Il governo presenterà la legge sulla competenza dei Tribunali Militari

Il governo presenterà la legge sulla competenza dei Tribunali Militari Il governo presenterà la legge sulla competenza dei Tribunali Militari Una nota ufficiosa: "Non potremo che favorire le modifiche in senso più democratico della legislazione vigente,, - Vn progetto in materia è già da qualche anno al Parlamento • Dichiarazione del Guardasigilli: "Secondo logica, il reato di vilipendio al governo non deve essere giudicato dai Tribunali Militari,, Roma, 26 agosto. Fra le diverse proposte di legge che giacciono alla Camera ir. attesa di esame e di deliberazione da molti mesi, se ne trova una che è diretta a sottrarre alla magistratura militare la competenza in materia di reati di diffamazione per mezzo della stampa commessi da appartenenti, a qualsiasi titolo, alle Forze Armate. E' un progetto di legge che risulta nella sua attuale formulazione dalla commistione di tre diverse proposte a suo tempo presentate per iniziativa rispettivamente del deputato comunista Capalozza, del socialista Luzzatto e dei due liberali — attualmente membri del governo — Cortese e Badihi Confalonieri. La proposta cosi unificata è stata presa in esame da alcune delle Commissioni competenti per la materia, e precisamente da quella degli Interni e da quella della Difesa. Nessuna conclusione è stata ancora raggiunta. Per questo può accadere ancora l'episodio, come quello di Bologna, dove il cittadino Silvano Armaroli è stato arrestato dai cara binieri e tradotto alle carceri militari per essere denunciato, in stato di deten zione preventiva, al Tribù naie Militare Territoriale a norma degli articoli SI e 7 (prima parte) del Codice militare di pace che colpiscono il reato di vilipendio al Governo commesso da ap partenenti alle Forze Armate. Armaroli è un borghese, ma, avendo 31 anno e godendo di sana e robusta costituzione fisica, è in condizioni, ed eventualmente in obbligo, di portare le armi. Perciò la legge lo considera alla stregua di un militare potenziale e, còme militare potenziale, lo assoggetta al Codice Penale militare anche se in tempo di pace, anche se si trova in congedo assoluto illimitato. E' una legge che ha la data del 31 ottobre 1941, e questo è come dire che non solo è una legge fascista, ma che è una legge che il fascismo ha promulgato in pieno tempo di guerra, sedici mesi dopo il nostro ingresso nel conflitto. La guerra è terminata, il fascismo è caduto, siamo retti da una nuova Costituzione democratica, ma quella legge è rimasta. Quella legge e in aperta contraddizione con l'art. 25 della Costituzione, il quale sancisce che. « nessuno può essere distolto, dal giudice naturale o precostituito per legge», ma la magistratura militare vede nel disposto della Costituzione soltanto un'affermazione di principio, normativa e non precettiva, che pertanto non limita, allo stato attuale della legislazione, la competenza che le fu riconosciuta nel '41. Anche una sentenza della Cassazione ha riconosciuto la giustez< za dell'assunto dei giudici militari, sicché nessuno li può accusare di eccesso di potere. Tutto legale, dunque, ma anche tutto assurdo. E' il summum jus che si traduce nella summa iniuria, non senza qualche sfuma tura paradossale. Basti riflettere che oggi, in un giornale, converrà, affida' re la trattazione dì ogni argomento polemico ai redattori che siano stati scartati alla leva,- o che già siano usciti dall'età militare I giornalisti ben portanti, validi,' prestanti, potrebbero essere indotti ad astenersi da ogni critica al Governo ed alle altre istituzioni, per non correre il rischio di colleghi già incriminati dalla magistratura militare L'accusa contestata ad Armaroli è di avere scritto il 30 dicembre 1954 che « la storia italiana non ha mai registrato un governo tanto servile ed incapace come l'attuale » ed inoltre: « Que sto è il governo della rissa che cammina sulla via del l'odio, che non disdegna il proposito di sconvolgere i rapporti tra i partiti e fra le classi sociali, tramutando il Paese in un campo di battaglia ». E' una prosa davvero poco commendevole sia dal punto di vista stilistico sia da quello concettuale, che non rientra nelle tradizioni della polemica elegante e corretta, vivace ma misurata; è infine documento d'un cattivo costume libellistico, che vorremmo veder scomparire dal nostro Paese. Crediamo tuttavia che i problemi di costume e di csgslcccscstcczespvsplcamscaacagspdptasps creanza politica, di discussione e di linguaggio non si risolvano con le sentenze d'un Tribunale Militare, con un mandato di cattura, con l'intervento dei carabinieri. C'è un'opinione che giudica, ci sono avversari nel dibattito politico che -possono controbattere, si può concepire l'intervento di organi professionali, come i collegi dei probiviri, che richiamino all'osservanza d'una maggiore- dignità e compostezza. Come ipotesi estrema varrà pur sempre meglio il Tribunale Civile, secondo la lettera e lo spirito della Costituzione, per conoscere delle eventuali esorbitanze polemiche commesse da borghesi su argomenti borghesi. Crediamo di poter affermare che di questo parere sia lo stesso governo, dato che questa sera l'ufficiosa agenzia Italia si affretta ad avvertire che il potere esecutivo è del tutto estraneo all'atto giudiziario di Bologna, « compiuto dalla magistratura militare nella sua piena autonomia ed indipendenza ». L'agenzia stessa si preoccupa di far notare che tutte le denunce presentate ai Tribunali Militari in que sti ultimi mesi « risalgono a periodi precedenti al luglio scorso » : e questo è come dire che si tratta di una eredità che il governo Segni si è trovata sulle spalle, senza averne alcuna meno ma responsabilità. Questo governo, anzi, « nello spirito di quella volontà di adeguamento costituzionale che il Presidente del Consiglio già espresse in sede di dichiarazioni programmatiche, non potrà che favorire le modifiche in senso più de mocratico della vigente le gislazione in materia ». E' l'annuncio d'un buon proposito che certamente rallegra i cittadini, ed è quasi un impegno a sollecitare da parte del Parlamento l'esame e l'approvazione della proposta di legge Capalozza-LuzzattoCortese-Badini Confalonieri. Tra le leggi più urgenti questa appare, difatti, co- me urgentissima. C'è, nel nostro governo, un ministro — l'on. Gonella — precisamente incaricato di sovrintendere all'attuazione della Costituzione: ci auguriamo che l'episodio di Bologna contribuisca ad indicargli la misura e l'importanza del suo compito, dato che esso viene ad indicare, attraverso un caso limite, la gravità del « vuoto » costituzionale. Vittorio Gorresìo

Persone citate: Armaroli, Badini Confalonieri, Capalozza, Confalonieri, Gonella, Luzzatto, Silvano Armaroli

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma