Oggi è per il Marocco il giorno della grande paura di Sandro Volta

Oggi è per il Marocco il giorno della grande paura Esstx*&mo tentativo franceare pei» pi>eyejn/i>e ila m*£vo1umìomig Oggi è per il Marocco il giorno della grande paura Il governo di Parigi ha convocato per lunedì ad Aix-les-Bains i capi di tutti i partiti nazionalisti Sembra il preludio alla deposizione del Sultano - Saranno evitati cosi gli incidenti -di piazza? (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 agosto. Il Residente Grandval ha lasciato per 24 ore il Marocco per un viaggio-lampo a Parigi ed ha partecipato oggi alla riunione del direttorio ministeriale, che ha assunto la piena responsabilità del problema marocchino per far fronte all'estrema gravità della situazione. Di questo comitato, al quale il governo aveva delegato ieri tutti 1 propri poteri, fanno parte cinque persone: il presidente del Consiglio ed i ministri Antoine Pinay (Affari esteri), Pierre ' July (Affari marocchini), Robert Schuman (Giustizia) e 'il generale Koenig (Difesa nazionale). I cinque hanno passato l'intera giornata in riunione col Residente Grandval, che è poi ripartito in serata per Rabat. Le loro discussioni sono state vivaci e, in certi momenti, per sino violente, e perchè Pinay e il generale Koenig hanno cercato di difendere fino all'ultimo momento la posizione del sultano Ben Arafa, .che è di fatto ormai insostenibile. Particolarmente appassionata è stata la difesa del generale Koenig, che è arrivato addirittura ad accusare Grandval di avere un partito preso co,ntro l'attuale sultano e di aver lavorato fin dal suo arrivo in Marocco per il ritorno sul trono del vecchio sultano, Mohammed Ben Yussef, che il governo Lanlel destituì due anni or sono. Ma gli argomenti dei sostenitori di Ben Arafa sono improvvisamente crollati oggi, con la pubblicazione di un documento di un'importanza eccezionale. Si tratta di un telegramma datato 14 agosto 1953, ossia sei giorni prima dèlia deposizione di Mohammed Ben Yussef, con cui Bldault, allora ministro de gli Csteri, dava istruzioni al Residente generale della Francia in Marocco. Da questo documento ufficiale, rivelato dal numero uscito oggi del settimanale l'JSa> press, risulta che Bldault aveva dato disposizioni per «impedire immediatamente al Glaul, pascià di Marrakesc, le sue manovre per destituire Ben'Yussef e sostituirgli Ben Arafa; odlundrozcmctnagsacczcddosnsssFqegdAdcplaiiiii ordinare agli altri pascià « caid di rientrare lmmedlamente nelle loro circoscrizioni e di non uscirne più senza autorizzazio-, ne; impadronirai, se possibile, della persona di Éen' Arafa e ricondurlo a Fez; opporsi ad ogni sollevazione di bande >. A conclusione di queste istruzioni, Bldault aggiungevai < Le conseguenze di un pronunciamento potrebbero essere incalcolabili. Forti dell'adesione ottenuta dal sultano Ben Yussef, noi dobbiamo far fronte ad una anarchia che Darebbe,il rinnegamento di mezzo secolo di presenza francese nel Marocco >. GU ordini che Bidault dette allora a nome del governo francese, non vennero eseguiti perchè i funzionari della Residenza, solidali con gli interessi del colonialisti, favorirono il colpo di Stato. Però la pubblicazione del documento ha fatto cadere ora gli argomenti di coloro che si erano finora opposti al ritorno di Mohammed Ben Yussef sul trono, affermando che ciò sarebbe stato contrario al prestigio e agli interessi della Francia. La inconsistenza di questa tesi è risultata tanto più evidente, perchè proprio George Bldault è diventato ora uno del più decisi sostenitori di Ben Arafa e dei più decisi avversari di Grandval. Ad ogni modo il colpo di scena, provocato dalla pubblicazione, ha scosso la posizione sostenuta dal generale Koenig, cosicché Edgar Faure è riuscito a far approvare il suo punto di vista. E' stato dunque deciso che, a partire da lunedì, i « cinque > si incontreranno ad Aix-lesBains con una delegazione formata dai rappresentanti di tutte le tendenze politiche maroc chine, incluso il nazionalista Istiqlal. Le conversazioni do vranno gettare le basi di un tecordt- completo, per effettuara un grandioso piano di riforme politiche, economiche e sociali, attraverso il quale possa essere ristabilita l'amicizia fra i due popoli. La conferenza di Aix-lesBains scavalca le prerogative del sultano? Formalmente no, perchè Edgar Faure ha dichiarato: «Niente impedisce a Ben Arafa di proseguire parallela¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiniiii hi mente le sue consultazioni per cercare di costituire un ministero di unione nazionale; le due cose non sono affatto Incompatibili ». In realtà, però, la decisione presa stasera dal direttorio dei « Cinque > ha messo 11 sultano completamente fuori def giuoco. La sua situazione è del resto diventata insostenibile e, al punto in cui sono arrivate le cose, difficilmente 11 sovrano potrebbe ormai formare un ministero, anche soltanto coi suoi partigiani. Da tutti i centri del Marocco arrivano infatti messàggi firmati dai suol vecchi sostenitori, che ora lo sconfessano e ne chiedono l'abdicazione. Ed un simile movimento sarebbe impossibile contenerlo con misure di forza. La notizia delle decisioni prese stasera a Parigi potrà evitare che questo movimento esploda domani, secondo anniversario del giorno in cui venne deposto il sovrano legittimo, in gravi moti di piazza? E' possibile perchè 1 capi dell'Istlqlal, del partito democratico di indipendenza e degli altri raggruppamenti popolari faranno tutto il possibile per calmare le masse e non compromettere con nuove violenze la possibilità offerta loro dalla conferenza di Aix-les-Bains. Però la tensione è arrivata a un punto tale che non sempre 1 capi sono ancora in grado di controllare le masse. Nuovi sanguinosi disordini con numerosi morti e feriti, al sono infatti ripetuti anche oggi, vigilia della data fatale, a Casablanca, a Kenlfra e in altri centri minori. Se, con la loro decisione, i < Cinque > saranno riusciti a salvare domani la situazione, bisognerà proprio dire che il salvataggio è venuto alla ventiquattresima ora. Sandro Volta Un gruppo di marocchini sospetti arrestati e guardati a vista dalla polizia araba e dal «commandos» francesi nell'interno di un fortino a Derb Chalet (Telefoto)