Alessandro Casati

Alessandro Casati La scomparsa di un eminente umanista Alessandro Casati Era nipote di Teresa Gonfalonieri, di Gabrio Casati e di Emilio Morosini - Partecipò attivamente alla vita culturale e politica italiana del nostro secolo-Domani i iunerali a spese dello Stato Milano, lunedi mattina. La morte del senatore conto Alessandro Casati, avvenuta, nella notte di sabato, nella villa di Aroore, sulla strada di Lecco, dove da tempo l'insigne parlamentare si era ritirato insieme ai familiari, per una grave infermità che lo costringeva a un assoluto riposo, ha prodotto la più profonda impressione negli ambienti milanesi. Nonostante 1 suoi 74 anni (era nato a Milano il 5 marzo del 1881) il conto Casati) conservava lucidità mentale e una energia fisica che gli avevano consentito, anche se costretto all'immobilità, di non interrompere gli studi prediletti di storia e di umanistica, che avevano costituito per oltre mezzo secolo la materia prediletta della sua vasta attività. Nella quiete dell'eremo di Arcore aveva anzi ripreso a lavorare recentemente intorno a un nuovo saggio di critica storica del liberalismo, rimasto ora incompiuto. Un Improvviso aggravamento delle facoltà circolatorie per eul soffriva da lunghi mesi s'era - prodotto In questi ultimi giorni. La scorsa notte, poco dopo le 28, l'Illustre infermo entrava In agonia e mezz'ora dopo serenamente al spegneva assistito dalla moglie, contessa Leopolda, e dagli Intimi. I funerali si svolgeranno a spese dello Stato, domani alle 16,80, partendo dalla villa di Arcore, presso Monza. La salma verrà tumulata nella tomba.di famiglia.nel cimitero di Mugglò in Brianza. Numerose personalità hanno reso ieri omaggio alla ealma, che è stata composta nella stessa camera dov.e è avvenuto 11 decesso: tra esse l'Arcivescovo di Milano monsignor Montini, che ha sostato a lungo in preghiera, il duca Gallarati Scotti e il duca Visconti di Modrone. Tra 1 molti telegrammi giunti sono quelli del Presidente del Senato, del Presidente della C.B.I. e di numerosi parlamentari. Vivo cordoglio ha suscitato negli ambienti cittadini la notizia della morte del conte Alessandro Casati, spentosi sabato sera nella sua villa di Arcore, presso Monza, all'età di 74 anni. Scompare con lui una delle più nobili figure del patriziato lombardo e della vita culturale e politica italiana del nostro secolo. Era nato a Milano da una famiglia, le cui origini risalivano al secolo XIII, che aveva partecipato in primo piano al Risorgimento e nella qìiale si serbavan vive le tradizioni liberali e risorgimentali. Era nipote di Teresa Casati Confalonieri, di Gabrio Casati — podestà di Milano durante le Cinque Giornate, e capo dei governo provvisorio lombardo, poi presidente del Consiglio di Carlo Alberto nel luglio-agosto del '48 e, nel '59, ministro dell'Istruzione con Cavour —, e di Emilio Morosini, caduto nel'48 nella difesa di Roma. E nella prima giovinezza aveva avvicinato e ascoltato Emilio Visconti Venosta, Ruggero Bonghi e al¬ tri capi delia Destra storica: ai cui ideali si mantenne sino all'ultimo fedele. Dotato di larghissima e raffinata cultura, conoscitore eccezionale del Settecento lombardo (anche fuori d'Italia sono noti i suoi stùdi sull'illuminista Giuseppe Corani, di cui pubblicò le Memorie, corredandole di preziose note), aperto, oltre che ai problemi politici, a quelli religiosi, Alessandro Casati cominciò a rendersi noto tra gli «omini di cultura intorno al 1907, quando fondò a Milano — insieme a Tommaso Gallarati Scotti e ad Aiace Alfieri — una rivista, Il Rinnovamento, intesa a promuovere un moto di rinnovamento etico-religioso d'ispirazione cattolica, ma alieno da ogni chiusa ortodossia e in cui avessero larga parte i laici; rivisto che — anche in grar eia della collaborazione del Fogazzaro, del Buonaiuti, del Tyrrell eco. — ebbe una parte notevole nella storia del moviménto modernista. Accostatosi poi al Croce, pubblicò nel '12 nella Critica uno studio su La letteratura politica in Lombardia verso 11 1860. La guerra 1918-18 vide il Casati, oh* ai era sùbito arruolato volontario col grado di sottotenente, sempre > in prima linea, combattente tra i combattenti: sull'Altipiano di Asiago, sull'Isonzo, nella Bainsizza. Fu lui a guidare il 1£7° reggimento fanteria alla conquista del KobUeh, in cui si guadagnò una medaglia d'argento al valore. Grave,mentei ferito nell'agosto'del '11, dopo Caporetto volle tor¬ nare al fronte e termino la guerra, colonnello al comando di due gruppi alpini, sul Tonale. Dopo aver partecipato alla conferenze, di Versailles con la nostra delegazione militare, Casati fu nominato al principio del 19B3 senatore e, subito dopo, presidente del ■Consiglio superiore dell'Istruzione Nel luglio 1924, accettò (anche per insistenza di Benedetto Croce, col quale si era legato di un'amicizia destinata a durare tutta la vita) di entrare nel governo Mussolini come ministro della P. I., nella speranza, rivelatasi ben presto illusoria, di contribuire ad avviarlo verso la normalità costituzionale. Si dimise poco prima del discorso del 3 gennaio 1925; e da allora in poi militò nell'or posizione liberale, di ci'i enei la sua casa a Milano divenne uno dei più attivi centri culturali. Nel 1943 fu tra ■ coloro che si adoperarono per spingere re Vittorio, Emanuele a svincolare la monarchia e l'Italia dal fascismo e dall'alleanza con Hitler; e, dopo il 85 luglio, divenne a Roma il capo riconosciuto del movimento di ricostruzione liberale, che mise capo poi alla riorganizzazione del Partito liberale, di cui fu il rappresentante, durante la occupazione nazista della capitale, nel Comitato di Liberazione nazionale presieduto da Ivanoe Bonòmi. Dopo la liberazione di Roma, assunse nel Gabinetto Bonomi il portafogli della Guerra, che tenne sino al giugno '4B. Spetta soprattutto a lui, alla sua fede e tenacia, il merito della riorganizzazione delle nostre forze regolari e della loro partecipazione alla guerra di Liberazione. Nel corso di questa egli ebbe la sventura di perdere l'unico figlio, Alfonso, ventiseieyne, arruolatosi volontario, e caduto in un'azione bellica presso Jesi, il 6 agosto del '44.' Membro di diritto del primo Senato repubblicano, vicepresidente per molti anni del Partito liberale, egli ebbe negli ultimi anni altri importanti incarichi: di vice-presidente del Consiglio superiore della P. I., di presidente delle Commissioni per la pubblicazione dei carteggi di Cavour e dei documenti diplomatici italiani, della delegazione italiana deWUnesco, della Federazione nazionale della Stampa, ecc. Ma usava fare sempre più lunghi soggiorni ad Arcore (il suo palazzo a Milano, insieme con la sua ricchissima biblioteca di circa 40.000 volumi, era andato distrutto nel 1943 in un bombardamento), dove sino al '49 non cessò di recarsi ogni settembre a trovarlo il suo grande amico Croce. Era gravemente infermo da un anno e mezzo; ma la sua mente restava sempre lucida e alacre e la sua conversazione arguta e viva, seppur venata talvolta di tristezza o di amarezza. p. g. Una recente fotografia del senatore Alessandro Casati-