Commento ufficiale di Dulles alla riduzione dell'Armata Rossa

Commento ufficiale di Dulles alla riduzione dell'Armata Rossa Commento ufficiale di Dulles alla riduzione dell'Armata Rossa La smobilitazione di 640 mila soldati dimostra che Mosca crede alla volontà di pace americana Ma le lorze sovietiche conservano tuttora una grande superiorità numerica su quelle occidentali (Dal nostro corrispondente) Washington, 16 agosto. Di fronte all'< offensiva del sorriso » da parte sovietica, l'atteggiamento governativo americano sembra essere duplice: accettare con spirito aperto ogni mossa distensiva, e d'altra parte mantenere un vigile atteggiamento di cautela. Di tale posizione si ha conferma nelle dichiarazioni odierne di Dulles, il quale ha messo in luce che la decisione sovietica di ridurre gli armamenti è un implicito omaggio alla volontà di pace tante volte espressa dagli Stati Uniti,, ma che insieme lascia alla Russia un grande vantaggio militare sull'Occidente, e che le armi convenzionali non sono più come una volta la base della potenza militare di un Paese. Nella sua conferenza-stampa il Segretario di Stato, ha pure affermato-che la decisione sovietica di lasciare le truppe russe in alcuni Stati satelliti (come la Romania) non è giunta, come una sorpresa agli Stati Uniti. D'altra parte egli ritiene che l'Unione Sovietica consideri oggi che il patto di Varsavia con i satelliti, creando un sistema comunista di mutua difesa, ha sostituito oggi i trattati di pace. Che poi Mosca non abbia informato Washington della decisione di mantenere truppe nei paesi amici, non costituisce un elemento preoccupante, in quanto il Cremlino, non ha alcun obbligo di portare simili decisioni a conoscenza dei suoi alleati del ■ tempo di guerra. Nel corso della conferenzastampa, Dulles ha dedicato gran parte delle sue risposte ai problemi orientali. Egli ha invitato i cino-comunisti ed i nord-coreani ad accettare che la riunificazione della Corea avvenga attraverso libere eie zioni, da indire in tutto il paese sotto ti controllo delle Nazioni Unite, implicitamente appro vando là recente proposta del Primo Ministro nord-coreano, il quale vorrebbe convocare una conferenza internazionale per promuovere la riunificazione della Corea. Però ha subito aggiunto che il rifiuto opposto dai comunisti al piano ''elle Nazioni Unite per la Corea ha determinato il fallimento delle conversazioni del giugno 1954 a Ginevra. Dulles si è poi detto lieto di constatare che tanto il Primo ministro nordvoreano quanto il cinése Ciu Teh si siano dichiarati favorevoli ad una soluzione del problema core ino attraverso l'impiego di mezzi pacifici. Egli ha rilevato che l'accettazione da parte dei comunisti del principio dell'astensione dall'uso della forza aiiiiiiMiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii è di buon auspicio, e consente dt sperare che i problemi della Corea e della Cina stessa potranno essere soddisfacentemente risolti. Il Segretario di Stato ha successivamente escluso nella maniera più categorica che gli Stati Uniti abbiano assicurato il proprio appoggio a Syngman Rhee nell'azione che il presidente sud-coreano sta conducendo per estromettere dalla Corea del Sud i membri comunisti della commissione neutrale di controllo dell'armistizio. Anzi, il governo statunitense ha diffidato quello sudcoreano dal far ricorso alla forza, e ha insistito sulla necessità di risolvere pacificamente il problema della funionalità della commissione di tregua. Con queste parole, Dulles ha preso indirettamente posizione contro la Corea del Sud, il cui governo ha oggi respinto la proposta nord-coreana di convocare una conferenza internazionale per la riunificazione del Paese. Un portavoce di Seul ha oggi dichiarato, infatti, di non volersi sedere allo stesso tavolo con i comunisti, c La Corea del Sud — ha dichiarato — ritiene che la premessa della riunificazione pacifica dèi Paese sia rappresentata dal disarmo delle forze nord-coreane e dal ritiro di quelle cinocomuniste ». Passando alle conversazioni di Ginevra, Dulles ha affermato che fino a questo momento le conversazioni cino-americane non hanno registrato alcun successo; tuttavia gli Stati Uniti sono preparati a laboriose trattative e continueranno a sollecitare dai cinocomunisti la liberazione dei 41 cittadini americani che essi detengono illegalmente. ^ '■—1

Persone citate: Dulles, Syngman Rhee