Il governo francese regalerà cinquanta milioni di litri di vinci

Il governo francese regalerà cinquanta milioni di litri di vinci LA PRAMMATICA CRISI DELLA VITICOLTURA Il governo francese regalerà cinquanta milioni di litri di vinci Faure s'è piegato all'ultimatum dei produttori, che hanno nelle cantine un miliardo di litri invenduti - Altre enormi quantità saranno mandate alle distillerie - Il vino, gloria dell'agricoltura, è oggi motivo di preoccupazioni economiche e politiche (Dal nostro corrispondente) Parigi, 13 agosto. Nell'ultimo Consiglio dei Min niatri è stato deciso di distribuire gratuitamente un litro di vino per settimana alla povera gente, che nel linguaggio burocratico della deliberazione ministeriale viene definita *gli economicamente deboli*, e di aumentare lo razioni di vino dei militari. Un anno fa, Pierre Mendès-France aveva ordinato una distribuzione quotidiana di latte nelle caserme e nelle scuole. Anche il governo di Edgar. Faure si propone la lotta contro Valcoolismo iniziata dal suo predecessore, lotta da cui dipende l'avvenire della società francese. I più brutali delitti, le peggiori malattie, l'impressionante diffusione dei casi di pazzia, ' sonò ' infatti ta /òonsé-guenza del grande consumo che si fa in Francia di bevande alcooliche, e non pud esistere uomo politico cosciente delle proprie responsabilità che non intenda mettervi rimedio. Ma la forza di interessi precisi ha soverchiato anche questa volta le buone intenzioni dei governanti. Quando ha preso quella strana decisione, il governo era stato sottoposto 'ad una grave minaccia. Qualche giorno prima, il consiglio d'amministrazione della Confederazione dei viticoltori del Mezzogiorno gli aveva rivolto un ultimatum in niiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiii cui affermava che se entro cinque giorni, scadenza improrogabile, le eccedenze di vino non fossero state inviate alla distillazione, i produttori meridionali si sarebbero messi *in stato di lotta aperta contro i poteri pubblici». -•4 confermare questa minaccia, qualche bomba venne subito fatta esplodere nei locali di uffici statali, mentre i viticoltori, attraverso i giornali provinciali che controllano, facevano sapere di esser pronti «.ad abbattere i pali che sostengono le linee telefoniche e telegrafiche e ad impiegare certi metodi degni delle grandi giornate della lotta clandestina contro i tedeschi». I loro propositi violenti erano la conseguenza di una situazione estremamente grave: 10 milioni' di ettolitri di vino si trovano ancora nelle cantine del Mezzogiorno e, poiché non -c'è nessuna probabilità- di poterli vendere, i viticoltori non sanno dove mettere il prodotto della nuova vendemmia. Forti di tale condizione obiettiva, i produttori non mancavano di dichiarare il governo « responsabile di questo stato di cose », affermando che le misure già prese sono €totalmente insufficienti», e concludevano che « stanchi di vedersi trattare come cittadini francesi di second'ordine, non ai sarebbero più accontentati di ridicole elemosine immediate né di promesse iitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiitiiii o di progetti per l'avvenire ». La distribuzione di vino agli economicamente deboli e ai soldati, presa tre giorni dopo questo ultimatum, è una di quelle decisioni che i governi qualche volta prendono tanto per far vedere che fanno qualche cosa, ma che in realtà non risolvono niente. Circa 500 mila ettolitri di vino all'anno verranno distribuiti gratis con quel sistema, ciò che rappresenta una quantità trascurabile in confronto alla vastità, del problema. Era, in ogni modo, un rimedio più facile che quello di affrontare seriamente le vere cause della crisi vinicola che, secondo il parere dei tecnici, può essere risolta soltanto applicando un piano rigoroso di distruzione dei vigneti più scadenti, in Cui si producono enormi quantità di vino che nessuno vuol comprare e, per liberarsene, bisogna che lo Stato lo acquisti e lo faccia distillare. Vino, alcool, barbabieto'e, sono prodotti intorno ai quali si agitano in Francia interessi colossali, che nessun governo osa contrastare. Mendès-France lo fece e fu subito rovesciato. Particolarmente intorno al vino c'è poi una retorica nazionale che non lascia insensibili neppure i ceti più popolari. Vn esempio fra infiniti altri pud essere questo brano di prosa pubblicato la settima- iiMiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiirt . i i o i i o n o n à, fe e, i, di ao e r o a e, li si o nera noti o a- rt e i ie a, aa, e nè iele e e e e ti o aner li na scorsa da Le Démocrate du Périgord Indépendent, un giornale che si pubblica in una delle regioni di maggior produzione vinicola, ai confini col Bordolese: < Ciò che ha dato un'anima comune a tutti 1 francesi è il vino, in cui la Francia ha espresso l'essenza del suo spirito, allo stesso tempo che la propria unità. Senza vino, non ci sarebbero stati nè i francesi nè la Francia». Contro argomenti di questo genere è molto difficile resistere, tanto più se essi sono sostenuti da interessi di miliardi. Il governo Edgar Faure non ha resistito e ha provveduto alle distribuzioni gratuite agli economicamente deboli e ui soldati. Ma insieme a questo provvedimento che ha colpito l'immaginazione della gente perchè si prestava a commenti umoristici,-ne ha preso anc/te un altro, che ha attirato meno l'attenzione del pubblico, ma che è anche più grave. Ha deciso cioè che 5 milioni di ettolitri di vino, in aggiunta agli 8 milioni già destinati alla distillazione fin dal principio dell'anno, vengano inviati all'alambicco per conto dello Stato, che ne paga le spese. Quest'operazione costerà al pubblico bilancio una perdita enorme: nel corso del presente esercizio le misure per fronteggiare la crisi vinicola, compresi i premi all'esportazione, supereranno così i 30 miliardi di franchi, cinque dei quali anticipati sul prossimo raccolto. Ma la gravità del provvedimento non è data soltanto dallo sperpero a danno dei'contribuenti, quanto dalla sua inutilità a risolvere un problema che continuerà a ripresentarsi di anno in anno, e soprattutto dalla prova di debo lezza data dai poteri pubblici, che sono stati costretti a cedere davanti all' imposizione delle categorie interessate, formulata nei termini che abbiamo detto. Molti osservano infatti che, imbaldanziti dalla vittoria di quest'anno, i viticoltori del Mezzogiorno non mancheranno di avanzare l'anno prossimo richieste ancora maggiori. Bieticoltori, commercianti in dissesto e altre categorie di produttori che possono vivere soltanto a spese dello Statone seguiranno certamente l'esempio, provocando un gigantesco movimento sullo stesso tipo di quello che, limitato ai soli esercenti, era stato organizzato qualche mese fa da Pierre Poujade. L'imminenza delle elezioni politiche e il sostegno che i Partiti di destra hanno sempre dato a questi movimenti di rivolta contro lo Stato potrebbero mettere questa volta in un serio pericolo le isbrcsrlfsnsncdgqtplfinte3dsshlSaarnlvssaciiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii pngsiBclcoPnuc2prFezssinp Sandro Volta iimiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiistesse istituzioni della Repubblica. Si comincia con un bicchiere di vino distribuito alle reclute nelle caserme e non si sa dove si può andare a finire, affermano i sostenitori dell'autorità dello Stato. Per far fronte alla crisi vinicola basterebbe infatti che il Governo applicasse la legge del 30 settembre 1953, rivolta al risanamento razionale del mercato. Vi si prevede la riduzione delle superfici coltivate a vigna e il miglioramento della qualità. I buoni vini francesi trovano infatti facilmente compratori sia in Francia che all'estero. Nel trattato di commercio firmato proprio in questi giorni con la Repubblica federale tedesca è stata convenuta la esportazione in Germania di 300 milioni di franchi all'anno di vini pregiati francesi. Ma sono i vini scadenti ohe nessuno vuole, e i viticoltori non hanno interesse a migliorare la loro produzione finché lo Stato li compra per mandarli alla distillazione. In certe zone è addirittura accaduto che i vigneti peggio ri, quelli che producono un vino imbevibile e che, secondo la legge suddetta, dovrebbero venire estirpati, si sono considerevolmente estesi in questi ultimi tempi, perchè, non avendo bisogno di cure speciali, risultano i più redditizi.

Persone citate: Edgar Faure, Pierre Poujade, Sandro Volta

Luoghi citati: Francia, Germania, Parigi