Uccise per denaro a colpi di sbarra

Uccise per denaro a colpi di sbarra Slamane alle Assise di Milano Uccise per denaro a colpi di sbarra L'omicida sostiene di aver agito in un mo. mento di esasperazione - La figura della vittima, che aveva il giovane alle sue dipew denze - Cinque tentativi di suicidio in carcere Dui nostro corrispondente Milano, lunedì mattina. Compare stamani davanti ai giudici della Corte d'assise, Alfanio Soldani, l'assassino di via Menabrea. Il truce episodio, avvenuto — come a suo tempo demmo ampia notizia — il li marzo scorso, costò la vita alla TOenne Maria Vegetti, vedova Buffa, nativa di Navate Milanese. Maria Vegetti era una brava e onesta donna di casa: rimasta priva del marito, per continuarne l'attività nella gestione di un distributore di benzina nei pressi di casa, aveva assunto alle proprie dipendenze il giovane Soldani. Non era ricca; ma i modesti intròiti le consentivano di pagare adeguatamente il Soldani e di vivere lei alla meno peggio. Abitava tre modestissimi locali, e aveva in banca un piccolo conto. Lei stessa si recava, ogni mattina di buon'ora, ad aprire il chiosco e vi ritornava la sera per ritirare l'incasso della giornata. Maria Vegetti non era donna avida o avara: era, anzi, sensibile e qualche volta imprestava denaro a certi vicini; Soldani lo sapeva, ma non aveva mai osato, trovandosi in condizioni di bisogno, di chiederle un prestito. Secondo quanto ha dichiarato nel corso della confessione del suo delitto, sembra che, la sera del b marzo, si fosse recato da lei appunto per chiederle un prestito e per chiederle anche conto di certe dicerie che la Vegetti avrebbe divulgate su pretesi rapporti da lui avuti con una inquilina della Vegetti stessa, certa Mantovani, e di essere stato trattato da lei in malo modo e minacciato di licenziamento. Il sanguinoso dramma è noto: appena rientrata nella sua abitazione, al primo piano di via Menabrea sif, tenendo in seno il pacco con dentro il denaro — SS mila lire — vide di essere seguita dal Soldani. ho fece entrare e tra i due ebbe inizio un concitato colloquio che esplose rapidamente in tragedia. Nessuno della casa udì grida o rumori. La mattina dopo, Maria Vegetti fu trovata cadavere col cranio fracassato a colpi di sbarra, il volto orrendamente sfigurato. Le prime indagini furono volte alla ricerca del garzone: Soldani era scomparso; e, con lui, .le SS mila lire che la disgraziata signora aveva con sé. Dóve era andato* Alfanio Soldani ha 27 anni; è nativo di Rio Marina nell'Isola d'Elba; pregiudicato per altre malefatte, a 19 anni aveva già subito la prima condanna; in seguito, veniva condannato per altre 5 volte da tribunali civili e anche da quelli militari. Nel '52, la Corte d'Assise di Genova gli aveva comminato la pena più, grave: un anno e nove mesi di reclusione per furto. Al processo odierno, Alfanio Soldani dovrà fare i conti con una rigorosa giurìa: è quella della nostra Corte di Assise presieduta dal consigliere Palma. La sera del delitto, appena uscito dalla casa della Vegetti, aveva inforcato la bicicletta ed era corso a casa a cambiarsi d'abito; poi, senza perdere un attimo, si era recato alla stazione centrale ed era partito col primo treno per U Sud. La sua méta era Ragusa dove si era trasferita quella Mantovani, coinquilina della sua padrona, e con la quale aveva — in realtà — avuto una relazione. Innamorato alla follìa di questa donna, che invece si era recata a Ragusa a far la domestica, perché non voleva più saperne di lui, sperava di raggiùngerla e persuaderla o ritornare al sue amore. Come si ricorderà, fu cat turato nella cittadina Siciliana dai carabinieri del luogo, informati dalle nostre autorità, proprio mentre stava bussando alla porta dell'appartamento abitato dalla famiglia presso cui la Mantovani era stata assunta. ' Tradotto a Milano, veniva rinchiuso nelle carceri di San Vittore: egli, come si è det¬ to, confessò; ma negò che il suo proposito fosse stato quello di uccidere a scopo di rapina. Arrivò al delitto per esasperazione: aveva chiesto alla Vegetti una somma in prestito per potersi recare a Ragusa dall'amante. Ne aveva ricevuto un rifiuto e alcune amare rampogne per la sua condotta. L'istruttoria si concluse con il rito sommario e una sentenza di rinvio a giudizio. Gli avvocati Rodolfo De Marsico e Armando GiUario sono i suoi difensori. Il loro compito è indubbiamente arduo: siti capo di Soldani pende la fosca minaccia dell'ergastolo p, come minimo, quella di 28 anni di reclusione. I difensori ingaggeranno battaglia valendosi della tesi medica che depone in favore del loro patrocinato: per ben cinque volte Alfanio Soldani' lui tentato nei quattro mesi 4i detenzione di togliersi la vita. Secondo una perizia di parte, egli è un infermo di mente. Il quesito della difesa è questo: Soldani non si sarebbe recato dalla Vegetti per rapinarla. Lincoln Cavicchioli

Luoghi citati: Genova, Milano, Ragusa, Rio Marina