Drammatica morte in farmacia nell'agonia gemeva: "lo giuro ! ,,

Drammatica morte in farmacia nell'agonia gemeva: "lo giuro ! ,, Indagini della polizia per far luce su un caso misterioso Drammatica morte in farmacia nell'agonia gemeva: "lo giuro ! ,, Si tratta dì uno sconosciuto - Quando era ancora cosciente si è limitato a dire che aveva bevuto poco prima una birra ghiacciata - L'autorità ordina la perizia necroscopica Una scena drammatica si è svolta nella serata di ieri,. verso le 19,£0,. nella farmacia Boniscontro «li corso Vittorio Emanuele 66. Curvo, con le mani compresse sul ventre e trascinandosi le gambe, entrava a un tratto un uomo dell'apparente età di 35-40 anni, vestito decorosamente, con 1 capelli brizzolati. Aveva il viso stravolto, la bocca contorta « Aiuto, aiuto ! — ha detto mentre si stava trascinando verso 11 banco — sto male, sto morendo ». Mentre 11 farmacista e i clienti presenti nella farmacia lo stavano guardando senza essere capaci di muoversi verso di lui, tanta era l'impressione che avevano riportato alla vista della sua maschera dolorosa, l'uomo raggiungeva il banco di vetro e vi si rovesciava sopra di peso. Riavutisi dallo stupore il medico e gli altri presenti si accostavano allora all'uomo e lo sorreggevano in quanto il corpo, già abbandonato dalle forze, stava per rovesciarsi su di un lato e cadere a terra. Lo sconosciuto veniva fatto sedere su di una sedia. € Aiuto, aiuto! — egli trovava ancora la forza di sussurrare — ho bevuto una birra e sto morendo, salvatemi ». Il dott. Damonte avendo compreso che il caso era molto ti i ti 111111111111 r i j 1111111 > 1131111111111 a b i r 111 hu grave si rivolgeva ad uno dei clienti e lo pregava di accompagnare 11 poveretto all'ospedale. Ma mentre il cliente si accingeva ad uscire dalla farmacia per raggiuntale il posteggio presso- il quale aveva lasciata l'auto, si affacciava Bulla soglia un altro signore — Giorgio Berchio, abitante in corso Giovanni Agnelli 103 — il quale aveva un attimo prima avuto- occasione di osservare lo sconosciuto entrare nella farmacia comprimendosi il ventre e aveva seguito dall'esterno la scena che si era svolta nel locale. < Ho la macchina proprio qui a due passi » diceva il nuovo venuto indicando una < Belvedere » che era ferina davanti alla farmacia. Lo sconosciuto, che era pallidis- Simo e che sembrava non dare più segni di vita, veniva sdraiato sul sedile posteriore della vetturetta la quale, alla guida del Berchio, partiva poi a forte velocità in direzione dell'ospedale Mauriziano. Il conducente, durante il tragitto udiva uscire dalla bocca dello sco nosciuto fiochi lamenti. A un tratto il poveretto pronunciava con sufficiente distinzione due parole che poi ripeteva ancora altre volte, ad intervalli di circa mezzo minuto: « Lo giuro, lo giuro, lo giuro ». Il Berchio non perdeva tempo a girarsi per chiedere all'Infermo UlllllMIIIIIIIIIIIII ItlllllllliriHllllllllllllllllH che-cosa egli giurasse: proseguiva a forte andatura in direzione' dell'ospedale. Qui giunto faceva scaricare dai barellieri lo sconosciuto che veniva immediatamente portato nella sala del Pronto Soccorso e sdraiato sul lettino. Gli era al fianco 11 medico di turno dott. Rinaldi il quale cercava di prestargli i primi soccorsi. Purtroppo il sanitario doveva constatare che il poveretto era già cadavere. Il dott. Rinaldi ha rilasciato un referto medico nel quale appare come probabile causa della morte uno « choc » cardiocircolatorio che, tenendo presente anche le parole pronunciate dal poveretto al suo ingresso nella farmacia, può essere stato determinato da congestione dovuta ad una bevanda troppo fredda. Comunque questa è una causa supposta, non certa. Pertanto il dott. Rinaldi ha richiesto, sullo stesso referto, che la salma sia sottoposta a necroscopla. L'agente di servizio di P. S. al Mauriziano cercava poco dopo di identificare l'uomo attraverso i documenti, ma rinveniva nelle sue tasche nolo qualche banconota (complessivamente mille lire) e nessuna ^arta indicante le generalità. Ieri sera a tarda ora egli non era ancora stato identificato — Ieri sera, alle ore 19,30, un uomo di 51 anno è deceduto presumibilmente per sincope mentre era intento al lavoro. La disgrazia è accaduta nel salumificio Rosa posto in corso Unione Sovietica n. 363. Qui lavoravano 11 meccanico Pasquale Tortini e un suo figliolo. Il Pasquale era addetto al reparto caldaie mentre il figlio prestava la propria opera in Una altra sala dello stabilimento. Nel pomeriggio di ieri il figlio aveva necessità a un certo punto di conferire, per ragioni di lavoro, con il padre e si recava pertanto nel reparto caldaie. Egli aveva però la dolorosa sorpresa di trovare il genitore steso a terra, apparentemente privo di vita. Il giovane correva allora nel reparto attiguo a chiamare i compagni di lavoro. Il poveretto veniva accompagnato all'ospedale Mauriziano con una macchina privata guidata dal signor Giovanni Migliori di anni 68 abitante in via Buenos Aires 46, durante il percorso cessava di vivere — Colte nella notte da dolori vio. lentissimi la signora Amelia Cesana, di 52 anni, e la figlia Gina, di 16, abitanti in via Salabertano 89, venivano trasportate verso l'una al Maria Vittoria. Il medico di servizio al pronto soccorso accertava i sintomi di un avvelenamento dovuto probabilmente a cibi avariati e, dopo le prime cure, faceva ricoverare le due donne in osservazione. HIIIllIIIMIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHItllUIIIIt Il signor Cesana, che aveva accompagnato la moglie e la figlia all'ospedale, spiegava che probabilmente l'intossicazione era da imputar© a un piatto di salame crudo che la famiglia aveva mangiato a mezzogiorno, benché dal gusto la carne non apparisse in stato di perfetta conservazione. 11 signor Cesana (non aveva, dopo il pasto accusato (alcun).disturbo. • li farmacista dott. Damonte Simo e che sembrava non dare più pnMp

Persone citate: Amelia Cesana, Berchio, Damonte, Damonte Simo, Giorgio Berchio, Giovanni Migliori, Rinaldi

Luoghi citati: Cesana