Due studenti di diciannove anni saltano in alto a Torino metri 1,93

Due studenti di diciannove anni saltano in alto a Torino metri 1,93 Due studenti di diciannove anni saltano in alto a Torino metri 1,93 Buoni risultati nella selezione azzurra - Ulivelli e Bravi nella squadra per Atene Che l'atletica leggera Italiana sia in lustoghlero, continuo progresso lo hanno dimostrato ancora ieri le selezioni azzurre di salto in alto e salto in lungo, svoltesi allo stadio atletico comunale, nel corso di una riunione maschile per 31 serie organizsata dalla LIbertas Torino. H calendario dell' attività internazionale chiama per tre volte all'opera gli azzurri nel corso del mese di luglio: domenica prossima ad Atene per l'Incontro Grecia-Italia, dal 22 al 25 a Barcellona per la seconda edizione dei Gio¬ chi del Mediterraneo, 11 31 a Grenoble o a Chambèry per il confronto Pracla-Italla juniores. Bisogna dire che la giornata torinese è stata senz'altro un positivo collaudo in vista dei prossimi impegnativi confronti. La prova del salto in lungo, secondo I pronostici della vigilia, avrebbe dovuto consegnare la maglia azzurra per Atene ai due elementi migliori del momento: 11 piemontese Attilio Bravi dell'Atletica Bra ed Il toscano Ulivelli della Libertas Livorno. Il pronostico è stato rispettato in pie¬ no, anche se i due protagonisti, reduci da ifortunl riportati venti giorni fa ai campionati di società a Bologna, hanno badato più a collaudare la ritrovata efficienza fllsica che a cercare delle misure di valore. L'atleta piemontese, con la coscia d estra protetta da una vistosa fascia elastica, ha iniziato con un brillante 7,27, ha continuato con due «nulli» superiori al sette metri poi, pago del soddfsfac ente collaudo, si è ritirato. Ulivelli invece ha stentato a trovare la rincorsa, co- me dimostra la serie del suol salti: nullo di 7,15, 7,07, 7,15. 6,61, 6,84, 6,91. Ad ogni modo considerato che in conseguenza di un violento acquazzone, la pedana non era in condizioni ideali, e che il toscano era appena guarito da una noiosa distorsione, sul suo rendimento in maglia azzurra non si possono avere molti dubbi. Druetto, della Giovane Biella, non ha avuto molta fortuna: dopo un salto buono di m. 6,90 ha infilato una serie di cinque «nulli » alcuni del quali veramente notevoli per lunghezza. Un deprecabile rallentamento nella delicata fase che sta fra la rincorsa e lo stacco gli ha impedito di raggiungere misure che sono — non da oggi — alla sua portata. Una lieta sorpresa è stato 11 piacentino Canattieri che, dopo un inizio' in sordina nei tre. salti eliminatori, in finale ha azzeccato un 7,12, un «nullo» per questione di millimetri di 7,27, ed un 7,09. Molto seguita anche la prova del giovanissimo Malaguzzi — candidato a fiancheggiare Bravi nella nazionale juniores — il quale, pur non superando 1 m. 6,69, ha dimostrato con qualche « nullo > di valore, che la fiducia riposta in lui dal tecnici azzurri Oberweger e Russo — ieri presenti allo Stadio — non è demeritata. Piacevole sorpresa nel salto in alto. Già l'anno scorso, quando l'albenganese Roverano aveva saltato m. 1,90, si era guardato all'atleta ligure come ad una « speranza » di sicuro avvenire. Ieri Roveraro, terminati gli impegni di studio e ritrovata Ta migliore efficienza fisica, ha sbalordito tutti. Dopo aver superato 1 m. 1,86 alla prima prova, ha saltato al primo tentativo e con estrema facilità gli 1,90 (nuovo limite stagionale) ed ha confermato la sua felice condizione superando con eguale disinvoltura, pure alla prima prova, gli 1,93. A quota 1,96 ha fatto cilecca, ma per un soffio: l'asticella ha ballato la rumba un bel po' prima di cadere dal ritti, comunque resta dimostrato che l'appuntamento di Roveraro col record italiano (ottenuto da Campagner nel 1942 a Parma con m. 1,98) non può tardare. Dietro a Raveraro si è messo In luce il modenese Degoli, meno dotato fisicamente del ligure, ma in grado di compensare le deficienze di fisico e di elevazione con una perfetta rullata sull'asticella. L'atleta emiliano ha saltato 1,86 alla prima prova, 1,90 alla seconda e m. 1,93 pure alla seconda prova. Tanto Roveraro che Degoli hanno diciannove anni, essendo nati nel 1936 e provengono entrambi dalle leve dello « Sport nella Scuola »: non è inopportuno sperare per essi un brillantissimo avvenire. Dietro ai due protagonisti, Brunello Martini del Fiat, con m. 1,86 ha stabilito il suo record personale, mentre il biellese Vaccarone, non a punto come preparazione, si è fermato ad 1,80. Spinucci di Teramo, dal canto suo, non è andato piO in là .di 1,75, ma è giovanissimo anch'egli e il tempo lavora per lui. Gianni Pignata Lo studente noverano, di Albenga, In un salto di prova ieri a Torino, (foto Molsio)