La moglie del multimilionario Saccinni chiede la separazione per maltrattamenti

La moglie del multimilionario Saccinni chiede la separazione per maltrattamenti Le pessime vacanze di chi vinse il più grosso "13,, al Totocalcio La moglie del multimilionario Saccinni chiede la separazione per maltrattamenti "I 240 milioni hanno guastato l'animo di mio marito, che vuol farla da padrone,, - Il Presidente del Tribunale, dopo un estremo tentativo di conciliazione, obbliga il Saccinni a versare 150 mila lire al mese alla moglie - La serenità della famiglia sconvolta dalla fortuna I milioni del Totocalcio hanno portato l'infelicità in casa di Nicola Saccinni, l'ex barista di via Milano. Da quando sono diventati ricchi marito e moglie non sono più riusciti a comprendersi. Non più la serenità di un tempo, ma nervosismo, stanchezza, insoddisfazione, litigi, La moglie, la signora Carlotta Bergamasco, ha deciso di separarsi. Ora i due coniugi vivono in due case diverse. Lui nel vecchio alloggio di via Conte Verde 2, solo. Lei, con le figlie Luisa di 23 anni ed Irene di 17, presso una parente in via Revello 4. Dirà il Tribunale se la colpa della incapacità di vivere insieme deve attribuirsi alla moglie o al maritp. Per intanto il presidente dott. Germano ha accordato alla signora Carlotta un assegno provvisorio mensile di 150 mila lire. Perchè I coniugi Saccinni si sono separati? Il marito ha 46 anni, la moglie quattro di meno. SI erano sposati nell'ottobre del '35 civilmente, e nel '41 in chiesa. Vita non facile, specialmente per 1 primi tempi. Vendevano nei mercati guanti ed oggetti di chincaglieria, poi apersero un negozio. Lui girava i grossisti e contrattava la merce, lei dietro il banco dal mattino alla sera, mascherando con un sorriso la stanchezza, sempre gentile con i clienti. Forse i loro caratteri non sempre si accordavano: però il lavoro di tutti i giorni, le preoccupazioni, piccole e grandi, l'affetto per le due barn- alutavano a superare 1 bine 11 dissidi. Ultimamente avevano aperto il piccolo bar all'inizio di via Milano, sotto i portici all'angolo con via Garibaldi. Ùn bugigattolo, ma in buona posizione di passaggio. I coniugi si alternavano alla cassa, il guadagno non mancava. Anch'essi parlando con i clienti dl- a cevano : « Ci vorrebbero 1 milioni del Totocalcio». Non ne pretendiamo tanti: trenta quaranta che siano su indenti per poter cambiar vita ». Quando sui giornali leggevano le disavventure di molti ricchi del Totocalcio esclamavano anch'essi: «Venissero a noi, i milioni. Sapremmo come impiegarli ». Credevano di saperlo e si illudevano. Ogni domenica sera controllando le schedine si rammaricavano : < Possibile che la fortuna non si ricordi mai di noi? ». Alla prima settimana di ottobre dello scorso anno il cassiere della editrice Paravia, Ugo Gaudier, abituale cliente del bar, insistette perchè il Saccinni giocasse con lui una schedina. « Ma se non sono fortunato lo ». « Per quel che costa, giochiamo insieme ». E vinsero: il loro 13 fu l'unico in tutta Italia. Ebbero notizia di aver indovinato tutti i risultati verso le 19 di domenica 10 ottobre. Ma non pensavano di aver guadagnato tanti milioni. Glie lo dissero 1 giornalisti. I due vincitori si erano giurato di non far parola con nessuno, ma 11 Saccinni non potè contenere tutta la sua gioia. Chiuse tmppo presto il bar, salutò i conoscenti con troppa espansione. Se non parlava la sua bocca, l'Intera figura gridava la felicità per la vincita. I giornalisti lo scovarono poco prima della mezzanotte. « Duecento cinquanta milioni?» «Ma che dite?». Diede un bacio al Gaudier, che era a casa sua, abbracciò la moglie, strinse al petto le due figlie. Era raggiante. « Sono felice. Viva 11 Totocalcio. Siamo ricchi ». Quella sera stessa vennero le prime preoccupazioni. Duecentocinquanta milioni? Centoventicinque a testa? Ed il fisco? Giornalisti e fotografi se ne andavano e Nicola Saccinni imprecava alla sua incapacità di custodire il segreto. Davanti ai suoi occhi appariva lo spauracchio della Vanoni. Allora si affrettò a dire che la schedina era stata giocata in sei persone. « La vincita è inferiore e quanto credete. Siamo in sèi. Pubblicatelo che siamo in sei ». Ugo Gaudier seppe rimanere nell'ombra, tornando al suo lavoro, prendendo i pasti, solo, al solito ristorante; Nicola Saccinni rimase sconvolto. Aveva desiderato 1 milioni e ne erano venuti tanti. iiiiiiiiiiii>iiiiiiiifiiiifiiiiiitfii(iiiiiiiiiiiiiiii(iiiir< o r e o a e n n n e Come impiegare quella improvvisa ricchezza, Come vivere ora? La notte della domenica nessuno dormi nell'alloggio di via Conte Verde 2: non i coniugi, non le figlie. Il giorno seguente non osarono muoversi di casa sapendo che tutti li avrebbero additati: eccoli i fortunati, eccoli 1 milionari. Sentivano che tutti li invidiavano. Il lunedi cominciò la processione dei postulanti. Mille persone volevano consigliare come impiegare con ottimo frutto la vincita: mille persone si appellavano alla loro generosità, al loro buon cuore per avere un aiuto. Le lettere arrivavano a mucchi. I coniugi Saccinni avrebbero voluto andarsene da Torino, ma non sapevano decidersi di staccarsi da via Conte Verde, da via Garibaldi, da via Milano. Non dormivano, non sapevano come respingere tutta quella gente che si affollava attorno alla loro fortuna. Non avevano più pace. Stanchi, ossessionati, preoccupati. Il nervosismo si impossessò di loro. I dissidi, che un tempo il lavoro aiutava a sedare, tornarono vìvi, inaspriti dalla nuova situazione. La moglie, rivolgendosi al Tribunale per ottenere la separazione, ha scritto che « i milioni hanno pervertito l'animo del marito, il quale pretende di farla da padrone ». L'ex barista di via Milano divenne il riverito signor Saccinni. Quante nuove amicizie gli si offrivano, quanta gente si diceva onorata della sua compagnia. La moglie era tutt'altro che soddisfatta dalle relazioni che legavano il marito, allontanandolo dal cerchio famigliare. Si lamentava e le figlie le davano ragione. Non più pace, ma rapporti tesi. Per un nonnulla parole dure e continue accuse. L'esasperazione travolse i due coniugi al principio di giugno. La moglie intervenne a difesa della figlia maggiore. Pare che il Saccinni avesse afferrato la giovane Luisa per il collo: quando vide che là moglie tentava di trattenerlo, si rivolse contro di lei. La signora Carlotta dovette farsi medicare al San Giovanni. I giornali pubblicarono la notizia. La signora Carlotta si rivolse alla polizia: verso il 10 di giugno, abbandonò la casa di via Conte Verde, La seguirono le figlie. « Se guadagnassimo al Totocalcio, potremmo anche noi goderci <iiiiitittiiiiiiitiiiiiiiciiiiiiiiiti(iiiiiitiiiiiiiiiiiHn un po' le ferie » dicevano un anno fa i due coniugi. < Non possiamo lasciare il bar e slamo sempre qui, se vogliamo guadagnarci la pagnotta. Ab, se venissero i milioni ». I milioni sono venuti a valanga, ma hanno portato pessime vacanze. Non al mare, non in montagna, ma in città tra gli studi degli avvocati per preparare la causa di separazione. L'ultimo tentativo di conciliazione lo ha fatto il Presidente dott. Germano il 2 luglio scorso. Alle 9 di quel mattino I due coniugi si ritrovarono nel suo ufficio in Tribunale. Prima il Presidente parlò alla donna, poi si rivolse all'uomo, « Pensate seriamente a quel che state facendo, cercate di ragionare. Avete due figlie. Dovete preoccuparvi della loro educazione, del loro avvenire. Non bastano i milioni per far felici 1 figli. Non bastano, e lo constatate, neppure per far sereni I genitori». Cosi disse il Presidente del Tribunale. Parlò per dovere di ufficio, ma con 11 cuore in mano. La signora Carlotta rimase irremovibile e non ritirò l'istanza. II signor Saccinni non mosse ciglio. Al magistrato non rimase che autorizzare 1 due coniugi a vivere separati e ad obbligare 11 marito a passare alla moglie, a titolo di alimenti, un assegno mensile di 160 mila lire. L'assegno deve essere consegnato entro il 6 di ogni mese. Per ora 11 Tribunale conosce soltanto 1 motivi che hanno spinto la signora Carlotta a chiedere la separazione per colpa del marito — maltrattamenti, ingiurie, cattiva condotta —: il giudice attende la risposta del signor Saccinni. E l'altro vincitore, Ugo Gaudier? E' andato in pensione. Ha acquistato una villetta a Sanremo e là passa l'estate. Parlando di lui, Nicola Saccinni ha commentato: «Sfido, è solo: quando si è soli, si ha sempre ragione ». La signora Saccinni con le figlie e 11 marito nel giorni della gioia e della fortunata vincita

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