Contagiata dalle radiazioni la dottoressa dei cancerosi

Contagiata dalle radiazioni la dottoressa dei cancerosi Contagiata dalle radiazioni la dottoressa dei cancerosi La giovane era assistente nell'Istituto Oncologico di Ancona Ancona, 27 agosto. La dottoressa Ines Marini, già assistente al Centro radioisotopi dell'Istituto Oncologico (per1 lo studio dei tumori) di Ancona, è una delle prime persone che siano rimaste contagiate usando l'energia atomica a scopo terapeutico. Lo ha dichiarato questa sera, in una conferenza stampa, il direttore del Centro, dott. Giocondo Protti, confermando le notizie che erano trapelate recentemente a Castiglione delle Stiviere, il paesino in provincia di Mantova, dove la giovane dottoressa Marini si è ritirata da sei mesi, in seno alla sua famiglia, dopo il manifestarsi di una alterazione ossea, dovuta alle radiazioni atomiche. Essa è vittima delle cure continue e generose prestate ai cancerosi ricoverati nell'ospedale. La diagnosi, sulla base delle lastre eseguite dal primario radiologo dell'ospedale civile di Ancona, prof. Lambranzi, venne formulata da una commissione medica. I sintomi s'erano manifestati con anemia, insonnia e deperimento, ma la giovane biologa aveva cercato di lottare fino all'ultimo, sorretta da un profondo senso del dovere e dalla convinzione di poter superare ogni pericolo. Poco prima che il male si rivelasse in tutta la sua gravità, la dottoressa Marini aveva avuto la gioia inattesa di riabbracciare 11 fidanzato, che credeva morto da oltre dieci anni: il tenente Enzo Boletti, rimpatriato dalla Russia il 25 novembre dello scorso anno. Ora il reduce che abita a Brescia, si reca iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiimiiiiiiiiimmi a trovarla quasi ogni giorno. I due fidanzati trascorrono molte ore insieme nella piccola casa di Castiglione delle Stiviere e fanno progetti per le nozze. Hanno infatti intenzione di affrettarne la data. « Enzo è uscito da dieci anni di Russia — dicono quelli che li conoscono — e Ines supererà la malattia che oggi l'affligge ». In realtà la dottoressa che si è sacrificata per gli sventurati ospiti dell'Istituto Oncologico, sopporta i dolori di oggi con molta serenità. Pur conoscendo esattamente la natura del suo male e seguendone con spirito critico e mente lucida gli fviluppi ed i progressi, Ines Marini crede fermamente di guarire e pensa con fiducia al futuro. I parenti sono angosciati: la giovane ha tanto atteso il suo fidanzato, studiando e lavorando per i malati; poi quando lui è giunto, lei è stata colpita dal morbo. Oggi, nella sua comunicazione, il dott. Protti ha rilevato che le misure protettive per il personale, esistenti nel Centro radio-isotopi di Ancona, sono le più perfette, come ha confermato anche il medico provinciale dott. Balice, presente alla conferenza stampa. Come si apiega, allora, l'infortunio della dottoressa Marini? Il dott. Protti ha dichiarato che esiste, in determinati individui, una particolare predisposizione a risentire le conseguenze dannose delle radio-attività, ma soprattutto ha sottolineato che la giovane biologa spingeva la sua abnegazione nell'assistere 1 malati fino a trascurare le normali cautele per la sua salute. Qualche anno fa volle rimanere tutta una notte accanto a un'ammalata alla quale erano stati somministrati cento «millicuries» di jodio radio-attivo. Il dott. Protti, pure non precisando quali cure si stanno tentando, ha concluso affermando di essere fiducioso che la sua assistente potrà guarire.

Persone citate: Balice, Enzo Boletti, Giocondo Protti, Ines Marini, Protti