Vanno in Svizzera con l'auto per svaligiare una gioielleria

Vanno in Svizzera con l'auto per svaligiare una gioielleria Vanno in Svizzera con l'auto per svaligiare una gioielleria Alla frontiera affidano a un pastore la valigia con la refurtiva Milano, 13 agosto. Gli autori di un colpo compiuto in Svizzera qualche giorno fa sono stati assicurati alla giustizia dalla polizia milanese. La notte dal 9 al 10 agosto ignoti ladri scassinavano a Bellinzona una oreficeria facendo poi man bassa di orologi, braccialetti, spille, orecchini, anelli per un valore di oltre 3 milioni di 1 'e italiane. Poco dopo con la .stessa tecnica veniva svaligiata anche una tabaccheria della stessa città con un danno di oltre 2 mila franchi svizzeri. Dalle prime indagini compiute dalla polizia svizzera era risultato che un' automobile Fiat 1100 targata MI 227869 era stata vista aggirarsi nella zona. Alle cinque del giorno successivo la vettura, attraversava la frontiera e rientrava in Italia: i doganieri ricordano che a bordo c'era una sola persona. La polizia svizzera interessava dell'Inchiesta il nostro Ministero degli Interni e l'Interpol: sulla scorta del nu mero della targa si rintracciò ben presto il proprietario della macchina: il trentatreenne Giuseppe Ala abitante in viale Monza 23 che venne fermato per puro caso Mentre l'Ala veniva sottoposto ad interrogatorio gli agenti s'accorgevano che egli cercava di nascondere un oro logio dal bracciale d'oro. Se questrato l'oggetto prezioso si potè subito accertare essere frutto della banditesca impresa compiuta a . Bellinzo na. Stretto dalle contestazioni l'Ala fini col confessare e denunciò i suoi complici: Franco Ciriaco di 23 anni, abitante a Milano in via Marinerio, e Giovanni Corti di 28 anni, abitante in viale Padova 164. Ambedue tratti in arresto hanno finito col confessare, narrando come avevano potuto portare In Italia la refurtiva. Compiuto 11 colpo, infatti, essi si erano separati: l'Ala attraversò il confine In automobile, mentre gli altri due incaricarono un pastore della zona che passava col suo greg- ge di portare in territorio ita- llano una piccola ma pesante valigetta. Il pastore passò Inosservato essendo conosciuto dai finanzieri. I due manutengoli attraversata la frontiera a piedi raggiunsero subito dopo U pastore al quale diedero S mila lire di compenso poi salirono sulla macchina dell'Ala che 11 attendeva e giungevano a Milano. In questo modo la refurtiva giunse in Italia e venne successivamente venduta nella metropoli lombarda. I tre sono stati rinchiusi a S. Vittore in attesa dello sviluppo delle indagini atte a rintracciare i ricettatori dei preziosi.

Persone citate: Bellinzona, Franco Ciriaco, Giovanni Corti

Luoghi citati: Italia, Milano, Svizzera