Si sta placando la guerriglia ma la tensione resta angosciosa di Francesco Rosso

Si sta placando la guerriglia ma la tensione resta angosciosa Nel Marocco paarallmxato dallo stato d'assedio Si sta placando la guerriglia ma la tensione resta angosciosa Atti di sabotaggio senza, vittime nei centri urbani -Se l'estrema destra otterrà la vittoria negli incóntri di Aix, nulla potrà impedire un nuovo bagno di sangue (Dal nostro inviato speciale) Casablanca, 25 agosto. Nessun grave incidente ha turbato oggi la giornata ma* rocchina. Si sono dovuti lamentare alcuni incendi appiccati da elementi arabi indipendentisti a fattorie e negozi di francesi, e l'abbattimento di numerose centinaia di pali telefonici che hanno intralciato le comunicazioni, ma nessuna vittima è stata segnalata fino a questa sera. Ciò non significa che la calma sia ritornata in Marocco: una specie di bonaccia che prelude alla tempesta grava sulle città paralizzate da un coprifuoco di dodici ore e sui piccoli centri di campagna, dove i coloni francesi — autorizzati dalle autorità, ad armarsi — montano continuamente la guardia e sparano a vista sul primo arabo che vedono approssimarsi con fare sospetto. L,'inquietudine che domina la vita marocchina è determinata dalla lotta, entrata nella fase acuta, tra il Residente Grand vai da una parte, a cui si rivolgono gli indipendentisti marocchini e una non trascurabile parte di francesi ed europei, che desiderano un radicale mutamento della politica seguita finora dalla Francia in Marocco, e dall'altra i francesi uniti nell'associazione Présence Frangaise, che invece reclamano misure drastiche, ed anche il ricorso all'estrema violenza, per ridurre *alla ragione » gli arabi. I colonialisti, approfittando del luttuoso incidente aereo in cui è morto il gen. Duval, comandante supremo delle forze francesi in Marocco, hanno imposto maggior veemenza alla loro campagna cóntro il Residente Grandval, accusandolo non .solo di di aver « fomentato » i torbidi culminati con la giornata di terrore . del 20 agosto, ma di aver « organizzato il complotto » idi citi sarebbe stato vittima il gen. Duval, il quale — sostenitore della politica « di prestigio colo[niale » seguita in questi ultimi anni dalla Francia'— sfavai . a organizzando una feroce repressione contro i .nazionalisti. La lòtta tra1 le due correnti politiche è giunta al punto di rottura ieri durante i funerali del gen. Duval; accolto dagli urli e dai fischi della folla, il Residente Grandval guasi non ha potuto tenere l'orazione /«nebre per lo scomparso. Contemporaneamente il gen. Leblanc, capo dell'amministrazione civile e della polizia, ha abbandonato la cerimonia funebre in segno di protesta contro il Residente, e in serata ha presentato le sue dimissioni. Il gesto del. gen. Leblanc aveva lo scopo di far precipitare la situazione ed-indurre il Residente Grandval a dare egli stesso le dimissioni, cosa che probabilmente è,avvenuta, ma che è stata finora mantenuta segreta. Un comunicato di Edgar Faure,- infatti, dichiara che *-fino a questo momento » Grand-uà! non ha dato le dimissioni, né c stato rimosso dalla sua carica. E' però opinione comune che si tratti soltanto di una. dilazione di qualche giorno per non togliere ogni valore ai colloqui di Aix-les-Bains, giunti ormai nella loro fase conclusiva. Sembra comunque, a giudicare dalle parole dei capi responsabili delle varie correnti politiche, che il tentativo di riforme di Grandval sia fallito, e che la corrente dei tradizionalisti francesi, fautóri dei metodi « duri » e delle repressióni dei ribelli con il controterrore, abbia ripreso il sopravvento. Si fa già addirittura il nome di colui che dovrebbe sostituire Grandval nella carica di Residente: si parla del gen, Béthouart, senatore rappresentante dei francesi del Marocco all'Assemblea. Il sen. B thouart è stato convocato ad Aix-les-Bains come rappresentante della tendenza del colo nialismo tradizionalista fran cese, ed ha fatto dichiarazioni che non lasciano dubbi sulla linea politica che seguirebbe, qualora fosse chiamato alla carica suprema. I colonialisti francesi, per giustificare la loro intransi genza contro le aspirazionarabe, sostengono che dietro ai moti indipendentisti. dell'Istiqlal e del partito democratico indipendente, si cela il co munisyno internazionale, che salterebbe fuori al momento opportuno per privare i francesi delle loro proprietà in Marocco Gli indipendentisti replicano — ma senza che i loro nemici vogliano sentir ragione — che nel loro movimento diretto ottenere la liberta amministrativa e politica del Marocco possono esserci anche elemen ti comunisti; si tratta però di aliquote trascurabili, che non potranno mai avere un peso nella vita del Paese. I musulmani, dicono gli indipendentisti, sono contrari per natura per religione al marxismo comunista, e lo provano i molti Paesi arabi, tra cui l'Egitto e l'Iran, in cui il comunismo non ha avuto fortuna nonostante l'intensa ptonaganda. lezlipqpndstinctBagsltstrd1nmaZeprcsdcngpe\ha i li'inti Al punto a cui sono giunte a d i a le cose, si prevede che la fazione conservatrice e colonialista riprenderà ancora il sopravvento in Marocco, con quali conseguenze 6 difficile prevedere. La sola concessione, a quanto risulta, che sono disposti a fare ai marocchini, la destituzione dell'attuale sultano Ben Arafa per sostituirlo con un altro; ma non intendono in nessxm modo accedere alla richiesta di rimettere sul trono degli sceriffi Ben Yussef, destituito «tue anni or sono. Anche la richiesta fatta dagli indipendentisti, di un Consiglio di reggenza per definire la questióne dinastica ed attuare le riforme sociali, non è stata accolta dai tradizionaliti, i quali — oltre al gen. Béthouart — hanno fatto parlare ad Aix-les-Bains il Pascià di Marrakech che, nonostante 10 scacco subito con la defezione delle tribù Zaian passate al movimento indipendentista e autrici delle stragi di Oued Zem e Kouribga, continua ad essere considerato l'uomo più potènte del Marocco. Egli sarebbe capace di sterminare, con le tribù di berberi che gli sono rimaste fedeli, le masse di operai, contadini, manovali che — stivati nelle medine e nelle bidonvilles a vivere peggio degli armenti — reclamano più untane condizioni di vita e di lavoro. Qualsiasi indirizzo prendano gli avvenimenti — resti cioè al potere il Residente Grandval, lo sostituisca un conservatore — nelle prossime giornate farà molto caldo in Marocco. Entrambe le fazioni politiche sono, decise a mantenere con la forza le proprie idee, e 11 terrore marocchino, se Grandval se ne andasse, o U controterrore francese, se egli rimanesse, possono provocare ancora giornate sanguinose in questo martoriato Paese. Francesco Rosso

Persone citate: Duval, Edgar Faure, Leblanc, Yussef