Una giusta sentenza

Una giusta sentenza Una giusta sentenza La Commissione Federale d'Appello ha confermato le sanzioni che la Lega Nazionale aveva inflitto all'Udinese ed al Catania. Le sole modificazioni di importanza che sono state apportate al (/indizio di prima istanza riguardano due aspetti della questione, nel primo dei quali la Lega era andata oltre ai suoi poteri mentre nel secondo aveva incaricalo altri di fare quello che era invece suo compito di esperire. La Lega non aveva il potere di ridurre od aumentare il numero delle squadre delle diverse Divisioni del Campionato, nemmeno come misura disciplinare: il compito spetta al Consiglio delle Leghe, e questo, indipendentemente da scandali o da altri motivi particolari, aveva proprio recentemente fissato dei termini in materia. Quella della riduzione del numero delle unità della categoria maggiore era ed è una necessità sentita, e perciò il fatto che si fosse approfittato di circostanze speciali per giungere ad essa con una specie di gesto di forza, non aveva sollevato soverchie obbiezioni. Ma la legge è legge, e, anche se « indigesta », va rispettata da tutti, particolarmente da chi ha concorso a crearla. La seconda modificazióne riguarda l'arbitro Scaramella. Era stata invitata l'A.I.A., l'Associazione degli arbitri, a .prendere a suo riguardo le decisioni del caso. Ed anche qui c'entra la legge: accordi cioè che hanno forza di legge. Per una delle tante anomalìe constatabili nell'ambiente, gli arbitri non dipendono dalla Federazione, fanno parte di un ente separato. Un accordo, le cui clausole non erano note, regola i rapporti fra i due enti. Le misure di carattere disciplinare essendo di competenza della Federazione, la pratica Scaramella è stata ritornata alla Lega per le decisioni del caso. Ciò allontana, fra altro il pericolo, che una società sia stata declassata per aver • corrotto un arbitro, e l'arbitro stesso sia stato assolto per non aver commesso il fatto. La Lega,' il suo parere sull'agire dell'arbitro Scaramella lo ha già espresso: non ha più, che da trasformare in sentenza ufficiale la sua opinione in materia. Nelle loro grandi linee, le decisioni della Commissione di Appello, non possono che incontrare i favori dell'opinione pubblica. E' doloroso per chi le subisce, ma esse , sono giuste. Deliberazioni diverse da quelle di prima istanza, avrebbero, fra altro, piombato l'intero ambiente nel caos. Questo è quanto. Per il momento. Perchè, dopo tutto il rumore fatto, dopo tutte le promesse di repulisti espresse, un errore più grave di tutti, un errore che sarebbe addirittura irrimediabile, sarebbe quello di fermarsi al punto a cui si è giunti. Dopò le due — che con quella dell'arbitro diventeranno tre — solenni lezioni inflitte, l'ambiente è rimasto quello che era: cogli stessi uomini pronti a « sgarrare », colle stesse abitudini, e le stesse tendenze, la stessa -atmosfera non sportiva. L'attenzione del pubblico sulle magagne è stata altisonantemente richiamata. Ora il pubblico stesso attende; magari non altri scandali ma una linea di condotta ben diversa da quella tenuta finora. Vittorio Pozzo

Persone citate: Scaramella, Vittorio Pozzo