Il "fedelissimo,, di Bao Dai arrestato e costretto a fuggire

Il "fedelissimo,, di Bao Dai arrestato e costretto a fuggire COLPI DI SCENA A RIPETIZIONE NEL VIET NAM Il "fedelissimo,, di Bao Dai arrestato e costretto a fuggire A Saigon regna d caos • Dopo la destituzione dell'Imperatore (che però si trova salta Costa Azzurra) i generali continuano a scrivere nuovi capitoli della tragica operetta dell'Indocina - Un alto ufficiale, nominato comandante delle truppe, si ribella e tenta di occupare la citta - intanto ISao Dai, più conciliante, manda metraggi al Primo Ministro q— Saigon, lunedì mattina. La tragica farsa del Viet Nam rasenta l'assurdo. A Saigon regna il caos: questa è la frase più efficace per sintetizzare la situazione. I lettori ricorderanno che nel Viet Nam il governo e le truppe agli ordini del Primo Miniatro Ngo Dinh Dien — apertamente cattolico — è da qualche settimana oggetto di violenti attacchi da parte di sette religiose ribelli: la più accesa è quella <Binh Xuyen>, che ha sferrato l'ultima sanguinosa offensiva nelle vie di Saigon contro i soldati del Governo. Dal suo ritiro sulla Costa Azzurra l'Imperatore vietnamita. Bao Dai, partecipava alle fasi della guerra civile senza pronunciarsi a favore dell'una o dell'altra fazione. All'improvviso però, quando la sconfitta sembrava ormai vicina per il governo di Dlem, Bao Dai si faceva vivo: inviavo un telegramma a tutti i capi delle sette, compreso il Pi-imo Ministro, per convocarli a Cannes. Qui — diceva il telegramma — si sarebbe dovuta discutere la tregua ed il passaggio dei poteri dalle mani di Diem a quelle di un generale che godeva la fiducia dell'Imperatore: Nguyen Van Vy. Il telegramma veniva praticamente ignorato da Diem, il quale ordinava che i contrattacchi contro i ribelli venisse- ro sefr-n-ti con maggiore vio- lenza, fino alla vittoria. Non solo, ma sabato pomeriggio — mentre gli veniva recapitato un « ultimo e definitivo ordine dell'Imperatore », di partire per Cannes — Dien prendeva una brusca decisione. Un cablogramma da Saigon annunciava, infatti, clamorosamente la sconfessione del Sovrano: « L'Assemblea generale delle forze rivoluzionarie democratiche della nazione, riunitesi sotto gli auspici del governo, ha deposto l'imperatore Bao Dai ed ha ordinato a Diem di formare un nuovo Gabinetto ». La sensazionale notizia veniva comunicata a Bao Dai, nel suo lussuoso eremo della Costa Azzurra. Dopo una notte di febbrili. e concitate consultazioni, l'ex-Imperatore si è rifatto vivo con un altro telegramma. Ignorando volutamente il fatto che egli, almeno ufficiosamente, non è più capo dello Stato vietnamita. Bao Dai diventava all'improvviso molto cortese. Il messaggio è infatti meno energico di quelli precedenti e viene considerato una' ammissione implicita del successo che Diem ha conseguito nelle ultime «4 ore. Bao Dai non ha ripetuto le sue insistenti domande (che Diem venga subito a conferire a Cannes) e dichiara di non nutrire « sentimenti ostili » per Diem. E termina dichiarandosi soddisfatto che l'esercito si trovi sotto il comando supremo del generale Le Van Ty, perchè, dice egU, « questo leader ha sempre goduto il mio rispetto ». Intanto a Saigon, come s'è detto, regna il massimo disordine politico. Un tentativo di colpo di Stato sarebbe stato represso — secondo fonti governative — nella mattinata. Il gen. Van Vy % (l'uomo dell'Imperatore) in ventiquattr'ore è stato arrestato dai soldati di Diem liberato, nominato comandante in capo delle truppe del Primo Ministro suo rivale. Nella sua qualità di comandante, Vy compiva subito un abilissimo voltafaccia: tentava di occupare i principali edifici della Capitale con i 1500 uomini della Guardia Imperiale. Catturato dai governativi per una seconda volta, veniva costretto a fuggire in aereo. Abbandonato dalla maggior parte dei suoi ufficiali, Vy è partito in volo per Dalat. per cercarvi rifugio presso ' una guarnigione isolata. < Non ho più l'appoggio dell'esercito — ha dichiarato ad un giornalista che per caso si trovava all'aeroporto. — Tutti gli ufficiali che mi avevano giurato fedeltà mi hanno lasciato solo. Sono battuto... In fondo al proclama diramato ieri, nel quale si comunicava che l'Imperatore era stato destituito troverete anche la mia firma. Ma vi annuncio che mi è stata estorta. Io sono fedele a Bao Dai ». Non ha potuto continuare le sue enfatiche dichiarazioni perchè una scorta di soldati ha allontanato il giornalista. Intanto Diem, dopo aver detto ai microfoni della radio di Saigon: < Se Bao Dai sarà ragionevole e comprenderà ciò che sta avvenendo nel Paese, egli potrà forse ancora salvarsi ». veniva chiamato d'urgenza al palazzo del Governo, Qui i suoi fedelissimi avevano scoperto che il generale che godeva tutta la fiducia del Gabinetto — Le Van Ty — era passato dalla parte dei ribelli, ed aveva fatto causa comune con essi. Ma poche ore dopo — l'operetta ormai assumeva le tinte più umoristiche — II gen. Le Van Ty tornava da Diem, si dichiarava solidale col Governo e, corso a sua volta alla radio pronunciava un violento attacco contro l'Imperatore.. In serata un portavoce governativo comunicava che la situazione sarebbe vicina a chiarirsi nell'esercito nazionale in seguito alla fuga del gen Vy. Secondo la stessa fonte un battaglione della Guardia im periate che lo stesso gen. Vy aveva fatto venire a Saigon, si è unito all'esercito regolare: l'ennesimo colpo di scena. A tarda sera il Primo Ministro Diem ha inviato un telegramma all'Imperatore (o all'ex-Imperatore: nessuno può dirlo con precisione). Nel mes saggio egli lo informa che il gen. Vy aveva tentato senza riuscirvi un colpo di Stato. « L'indignazione della popolazione davanti a questo comportamento — aggiunge il telegramma — si è tradloita nella creazione di un comitato rivoluzionario. La vostra misconoscenza della reale situazione può provocare altri incidenti. € Se voi continuerete a.inge rirvi nella complicata situazione politica del paese, perderete l'amore del popolo. Se m vece vi atterrete ai miei consigli la situazione potrà rimanere sotto il mio controllo. Altri comitati rivoluzionari, analo ghi a quelli che ieri vi depose ro. stanno sorgendo in tutte le zone del paese. E' questa la più grave minaccia contro di voi». m. f. Il primo ministro Ngo Dinh Dlem a rana funzione religiosa nella cappella del Palazzo dell'Indipendenza a Saigon