Picasso festeggiato a Vallauris alla tradizionale corrida in suo onore di Maria Rossi

Picasso festeggiato a Vallauris alla tradizionale corrida in suo onore Il celebre pittore era accompagnato da Jean Coctean Picasso festeggiato a Vallauris alla tradizionale corrida in suo onore Sei tori di Camargue affrontati da due matadores spagnoli ma senza spargimento di sangue Al posto della spada un bastone di legno - Scherzi e parodie di comici con la collaborazione del pubblico - Una ragazza atterrata da un torello bizzoso se la cava con un grande spaventa DAL NOSTRO INVIATO .Vaiiaurls, lunedì mattina. «Neanche per diecimila franchi potrete trovare una camera! », ci ha detto sabato sera il famoso Charlet, proprietario del bar situato all angolo della piazza delle Scuole. Intendiamoci, non è perchè fosse la vigilia della corrida di Picasso, ma ogni paese della Costa è nelle stesse condizioni: quest'anno 1 turisti sono in numero più elevato del solito e da Mentono a St. Tropez non si trova assolutamente neppure una camera. . La piazza delle Scuole è stata trasformata, come l'anno scorso, in arena per la corrida, che sta diventando una manifestazione fissa. I 3500 posti delle tribune tuttavia non erano completamente occupati da tifosi della tauromachia: Sull'arena sei tori di Camargue hanno subito gli affronti di due matadores di classe: Pepe De Montijo, di Valencia, e Joselito Lahuerta, di Saragoza. Una vera corrida non poteva esserlo perchè, com'è noto, non viene concesso qui di mettere a morte il toro nè di usare picche -e banderille acuminate. L'ultimo atto di questa pseudo corrida riveduta e corretta fa sostituire alla spada un bastone di legno che regge la muleta rossa: con questo il matador si limiterà a sfiorare sul collo l'animale come simbolo dell'ottenuta vittoria. ■ Picasso è, arrivato puntualmente, seguito da un vero stuolo di amici e allievi e preceduto dalla rumorosa orchestra di Thomas coi suol Merry Boys. Per un buon quarto d'ora 1 fotografi hanno bloccato 11 vero eroe della corrida, il grande Fabio, accani» al quale stava Jean Cocteau, e quando le autorità hanno finalmente potuto prender posto, ci si è resi conto dell'affetto che i vallorensi hanno per colui che è stato realmente l'artefice della loro fortuna trasformando una piccola città di vasai in un centro di arte famoso nel mondo. Accanto a Picasso, tutto bianco, maglia e pantaloni, in vivo contrasto col bronzo della pelle bruciata dal sole, stava la sua nuova modella e amica, Jacqueline Hutin, una donna non giovane e non bella ma con un profilo regolare e grandi occhi espressivi. Vicino a Cocteau, in giacchetta color mostarda, era la bionda signora Weisseiler. I piccoli Claude e Paloma erano in seconda fila, vicino a Maya, la bella figlia primogenita di Picasso, una florida sana ragazza che sembrava — anche per una notevole somiglianza — la madre dei due bambini. Attorno a questi personaggi' — 1 più importanti — erano le autorità locali (il sindaco è sempre quel Derigon, comunista, che nel 1850 aveva sposato Ali e Rita), e un nugolo di gioventù bianca e nera, che in parte appartiene al personale del pittore spagnolo, in parte costituisce la sua corte di allievi di ogni razza. Sei tori di - Camargue dunque, tolti per pochi giorni ai pingui pascoli della manada, di Jo Duran e di Battistino Saltou, sei tori neri di tre anni circa, di peso non superiore ai 320 chili, sono stati poi affrontati con perizia e coraggio da Pepe e Joselito, che hanno brindato a Picasso e ucciso (siintende solo col simulacro) i tori davanti al quali avevano alternato a regola d'arte bassi e alti, veroniche e pedrezzlne, manoletine e molinette. Molto migliori; più vivaci e combattivi dell'anno scorso, i tori di quest'anno hanno procurato qualche momento di emozione . Naturalmente di una vera corrida qui non si ha neppure l'idea Ci sono, sì, le stesse eleganti linee del nobile animale selvaggio, che Picasso s'è compiaciuto di disegnare, dipingere e modellare in cento atteggiamenti e maniere, ci sono le simboliche e ardimentose imprese coreografiche dei toreri, movenze piene di scatti o di grazia, di abilità o di furbizia, ma c'è soprattutto il pretesto a una rallegrata in onore di Picasso, una flesta che non attira certo molti forestieri, ma raduna attorno al Maestro spagnolo l'interesse e la devozione di una popolazione, manifestazione limitata come valore e come portata, che non esce dai confini di una curiosa festa paesana. Forse il momento più ansioso si è creato sabato sera quando si è svolta la tradizionale charlotade, una serie di scherzi • parodie umoristiche intorno alla corrida eseguiti con torelli innocui da alcuni comici specializzati con la collaborazione dèi pubblico. Uno dei giochi d'uso consiste nelVinvitare un volontario tra gli spettatori a saltare nel mezzo dell'arena in piedi su uno sgabello, mentre un toro passeggia per la pista. Chi canta una intera strofa senza fuggire vince una bottiglia di vino. Dopo vari giovanotti si presentò una ragazza in maglietta e pantaloni azzurri, che riuscì a raggiungere il piccolo piedistallo e cominciò a cantare. Ma il toro le girava attorno, e la ragazza si irrigidì talmente di paura che parve ipnotizzata. Ad un dato momento il toro fu distolto dai peoni e il direttore dei giochi le urlò al mi¬ crustsfddpibcsnfsnvgpvlcridgddscrralddeitiiiiiiiiiiitiiiiitiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiii crofono: «Andatevene!». La ragazza rimaneva rigida come una statua. 11 toro alla fine si seccò e la caricò a fondo, sbattendo lo sgabello a terra e scavalcando la vittima. Nella folla un grido e poi un grande silenzio. Il toro fu ricondotto nel torile, la ragazza fu portata via: era solo graffiata in viso dall'urto con lo sgabello; quando si riebbe spiegò che aveva voluto provaro a se stessa la resistenza del propri nervi e si era imposta di non fuggire. Poi aveva perso conoscenza e non ricordava più nulla. Il piccolo incidente servì a movimentare la troppo ingenua charlotade alla quale, pazienti e sorridenti, assistevano Picasso e Cocteau con 11 loro duplice seguito. Maria Rossi

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