Soltanto Bertoglio nel gruppetto di testa

Soltanto Bertoglio nel gruppetto di testa TUTTI GLI ITALIANI A GUARDIA DI BOBET Soltanto Bertoglio nel gruppetto di testa Forature di Astrua, Coletto e Fornara - Oggi prime salite Da urto ilei nostri inviati Metz, lunedì mattina. Una tappa tranquilla, molto lineare nel suo svolgimento, una tappa tranquilla con i nostri capisquadra Astrua e Fornara all'ombra di Bobet e un plotoncino in fuga. In questo plotoncino si era infilato un coéqulpler del < Louison national » — Rolland, che era secondo in classifica generale —> è, siccome Wagtmans con il gruppo è arrivato con un sacco di ritardo, Rolland gli ha fatto lo sgambetto ed è diventato maglia gialla. Come si aggiungerà che la tappa è stata vinta da Kemp, uno studente lussemburghese che a 19 anni lasciò i libri per la bicicletta, il quadro della 4" tappa del Tour è tracciato, sia pure a grandi linee. Non è molto, ma è sufficiente per ribadire in termini secchi e senza possibilità di discussione che la compagine francese è la più forte. Lo si sapeva già, è stato ancora sottolineato. * * Partenza da Namur alle con 36 minuti giusH di anticipo sull'oràrio. Le • buone notizie vengono ammannite subito, le autorità del Lussemburgo hanno deciso di offrire una deviazione tsupplementare nel loro territorio, i chilometri così crescono di 7, da 885 a 838. I corridori presentano una novità: sulla schiena portano due volte il numero: così vogliono gl'impianti per l'arrivo situato a Metz. E i concorrenti sembrano tutti piuttosto stanchi, il pavé dev'essere rimasto nelle gambe. Fantini, che è caduto, è abbastanza malconcio ma parte lo stesso, magari mormorando brutte parole in abruzzese. Applausi ai belgi, che ancora sono a casa loro e a Bobet, asso internazionale. La cosa più interessante per la nostra compagine è la macchina dì Binda. Ha bocciato, ora ha il « muso » rifatto di nuovo. Pronti, via. Subito c'è uno strappo abbastanza deciso. Poi una discesa e poi ancora una salitella, la strada non dà requie. Il plotone non si arrabbia, inaugura la corsa al piccolo trotto, tutti d'accordo tranne uno spagnolo, Alomar. Nella prima tappa è finito per le terre e sembrava dovesse ritirarsi, adesso i mali sono passati e il muchaco cammina. Alle sue spalle Van Est, Dupont, Gay, Van Breenen, Adriaenssen, Dotto, Vitetta e Graf gli danno la caccia per un po', ma quando stanno per prenderlo si stufano. !• * * B incomincia la solitaria, splendida galoppata di Alomar. Lo spagnolo aumenta a vista d'occhio il suo vantaggio, la corsa vive solo del suo coraggioso tentativo. Fa caldo, il primo vero caldo del Giro di Francia 1955. Alomar però non lo sente. Pedala e pedala, è tanto allegro che trova il tem- po di sorridere a chi lo incita nella fuga. Dopo 40 km. lo spagnolo è avanti al gruppo di 8'50"; al km. n. 10 il varco che si è aperto è di-3'30", a Bastogne (chilometri 87) di 5'kO"; al primo rifornimento (situato ad Arlon, 1X1" km.) di 8'45". Alomar forse incomincia a sperare sul serio, forse non pensa più di avere combinato una pazzia, prende insomma a credere che Metz è lontana sì, ma non tanto. Continua ancora testardo, ma nel gruppo qualcuno si è svegliato. Si viaggia ormai in Lussemburgo e l'aria di casa stimola uno del posto, Willy Kemp. Alomar adesso va un po' più piano. Kemp dal canto suo fa miracoli, vola sull'asfalto che si scioglie al sole. Esch (km. 166): Kemp prende Alomar, la fuga dèlio spagnolo è durata esattamente 158 km. Bisogna battergli le mani per forza. * * Ora al comando sono in due, ma alle loro spalle Quentin, Anzile, Bultel, Mahé e Molineris inseguono ormai da vicino. Prima della frontiera che ci riporta in Francia, i cinque raggiungono i due e poi Mahé cade nel tentativo evidentemente mal riuscito di acciuffare al volo una bottiglietta di birra. E matura intanto la più interessante operazione della giornata, matura l'operazioneRolland. Il francese è secondo in classifica generale, tutti gli sguardi però sono buttati sul comportamento del suo caposquadra, Louison Bobet. Rolland approfitta, se ne scappa come un dannato in compagnia di Bober e di un italiano, Bertoglio. Wagtmans, maglia gialla, per un po' cerca d'im bastire un inseguimento decere te, quindi si rassegna alla sua sorte. La situazione precipita, il gioco riesce. Rolland, Bertoglio e Bober piombano su Mahé e se lo prendono insieme; Bober molla, stroncato dal caldo ';' il trio italo-francese insiste, si porta sul gruppo che comanda la corsa. E cosi tanto ver riassumere le idee — restano in testa Rolland, Bertoglio, Mahé, Quentin, An zile, Bultel, Molineris, Kemp e Alomar. Rolland ci butta dentro l'anima, per lui è questione di primato, mentre Wagtmans ormai ha abbandonato ogni velleità. Dietro i nove che guidano la danza inseguono, a circa fi minuti, Geminiani, Gauthier, Ruiz, Voorting, Van Est, Stablinski e Reisses, mentre il grosso senza affanni pedala a circa 8 minuti. * * L'arrivo è a Metz. Una corda divide la strada in due strade più piccole: i corridori passano la prima volta su una delle stradine, poi fanno un giro di arca 8 chilometri e tagliano il traguardo posto sulla stradina n. 8. I nove di testa transitano insieme al primo passaggio, ma Kemp tronca gli indugi e scappa. Nessuno lo piglia più, è vincitore netto. Come si piazzano gli altri ve lo dice l'ordine di arrivo. Di strano c'è che Bertoglio non arriva sulla stradina giusta: in curva è sbandato e ha superato la corda che delimita il doppio percorso. Niente di grave, peccato però, l'azione del tricolore si è spezzata al momento buono, il piazzamento avrebbe potuto essere migliore. Gli assi giungono ll'éo" dopo, Wagtmans dice solo che lui non può correre dietro a ogni fuga, che se lo facesse in un paio di giorni sarebbe pronto per tornare a casa in treno. * * I francesi esultano e hanno ragione, adesso da applaudire non vantano solo Bobet, vantano anche Rolland. Tra gl'italiani, poco d'interessante. Ha forato Astrua (e gli ha dato la ruota Pezzi); ha forato Coletto (e Pezzi ha ancora provato la gioia di essere il gregario di fiducia); ha forato Fornara, non molto distante dall'arrivo, e la ruota glieVha\ ceduta Barozzi. Netssun guaio, tutti i tricolori sono in gruppo. Chiediamo a Coletto: <Ma vista la tua posizione in classifica, non iiai tentato il colpo f ». Risponde pronto: «L'ho tentato sfo a più riprese, ma sempre mi sono venuti a prendere. Perfino Wagtmans, nel finale. Io non capisco: quello lì doveva inseguire Rolland e invece veniva dietro a me!-». Oggi si continua, il Tour non dà riposo. Da Metz si va a Colmar, 889 lem. con un anticipo delle montagne. Al km. 161 incontriamo il Col de la Gharbonnière, colle di Sa .categoria, alto 960 metri. Non è molto, quello che basta però per un « assaggio » tra gli scalatori. Dovrebbe essere arrivato il momento di Astrua e di Fornara. Bobet — ben inteso — permettendo. Gigi Boccacìni Bollami, nuova maglia gialla del Tour \ i Bertoglia e Mahé in testa al gruppetto dei fuggitivi verso Metz. (Telefoto)

Luoghi citati: Arlon, Bastogne, Colmar, Francia, Lussemburgo, Metz