gruppo, parecchi tentavano 11 colpo, e Fausto allora mi è venuto vicino e mi ba bisbigliato: "Senti, se ti riesce infilati In qualche fuga! ». Sono stato lietissimo di dargli ragione ed è andata bene quasi sino al fondo quando un getto d'acqua gelata mi ha bloccato la digestione. Lo stomaco mi è andato per traverso e mi ha costretto a dare un addio alle speranze». I migliori degli azzurri — Fornara e Nencini — hanno meno malinconia. Nencini sta semplicemente zitto, si gode II gusto d'esser finito primo degli italiani. Fornara Invece è polemico con se stesso: «Quando c'erano In fuga De Groot e Bovay, ho pensato che fosse il momento buono. L'olandese aveva combinato quel po' po' d'impresa nel Giro d'Italia, lo svizzero è un discreto corridore ed io mi son detto che valeva la pena raggiungerli: in tre c'era anche la possibilità di non essere più acciuffati. Invece, appena ho ripreso De Groot e Bovay e loro han smesso di tirare, mi sono accorto di aver sbagliato; ho faticato tanto e nel finale le forze mi sono mancate ». Binda ci accompagna alla porta dell'hotel: è ormai fatta, il C.Tì salutandoci ci borbotta: < Hai sentito,' ognuno ha ragione: sta a vedere che è colpa mia. Ieri l'altro tutti erano d'accordo a ritenere che fosse sacrosanto dovere aiutare Coppi, adesso che è andata male dicono che avrei dovuto lasciare ciascuno libero della sua azione ». g, b.

Luoghi citati: Frascati, Italia, Monte Porzio