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Torna nel mistero il delitto di via Fiano Torna nel mistero il delitto di via Fiano Il monile dello scheletro non corrisponde a quello che • aveva la giovane svizzera scomparsa da Bellinzona Riceviamo da Bellinzona: La nuova pista che la polizia torinese aveva cominciato a seguire per svelare il mistero dello scheletro di via Fiano 26 è svanita. Si era detto che la sventurata donna era una ragazza abitante in Svizzera scomparsa fin dal 1937: Gemma FJorioll, nata a Biasca (Canton Ticino) nel marzo 1912, da genitori di Salò. Ed ecco come erano andate le cose. Il 4 marzo '37 la ragazza si era recata da Bellinzona, dove lavorava come cameriera In un caffè, a Biasca, con il fidanzato Plinio Corti,- impresario edile di Lugano. RÌen- trata In macchina a Bellinzona, scendeva nella, piazza di fronte al caffè dove lavorava e spariva per sempre. Da allora, più nessuna traccia di lei,, eccètto una cartolina con la firma e due parole di saluto spedita Qualche mese dopo da Torino alla madre. La scomparsa era una bellissima donna, alta e slanciata,, dagli occhi e dai capelli'neri, di saldi principi morali... -'Alcuni elementi hanno fatto ritenere che -proprio di Gemma Florioli fossero i miseri rèsti trovati .un; mese addietro nella cantina' di via, Fiano 26; fra gli altri, l'età della scomparsa, il colore dell'abito, la foggia delle scarpe, una collana d'oro con medaglione che la giovane era 'usa portare. Per qualche, giorno 1 parenti sonò vissuti nell'Illusione ohe proprio questo'monile permettesse la identificazione dello scheletro: ma ora l'illusione è caduta. Una sorella della Florioli ha potuto esaminare ieri dettagliate fotografie, che riproducono collana e medaglione nei minimi dettagli. « Non sono di Gemma — ha detto la donna — Assomigliano In alcuni particolari, che ad un primo esame possono trarre in inganno, ma non sono quelli... ». iimimiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiiiiiiiHiiiiiiitiiiiiii