L'estate costa quanto una guerra di Arrigo Benedetti

L'estate costa quanto una guerra PBOVVEP1MEMTI STRAORDINARI PER LA CIRCOLAZIONE L'estate costa quanto una guerra S'arresta per un attimo il fruscio del traffico sull'Aurelia: due giovani sposi giacciono stritolati sull'asfalto - Ferocia della motorizzazione: lo stillicidio di sangue ha la stessa intensità in tutta la Penisola - Ma i giovani dimenticano presto (Nostro servizio particolare) Camaiore, agosto. Oggi è domenica, l'estate scende verso l'autunno. Dalla finestra del secondo piano osservo alcuni ragazzi tra i quindici ed i vent'anni che siedono sotto i pini. Parlano sottovoce, leggono giornali sparsi per terra; sembrano annoiati. Gli altri giorni a quest'ora erano già partiti. Correvano verso i campi di tennis che costeggiano la strada nazionale n. 1, l'Aurelio, oppure verso le osterie delle colline a mangiare olive, salame, pane. Per domani lunedì, avevano deciso di correre coi loro motoscooters verso il golfo della Spezia per una partita di pesca subacquea. Invece ora hanno deciso di rinunciare alla gita, sebbene la prospettiva di trascorrere la giornata a casa li annoi. Ed è una noia cui si mescola una grande tristezza. * * ' A questo punto occorre ch'io ricostruisca gli avvenimenti di ieri sabato. La maggior parte dei ragazzi si trovava al tennis. Osservavano il magro e biondo allenatore che istruiva un ragazzo di quattordici anni. I maschi, come usa quest'anno, accendevano le sigarette coi fiammiferi da cucina. Alle quattro e mezzo in punto, quando la loro immaginazione venne improvvisamente sconvolta, non avevano ancora deciso ciò che avrebbero fatto per finire in maniera nuova ed emozionante la giornata. Dall'Aurelia arrivava il fruscio del traffico proprio d'ogni fine settimana. Ad un tratto non so che cosa udirono. Forse un grido, forse il rumore di frenate mostruose. Fatto sta che corsero verso la strada stata¬ le, tutti insieme,, già pallidi. Frank e Reidun Nymegaard giacevano sull'asfalto. I due autotreni che incrociandosi li avevano stritolati erano immobili sui margini della strada. Diecine d'automobili italiane e forestiere erano ferme. Partiti dalla Spezia in motocicletta poche ore prima, i due giovani sposi norvegesi, giunti al passaggio a livello di Querceta, avendolo trovato chiuso erano passati sotto le sbarre a piedi, tirandosi dietro la lon 350 Li.eccitava forse il fresco della Toscana marittima. Probabilmente la loro immaginazione s'eccitava ad ogni cosa che ricordasse loro Ravvicinarsi del sud italiano. Ouidava la giovane Reidun, lieta delle grandi file di pioppi lungo là strada. Subito dopo Pietrasanta, procedendo verso mezzogiorno, s'incontra un rettilineo inebriante per chiunque possieda un mezzo meccanico da sfruttare. All'altezza di Motr.oni però, il viaggiatore s'imbatte in una curva difficilissima, seguita, da un nuovo rettilineo ancora più ombroso ed ancora più invitante alla velocità: Così l'ostacolo d'un grosso autotreno da sorpassare non spaventò la giovane norvegese. Questi difficili sorpassi forse le parevano una prova d'abilità cui non voleva sottrarsi. Si spostò a sinistra, accelerò: un altro autotreno veniva da sud col passo sfacciato che questi mostruosi veicoli hanno anche se corrono su strade sproporzionatamente anguste per la loro mole... L'Aurelia nella maggior parte'del suo percorso è vergognosamente stretta. I Zauori in corso qua e là non ne diminuiranno la pericolosità. Nel tratto fra Massa e Viareggio, per esempio, quando due .autotreni s'incrociano non lasciano posto ad un ciclista o ad un motoscootcrista. Il pedone per salvarsi deve aggrapparsi ai tronchi dei pioppi. Sull'asfalto erano i corpi dei giovani sposi. Un album scivolato via dai bagagli s'era aperto; mostrava Frank e Reidun il giorno del matrimonio. Non esistevano altre testimonianze della loro giovanile avvenenza. I loro volti erano ormai sfigurati. * * Questa svagata gioventù balneare legge poco i giornali. Giovani di vent'anni tutto al più rubano i fumetti dei fratelli minori. Stamani domenica invece non sono stati ricercati soltanto i quotidiani di' Firenze o di Livorno, ma anche quelli di Roma, di Milano, di Torino. E n'è venuto fuori il quadro terribile che spiega la grande mestizia che domina una comitiva per lo più disattenta. « Una ragazza austriaca in fin di vita a Lerici », dice un titolo; <Una corriera ha brutalmente buttato a terra un giovane barrocciaio nelle vicinanze di Torre del Lago », si legge più avanti. Il superstite d'una antica professione è caduto quasi ad indicare la ferocia della motorizzazione in un paese che non è cosciente dei problemi che essa comporta. I giornali delle altre regioni non danno notizie diverse. Lo stillicidio di sangue ha la stessa intensità in tutta la penisola e già le isole ne sono toccate. Quante vite umane costa la splendida estate italiana t Lo stillicidio è continuo. Il .ieI™le:J™lì™ Lì\Jdei ragazzi che oggi non han no coraggio di saltare sui lo ro veicoli per correre da un punto all'altro della costa, si diffonde nell'intiera peni-sola. Accanto alla battaglia contro la miseria delle popolazioni meridionali, c'è anche quest'altra battaglia cui partecipa l'intiero Paese. Di fronte alle manifestazioni della miseria, come di fronte a quelle delVinclemenza del cielo, Po- Rdmntitogmspnvisorio, episodico. E' il terrò re degli animali colpiti dalla folgore. Dopo il primo sbigottimento i superstiti dimenticano. Eppure quello della sicurezza stradale è un tema che dovrebbe commuovere l'intiero Paese. Non riguarda soltanto chi .possiede un motore ma anche i pedoni. Non solo chi lia modo di concedersi le vacanze estive ma anche coloro che restano a casa. Il barrocciaio di Torre del Lago, ucciso ieri sera attendeva ai suoi consueti lavori. Superstite di una quieta e provinciale Italia, non è morto per essersi abbandonato alle frenesie del Ferragosto. La diffusione dei micromotori sta quasi eliminando il pedone dalle nostre strade. Dopo secoli di vita cittadina, l'italiano di città ha scoperto la natura; dopo secoli di segregazione rustica, il contadino si va abituando alla gita domenicale e talvolta serale nel centro cittadino più vicino. Il turismo degli stranieri in Italia cresce ogni anno. Que*to stesso giornale ha pubbli- caio nei giorni scorsi le stati- pinione pubblica è ormai ag- leguerrita; mentre lo spavento eche domina gli italiani d'ogni1 cceto cui capiti di assistere ad j launa sciagura stradale è prov-\ cinnasvladvtammnttccvdssslularrAes< 1stiche di questa crescita che però s'arresterà, se addirittura non diminuirà l'afflusso di automobilisti e di motociclisti ai nostri confini, il giorno in cui gli stranieri s'accorgeranno che il nostro è un Paese pericoloso. Frank e Reidun Nymegaard se invece di scendere verso il nostro sud si fossero diretti verso la Francia avrebbero corso forse meno rischi. Avrebbero attraversato la Francia percorrendo strade ampie e mai sovraccariche di traffico data la ricchezza e la varietà della rete stradale francese. In Spagna avrebbero trovato che gli svantaggi della povertà stradale sono ampiamente compensati dalla modestia del traffico. La nostra strada è ancora quella che i romani tracciarono e che Napoleone migliorò. La dittatura aprì nuove strade ma incapace d'intuire i lineamenti dell'avvenire ne costruì di adatte non al 1955 ma al 1915. Oggi si fanno progetti, si promettono autostrade da Milano a Napoli via PilmdpdfgssusFFA11AAAAA Roma, da Torino a Venezia, da Trieste a Bari, da Palermo a Catania... I progetti sono discussi, vengono modificati continuamente tenendo conto delle esigenze elettorali degli uomini più influenti della maggioranza governativa. Nessun borgo tra Milano e Napoli, quando ode parlare d'una nuova arteria che congiunga le due grandi città, accetta di essere trascurato. Infine man cano i denari e più dei denari la fantasia, yorrei avere un ministro in carica su questo terrazzo. Gli indièherei i ragazzi che siedono tra i pini, lo costringerei a constatare e a capire la tristezza che oggi c'è sui loro volti. Nei loro occhi è ancora la tragedia di ieri e il ricordo di Reidun così come l'hanno vista nella fotografia scivolata sull'asfalto. Nella loro anima c'è angoscia, frutto del timore d'un avvenire assurdo. E non avviene soltanto qui. Purtroppo, chissà in quanti punti del nostro Paese c'è gente con gli occhi ed il cuore carichi di'paura. Domani però i fantasmi estivi svaniranno, Frank e Reidun saranno dimenticati. Questi ragazzi, ora decisi a lasciare i motoscooters a casa, progetteranno nuove gite lungo la costa del Tirreno. E la guerra micidiale continuerà. Fossi un ministro proporrei un Consiglio straordinario. All'ordine del giorno dovrebbe esserci un argomento solo: la sicurezza delle comunicazioni. Arrigo Benedetti

Persone citate: Aurelia, Pietrasanta