La festa in piazza conclusa in un sanguinoso dramma

La festa in piazza conclusa in un sanguinoso dramma FR& I BARACCONI DELLE GIOSTRE A SAN PIETRO DI MONCALIERI La festa in piazza conclusa in un sanguinoso dramma Un giovane offende una ragazza: gli amici reagiscono ma una cade trafitto dalle coltellate dell'avversario - Para piglia generale - Una guardia riesce a disarmare il feritore e lo sottrae al linciaggio della folla inferocita - L'uomo cerca scampo in un portone ed è salvato dalla Celere che per liberarlo dall'assedio deve usare lo sfollagente Ieri sera, nella piazza di borgo San Pietro di Moncalleri, fra 1 baracconi delle giostre allestiti per l'imminente festa del paese, è avvenuta una grave rissa: alcuni giovani sono venuti alle mani e uno di essi — proprio colui che aveva provocato il tafferuglio — ha estratto il coltello e l'ha piantato nella schiena d'un avversario. La folla ha poi circondato ed assalito il feritore, picchiandolo a sangue. Erano le 22 e 30. Accanto all'autopista gironzolava, in evidente stato di ubriachezza, 11 24enne Leonardo Sansatta, da Por ti gitolo di Reggio Calabria, domiciliato a Nichelino in via Cuneo 31: cantavo, gridava e importunava la gente con frasi gros¬ solane e truculente minacce. Ad un certo momento la sua attenzione si fissava su di una graziosa ragazza, la diciottenne Amalia Tarletti che si trovava In compagnia del fratello e di un palo di amici: il Sansatta l'avvicinava, le rivolgeva un goffo complimento, indi, senz'altro, cercava di abbracciarla. Lia fanciulla, con un grido, si svincolava e lo respingeva. Interveniva il fratello, Renato che affrontava 11 Sansatta gridandogli: «Ma sei pazzo? Lascia stare mia sorella! >. I due si scambiavano roventi insulti e dopo pochi secondi s'azzuffavano, vibrandosi pugni e calci. Il Sansatta stava per aver la peggio allorché dalla tasca interna della giacca estraeva un coltello a ser- rarnanico: uno scatto e la lama brillava sinistra. € Adesso ti faccio fuori! » urlava l'ubriaco al giovane Tarletti. Mentre parecchi dei presenti, atterriti, si ritiravano, il sedicenne Bruno Milani si lanciava coraggiosamente sul Sansatta e cercava di disarmarlo. Ma l'energumeno gli puntava il coltello alla gola esclamando : < Tu che c'entri? Vattene o ti sgozzo!». In difesa del Milani accorreva l'amico Carlo Bosco di 19 anni, domiciliato a Nichelino in via Belfiore 43. Il Bosco tentava di persuadere 11 Sansatta a deporre l'arma. Visto ohe le parole erano sprecate, gli si accostava con decisione, sperando di sorprenderlo e di strappargli 11 coltello dal pugno. La manovra, però, non riusciva. L'ubriaco, in preda ad un furore bestiale, gli dava uno spintone e subito dopo gli saltava addosso, Per due volte 11 suo braccio armato s'alzava e per due volte «'abbatteva sul corpo del Bosco. La prima coltellata raggiungeva 11 malcapitato nella spalla sinistra, la seconda al fondo della schiena. Con un grido di dolore il Bosco s'accasciava al suolo e la sua camicia bianca s'arrossava rapidamente di sangue. Il feritore, intanto, si dava alla fuga. Ma non aveva fatto venti passi che veniva affrontato dalla guardia municipale di borgo San Pietro, 11 signor Giuseppe Perno di 61 anni. Benché anziano Il Perno è un uomo robusto e agile. A braccia aperte sbarrava la strada al fuggitivo e con un colpo da maestro gli afferrava il polso e glielo torceva. Il coltello cadeva a terra. Sansatta, allora, si lanciava a testa bassa tra la folla, contando di farsi largo di forza. Ma non andava lontano. Dieci o dodici persone lo fermavano e cominciavano a picchiarlo. L'ubriaco reagiva, con 11 risultato di buscarne ancor di più. Il parapiglia diventava generale. Sotto una gragnuola di ceffoni, di pedate e di mar- tonanti c diretti » 11 Sansatta scappava in un portone e cercava rifugio in un alloggio. Ma veniva riagguantato e trascinato nell'androne. Invano la guardia municipale si adoperava per ripararlo: la folla, inferocita, s'impadroniva definitivamente del feritore e già si profilava 11 pericolo di un linciaggio, quando risonava l'urlo della sirena della Celere che, avvertita telefonicamente, si era precipitata sul posto. Gli agenti, per fendere la calca tumultuante, dovevano usare la maniera forte e servirsi a più ripreso degli sfollagente. Alla fine giungevano accanto al Sansatta, barcollante e sanguinante, e lo issavano sulla camionetta, tra i fischi e le invettive della folla. In Questura il giovane ve¬ niva Interrogato dal funzionarlo di servizio, ma se ne poteva ricavare ben poco: Il Sansatta era ancora ebbro di vino e intontito dalle botte ricevute. Verso meazanotte la Celere lo accompagnava in ospedale: qui i sanitari gli medicavano numerose ferite e contusioni, specie al capo. I! Bosco è stato ricoverato all'ospedale delle Molinette: in un primo tempo le sue condizioni parevano gravi: ma In seguito, dopo un attento esame, le due ferite non sono risultate penetranti In profondità: per cui la prognosi è di un paio di settimane, salvo complicazioni. Inutile aggiungere che la festa a borgo San Pietro bì è bruscamente interrotta. Il fatto ha turbato ed emozionato l'Intera popolazione'.

Persone citate: Amalia Tarletti, Bruno Milani, Carlo Bosco, Giuseppe Perno, Leonardo Sansatta, Milani, Tarletti

Luoghi citati: Moncalieri, Nichelino, Reggio Calabria