Alla Camera si vota la fiducia

Alla Camera si vota la fiducia Alla Camera si vota la fiducia Il governo raccoglierà una maggioranza ristretta ma sicura: uno scarto di 20 o 30 voti - Non è improbabile che qualche deputato delle opposizioni si astenga - Dichiarazioni di Martino, di ritorno dal Consiglio Atlantico, sulla conferenza di Ginevra Soma, lunedi mattina. la. Camera del deputati, dopo aver ascoltato la replica del presidente del Consiglio ai vari oratori che sono Intervenuti nel dibattito sulla fiducia, esprimerà il suo giudizio sul nuovo governo. Si voterà, sulla mozione presentata nel giorni scorsi dal capigruppo dei partiti della maggioranza e sarà, senza alcun dubbio, un voto positivo. I quattro partiti della coalizione raccolgono da soli una maggioranza ristretta ma sicura: sono previste inoltre alcune astensioni e non è Improbabile che alcuni deputati delle opposizioni specialmente socialisti risultino assenti, consentendo così ■ un ampliamento del margine di maggioranza. Il governo Sceiba, nel marzo del '54 ottenne uno scarto di 17 voti; l'attuale potrebbe arrivare a venti o trenta. Voteranno a favore, naturalmente, 1 democristiani, 1 liberali, 1 socialdemocratici ed 1 repubblicani. (E' particolarmente attesa la dichiarazione di voto di Pacclardi che preciserà la posizione dèi P.R.I.). Contro, i monarchici del PN.M (gruppo Covelli), 1 missini, 1 comunisti, i socialisti del PSI. SI asterrebbero 1 monarchici del PHP (gruppo Lauro) ed una parte del gruppo misto, tra cui 1 tre deputati altoatesini ed i democrlstani disslden. ti Melloni e Bartesaghi. Ciò come si è detto, senza contare le assenze che, data la situazione, possono acquistare uno schietto significato politico. Conclusa alla Camera del deputati la discussione sulla fiducia, a cominciare da domani, verrà trasferita al Senato: anche qui ci si attende una discussione tranquilla, con le sinistre in atteggiamento di « opposizione distensiva », ed un voto di approvazione. Nel frattempo a Montecitorio si Bara affrontato l'esame dei bilanci finanziari, ohe si intende concludere insieme all'esa me dei bilanci della Giustizia, del Lavori Pubblici . e del Trasporti prima delie vacanze estive. Anche da questa parte il Governo non ha molto da temere: andiamo verso la stagione morta, poco propizia per le battaglie politiche, e del resto anche 1 più severi critici della attuale formazione ministeriale convengono nel prevedere che sino alla fine di ottobre, quando dovrà essere concluso l'esame dei bilanci, il Governo può lavorare In tutta tranquillità. Si è determinata per Segni la stessa favorevole congiuntura che si verificò con Pella 11 cui governo, come si ricorderà, non trovò alcun ostacolo di rilievo sino alla approvazione del bilanci. Le difficoltà per Segni, nel caso, verranno dopo, come vennero dopo quelle per Pella. Ma, di qui a novembre, tante cose possono cambiare, tanti processi di assestamento possono arrivare a maturazione, sul piano interno e su quello internazionale, che apparirà del tutto prematuro cercare di prevedere sin d'ora II corso degli affari politici. E' necessario del resto aggiungere ohe in questi giorni l'occhio con cui In tutti gli ambienti politici romani si guarda alle vicende interne è un occhio molto distratto. La attenzione è rivolta a Ginevra ed ai problemi che vi stanno affrontando i « Grandi » del mondo. Ieri pomeriggio è ritornato da Parigi il Ministro degli Esteri, riportando 1 giudizi e le Impressioni raccolte nella riunione del Consiglio atlantico. Oggi ne riferirà al Capo dello Stato ed al Presidente del' Consiglio. Appena messo piede aU'aereoporto, comunque, egli ha anticipato al giornalisti alcuni degli elementi raccolti. Ha assicurato che si è realizzata « una completa identità di vedute circa la condotta del negoziatori occidentali che rappresenteranno a Ginevra il pensiero unitario della Comunità atlantica»: Si è detto in altre parole certo che i rappresentanti americano, Inglese e francese discuteranno con i sovietici anche a nome degli altri Paesi atlantici e tenendone presente gli Interessi: resisteranno perciò alla tentazione — ammesso che ne possano venire sfiorati — di «scavalcare i piccoli », come sono stati accusati di aver fatto a Yalta e a Potsdam. «Non ci si possono attendere da Ginevra soluzioni spettacolari — ha aggiunto Martino — ciò ohe ci si può attendere è ohe in uno spirito di collaborazione sincera 1 quattro raggiungano un accordo di massima sul riconoscimento delle cause ohe sonò state e rimangono alla base della divisione tra 1 popoli. H rimedio ai mail che verranno concordemente riconosciuti lo si potrà trovare In seguito con pazienza e buona volontà». Da parte loro — ha concluso li nostro Ministro degli Esteri — 1 Paesi dell'Occiden tsmlnrlpMrztg te europeo hanno già fatto sapere ohe per essi II problema fondamentale rimane quello della sicurezza, per tutti e non solo per alcuni; una sicurezza fondata su garanzie reali e non solo formali. Come problemi particolari Italiani Martino ha ancora una volta richiamato a Parigi la attenzione dei suoi colileghl atlantici su quelli dell'ammissione all'UNO e del prigionieri di guerra in Russia. e. f.

Persone citate: Bartesaghi, Ginevra Soma, Melloni

Luoghi citati: Ginevra, Parigi, Pella, Potsdam, Russia, Yalta