Commosso incontro fra i reduci dai Lager

Commosso incontro fra i reduci dai Lager Affratellali nel ricordo delle comuni sofferenze Commosso incontro fra i reduci dai Lager Quattromila ex internati italiani e francesi si sono dati convegno ieri al Piccolo San Bernardo - Inaugurata una stele commemorativa eretto sul confine tra le due nazioni DAL NOSTRO INVIATO La Thuile, lunedì mattina. UDa croce diritta e sottile incastonata entro un cippo di granito e avvolta da un grosso Ilio spinato che sale dal basamento alla sommità; sulla pietra è incisa un'invocazione: « Non più reticolati nel mondo ». Questo è il ricordo che gli ex-internati, nel decennale della Resistenza, hanno dedicato ai morti in deportazione di tutte le nazionalità. Questo è il semplice monumento che ieri è stato inaugurato al Piccolo San Bernardo a simboleggiare una non dimenticata fratellanza tra le casacche a righe, una fratellanza nata nel comune sacrificio, nella squallida aridità dei Lager. La stele commemorativa sorge sul vasto prato che ai apre alla sommità del colle fra la sbarra di confine italiana e quella francese, davanti al grigi relitti di cemento che un tempo ebbero nome di « vallo alpino ». La manifestazione ha avuto per protagonisti circa quattromila reduci dai campi di internamento, giunti particolarmente numerosi dalle province del Piemonte e della Valle d'Aosta, ma anche dalla vicina Savoia, dalle province lombarde, venete, emiliane, dal Trentino-Alto Adige, da Firenze, da Genova, da Bologna. Di primo mattino il corteo, con in testa il medagliere dell'A.N.E.I. e della Federazione internazionale dei liberi deportati e Internati della Resistenza, ha recato ad Aosta un omaggio d'alloro al monumento ai Caduti; poi, formatasi l'autocolonna, i quattromila reduci sono saliti al Piccolo San Bernardo, dove li attendeva una forte rappresentanza delle organizzazioni combattentistiche della vicina Savoia. Sul prato del confine, in una corona festosa di bandiere al sole, il parroco di Nus, exinternato, ha celebrato davanti alla stele la Messa al campo. Per la prima volta è stato intonato, davanti al piccolo altare, il coro « Zoccoli nel Lager », composto da un Kriezgefange, il presidente del'A.N. E.I. torinese G. Veronese, e dalla prof. Pasquet. Sono strofe che ricordano le dure marce degli internati sotto lo sguardo delle sentinelle tedesche, tormentati dal vento gelido e dalla fame. Al termine del rito religioso, 11 celebrante don Cout ha rivolto in francese un saluto a tutti, e specialmente alle rappresentanze straniere riunite davanti al monumento. «Noi che abbiamo conosciuto i frutti amari dell'odio tra i popoli dobbiamo ripetere qui avanti alla croce di Cristo una promessa d'amore e di fratellanza, perchè sia pace e mai più guerra e divisione fra le genti ». Poi l'avv. Oberto, a nome del Consiglio nazionale dell'A.N.E.I., ha scoperto il cippo e l'I. a formalmente consegnato alle autorità della Regione. Il Presidente della Valle d'Aosta, avv. Bondaz, nell'accogliere il dono ha ricordato il significato spirituale del monumento e ha promesso che verrà custodito con religiosa cura come testimonianza d'affetto per le migliaia di soldati morti in deportazione. Hanno poi preso la parola il polacco Zigmunt L. Zaleski e il tedesco H. I. Unger, vice-presidenti della Federazione internazionale deportati e internati della Resistenti, il francese Mercier per gli ex-internati della Savoia, e l'on. Piasenti, presidente dell'A.N.E.I. Sul prato batteva già il sole di mezzogiorno quando la cerimonia ha avuto termine. La adunata si è sciolta in mille crocchi e cori festosi. Avvenivano qua e là incontri clamorosi e commossi: «Fri magro come un bacchetto... » si udiva ripetere, e nel ricordo del brodo di carote si intrecciavano colloqui italo-francesi: strette di mano, brindisi, gruppi fotografici davanti al monumento. Gli ex-internati poi sì sonò riuniti a La Thuile per una colazione in comune nel locali della mensa della Cogne Gigi Ghirotti L'intramontabile Marlene Dietrich, osservata con curiosità dal passanti londinesi, si reca a visitare la Camera del Comuni accompagnata dalla deputata Bessie Braddock. Marlene è partita poi da Londra per la spiaggia di Blaokpool. (Publifoto)