Masse di indiani ai confini della colonia portoghese

Masse di indiani ai confini della colonia portoghese SI RIPETE W<A «MARCIA DELLA IKON-VIOLENZA» CONTRO GOA Masse di indiani ai confini della colonia portoghese Sarebbero già avvenuti i primi scontri sanguinosi - Si teme per domani un nuovo massacro - Le grandi città paralizzate dalle dimostrazioni di protesta; bloccati a Calcutta anche i treni (Nostro servizio particolare) Nuova Delhi, 17 agosto. I « satyagrahi », gli apostoli della « non-violenza », stanno accendendo di furore mistico tutta l'India. Patrocinano scioperi, alimentano dimostrazioni, minacciano addirittura di mettere in crisi il governo del Pandlt Nehru, colpevole di acquiescenza verso 1 portoghesi che rifiutano di restituire all'India le regioni di Goa, di Damao e di Din. Ieri hanno messo a soqquadrò tutti 1 grandi centri indiani,, dal -Mare Arabico al Golfo del Bengala, paralizzando attività e traffico, devastando tutto ciò che intralcia i loro cortei, appiccando il fuoco finanche ad indumenti di taglio occidentale, perchè il Portogallo è occidente e nell'occidente si trovano le grandi potenze che nulla fanno per convincere 1 portoghesi a lasciare i possedimenti in terra indiana. Oggi la tensione non è stata da meno. Minore il numero delle città paralizzate da turbe di dimostranti, ma alto come quello di ieri il tono delle proteste e ancora più drammatica l'ingiunzione al govèrno perchè faccia qualcosa, qualunque cosa, per mandare via i portoghesi. Nella scia delle dimostrazioni dei « satyagrahi », hanno trovato, posto e alimento gli attacchi dei comunisti, dei socialisti e dei partiti di destra contro Nehru. Al Congresso una mozione accusa Nehru di svolgere una politica che ha unicamente il potere di compromettere la lotta della nazione indiana per la libertà di Goa, e chiama il Pandlt corresponsabile del « massacro di lunedì». Nelle piazze di tutti 1 principali centri gli ora' tori dell'opposizione si alternano ai «satyagrahi» per deplorare il governo: si organizzano raduni di massa, come quello di stasera a Calcutta, durante il quale una folla carica di esaltazione ha detto che la sola maniera di risolve; re la questione dei possedimenti portoghesi è il ricorso ad una azione militare. In attesa della quale al stanno organizzando altre «marce pacifiche» verso Goa, Damao e JDiu. Anche 11 Times of India, 11 più autorevole dei giornali indiani, ha avuto oggi parole durissime per Nehru: ha scritto che la sua è una politica di « ri¬ liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nuncia», aggiungendo: «Fra l'atteggiamento di Nehru e quello della nazione, c'è un baratro ». E le dimostrazioni e gli scioperi di ieri e di oggi lo confermano In buona misura. Oggi la capitale è rimasta piuttosto assente nel coro di proteste, che « satyagrahi » e gruppi di nazionalisti d'ogni colore hanno levato in tutto il paese. L'attività, dopo i tumulti di ieri, è stata in massima parte ripresa, e la polizia ha stroncato sul nascere ogni avvisaglia di torbidi. Non così a Bombay e specialmente a Calcutta. Dagli uffici del governo, Nehru è stato per tutta la giornata in contatto con i governatori delle varie regioni, sollecitando continue informazioni sul decorso della febbre che si va sviluppando nel paese. E' preoccupato, hanno detto fonti attendibili. Si ritiene, anzi, che presto il Primo Ministro uscirà dal quietismo della «non violenza », ereditato dal Mahatma Gandhi, per rivolgere un appello alle grandi potenze occidentali, sollecitandole a persuadere il governo di Lisbona a rinunciare ai suoi possedimenti indiani. Con gli occidentali se la sono presa vivacemente anche 1 dimostranti, che hanno tempestato per tutta la giornata e per tutta la sera a Calcutta, a Bombay, a Nagpur, a Haiderabad, e finanche a Simla, sul contrafforti dell'Himalaya. Ma sono state le turbe in azione a Calcutta quelle che hanno causato oggi le maggiori apprensioni per il governo. Paralisi totale. Hanno potuto funzionare soltanto gli ospedali e le centrali elettriche. I dimostranti hanno bloccato anche i treni, sradicando spezzoni di binari, e hanno provocato pure una drastica riduzione di servizio negli aeroporti. A Bombay, meno. chiasso, ma tensione altrettanto alta, In tutte le città del Bengala non hanno funzionato gli uffici; dovunque si sono fatti plani per la nuova serie di marce verso i territori portoghesi Una, spettacolosa, è già in programma per dopodomani. Ma già da stamane gruppi di « pacifici invasori», sono in movimento verso Goa, Dame» e Dlu, Il < movimento di liberazione», che ha il suo quartler generale a Belgaum, nelle vicinanze di Goa, ha reso noto che questa volta nessuno fermerà i « satyagrahi » e tutti quegli al¬ iiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii tri che alla marcia dimostrativa decideranno di unirsi. E' stato segnalato in serata uno scontro al gonfine di Goa, dove un gruppo di dimostranti tentava di entrare: si parla anche di vittime, ma non si ha conferma attendibile in proposito. E' certo invece che una colonna di mille e cinquecento < satyagrahi » è giunta stasera a una quarantina di chilometri da Goa, dopo aver marciato per settantadue ore sotto una pioggia sferzante. Sono la avanguardia della marea che venerdì dovrebbe abbattersi su Goa. a. p. iimmmiiiimiiiiiiiiiiiiiimiiHiiimiiiiiiiiiimi Due scene del violenti scontri a Bombay. La polizia è Intervenuta con i bastoni e con gli Idranti per disperdere la folla che attaccava il Consolato portoghese (Telefoto) iiiiiMiiimmmiiM

Persone citate: Mahatma Gandhi, Nehru