La catastrofe nel racconto dei superstiti

La catastrofe nel racconto dei superstiti Salgano a 7H i morii dei tragico circuito di Le Mans La catastrofe nel racconto dei superstiti lenta e penosa è proseguita per l'infera giornata di ieri l'opera di rdéiftiffiéasione delle salme straziate - Disperati episodi tra la folla Come si ricostruisse il fatale scontro della Mercedes - Proiettati sugli spettatori il motore é il treno anteriore della macchina esplosa per aria F®ngS@s fiÉl«¥tgiij primo di morire, mi ha salvato la vitale e e e a a a * l n a e l . o l o a l a i a u o i . e i — e - te Mans, lunedi mattina; feri, ' per .tutta ila mattinata e. per. buona parte.- del. pome* rigai?,: è proseguita- la tragica corea delle <et, ore». Nessuno ormai sì occupava, più. ielle vicende sportive della gara. Una .angosciate stupefazione pesava ' sulla ' città: di ora in ora si allungava Ut lista dei morti, ogni nuova «otizia faceva apparire ancora più, immensa- la sciagura. ■Ad un appello del gruppo donatori di sangue, che' i "preti hanno diffuso domenica mattina durante la Messa, hanno risposto decine' ài cittadini a ciò ha accresciuto il movimento all'ospedale e nelle cliniche, dove 1 parenti si affollano per avere notizie'dei feriti. Ce ne sono di molto gravi: alcuni sono deceduti, dittante tifi, giornata e la .notte, altri hanno pòche speranze di salvarsi. E in questa tetra atmosfera, appesantita anche dalla pioggerella che non ha mai cessato di cadere; «ino alle '4 del pomeriggio di ieri si è continuato a udire per le vie di Le Mans il rombo dei motori delle macchine che erano rimaste in gara. Era un ruttore- ossessionante, che si fotceva- distinto e potente quando- i corridori arrivavano alla curva.«he- • nei sobborghi della città., per affievolirsi subito dopo e scomparire ' allontanandosi lungo . il circuito, ri* tornando poi puntualissimo a\ intervalli regolari: sinistro oa- =i*MittMw£<to*i -aÌMì pomeriggio di ieri intorno alle tragiche bare. >:: Duscentocinquantamila spettatori hanno assistito sabato, all'inizio della eorsa delle < Si ore*, cosicché:si può dire ohe la sciagura si\é. svolta sotto gli' occhi, di; qwiUe duecentocinquantamila parsone. Eppure non è ' posi pile trovare qualcuno di offrirò che erano presenti, in jfsaàa di raccontare con qiiclcjie coerenza ciò che è accaduto. Molti non si sono accorti di nulla, ed hanno avuto: la notizia soltanto alcune ore dopo. Perfino • quelli che ■ si trovavano a pochi passi dal luogo della strage rispondono alle domande con un trasognato sgomento che rende difficile '■ ricostruire la scena con qualche precisione Quasi tutti parlano d'una fiammata, ma, quando gli si chiede còme è avvenuto, lo scoppio della Mercedes, non tutu ricordano di averne, udito il fragore, 'Qualcuno dei /e-. riti- ohe- abbiamo avvicinato dice di ricordarsi soltanto di quando si è risvegliato: net letr to dell'ospedale.- I fatti si sono svolti in una frazione di'secondo, e il loro orrore e cosi immenso ohe la mente dei testimoni non è arrivata neppure a rendersene contò. Èrano le 18J5 e la corsa era incominciata da due ore e un quarto. 8u un rettilineo del percórsa, .in località detta < Maison Élanckè», proprio nel punto in cui erano.installati i iervtei di rifornimento delle grosse cilindrate, quat tro macchine venivano avanti alla velocità di *60 Km. all'ora. Vicinissime fra di loro, cercavano di superarsi a vicenda. La prima, segnata col n. 6, era la « Jaguar* di Hawthorn; la seconda, col N. SS, la seguiva quasi a sfiorarla: era l'AustinBealey.di MackUn. Dietro, c pochi metri di distanza, veni vano due Mercedes, UN. to di Levegh e il iS di bangio. Fu in quel momento che Vinglese Hawthorn si spostò leggermente sulla destra, per avvicinarsi al post " ri/ornimento della sua Or . Sorpreso, MackUn fu costretto ad una frenata brusca e Levegh, che lo seguiva vicinissimo, non poti evitare un leggero urto contro- la parte por storiare oVfilà sua macchina'. Ebbe tuttavia la presenza di spirito di alzare il braccio sinistro, salvando cosi la vita a Fangio. Il corridore argentino ebbe infatti, la possibilità di evitare il pauroso groviglio con un'incredibile acrobazia. La. Mercedes di Pierre Levegh, invece, ormai sbandata, attraversò la strada e andò ad abbattersi contro una delle balle di paglia pressata disposte lungo il percorso. Fece ancora una spaventosa capriola nell'aria e esplodeva sopra la folla, fittissima in quel punto. Si alzò subito una fiammata, ma non pare che fosse molto alta e. in ogni caso coloro che erano a poche centinaia di metri se ne accorsero appena. Poi prèsero fuoco anche i cubi di paglia cosicché si alzò una densa colonna di fumo, ma neanche quella allarmò lo maggior parte del pubblico che si trovava a una certa distanza, Le.macchine intanto continuavano a girare; rallentavano un poco quando dovevano passare attraverso il fumo, e riprendevano subito la loro pazzesca velocità. Le superstiti Mercedes si ritirarono dalla gara soltanto quando ne ricevettero l'ordine dalla Germania, alle due di notte. Nel luogo dove la Mercedes era scoppiata, era successo un macella. La maggior parte dei presenti erano stati colpiti alla testa, a causa dell'esplosane avvenuta a mezz'aria: alcuni erano decapitati, altri avevano il cranio scoperchiato, quasi tutti erano sfigurati da ferite orrende. Le notizie sul numero dei morti e dei feriti si sono susseguite incalzanti, ma discordano, anche a Si ore di distanza dal fatale urto. Il primo annuncio ufficiale, dato alle 18 di ieri, parlava di 85 morti e, di 105 feriti. Successivamente però le autorità di polizia comunicavano che i morti erano 78 e che la cifra precedente, superiore di sette unirà, era la conseguenza di un errore di trascrizione per cui. alcune donne comparivano due volte sull'elenco delle vittime, la prima con il cognome da ragazza, la seconda con quello del marito. I feriti, ricoverati in ospedale, sono 77, di '<•■■' otto in condizioni disperato. i.. io la Mercedes di Levegh é esplosa durante la capriola nell'aria, due proiettili sono stati lanciati in mezzo alla folla; il motore e il treno anteriore. A questo punto nonsi può. fare a mena di doman- darsi come sia stato possibile eh» una. sola macchina, aitai , a i r n , i o addirittura soltanto la metà di una macchina, abbia potuto provocare una cosi immensa strage, Georges Briquet, uno degli esponenti dell'industria automobilistica francese, ce ne ha spiegato il mistero. I costruttori di macchine da corsa, per ridurre al minimo il peso dei motori, usano una lega composta in gran parte di magnesio, sostanza facilmente infiammabile. Qualche anno fa si era incominciato ad impiegare, il magnesio anche per la fabbricazione dei motori di aviazione, ma si dovette smettere, appunto perchè il pericolo era troppo grave. Pierre Levegh avrebbe dovuto rifornirsi di benzina dopo altri due giri, la poca che gli era rimasta nel serbatoio ha causato senza dubbio una prima esplosione, seguita subito dopo da un'altra, infinitamente, più. potente, dovuta al magnesio. Questa successione è dimostrata da coloro che hanno visto la fiammata, in un primo momento rossastra come quella di un fuoco qualunque, diventata poi immediatamente bianchissima e di una estrema intensità, come quella che si sprigiona dalle acciaierie. A qualcuno, da lontano, ha fatto l'impressione del lampo di un fotografo. Nessun nome italiano è compreso nella lista delle vittime, benché molti sportivi fossero venuti dall'Italia per assistere alla corsa delle < Si ore». C'è soltanto un ferito, Renzo Denti, u» lavoratore ■ stabilito in Francia ed abitati o \te a Le Mans. Ci sono però ni ire morti non ancora identifi- cati: un giovanotto, una done i ■■ -— • ij. (Continua in 4a. pagina) A bordò della sua «Mercedes» 11 francese Levegh sfreccia sulla pista d! Le Mans prillai» del tragico incidente. (Telef.) Altre emozioni hanno caratterizzato l'infernale carosello della «24 ore» di Lo Mans: ecco al bordi della pista In preda ,fj|itvil!^nté:il» .wyj^aitwm «hewthi.-^.-.. ..... .i ■- ........... v.,- (Telefoto da Le Mena » «Stampa 0e*»*Ìi ' La ricostruzione dell'Incidente di Le Mans: la « Jaguar » di Hawthorn ha deviato leggermente per arrestarsi ai boxe» (A.) mentre sopraggiungeva 11 pilota Macklin (B), che, frenando, veniva investito da Levegh. L'auto di Macklin finiva al boxes (C), la Mercedes di Levegh urtando contro 11 terrapieno (D) con un pauroso «alto piombava tra gli spettatori (E) seminando la strage. Levegh, che aveva alzato il braccio al momento del pericolo, dava modo a Fanglo di ridurre leggermente la velocità di quel tanto che è bastato a salvarlo dalla paurosa tragedia

Persone citate: Fangio, Georges Briquet, Hawthorn, Macklin, Maison Élanckè, Renzo Denti, Vinglese Hawthorn

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia